Wimbledon: fuori Andreescu e Pliskova, avanzano Krejcikova e Halep

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Wimbledon: fuori Andreescu e Pliskova, avanzano Krejcikova e Halep

Rybakina supera la canadese, la campionessa del Roland Garros 2021 si disfa non senza soffrire della monomane Golubic e l’ex n. 1 fa un sol boccone della semifinalista 2013 Flipkens, la belga al suo ultimo ballo

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Simona Halep - Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Day 4 sui sacri prati di Wimbledon, dove nella seconda parte di questa giornata dedicata alla metà bassa del tabellone maschile e a quella alta del tabellone femminile per allineare i due main-draw ai sedicesimi di finale, sono scese in campo tra le Ladies ben tre campionesse Slam ed una giocatrice capace di raggiungere l’ultimo atto a Church Road.

BIANCA E LA MALEDIZIONE DEL SECONDO TURNO – Partiamo da chi ha raccolto una sconfitta: la campionessa dello Us Open 2019 Bianca Andreescu. La canadese è stata superata dalla tds n. 17 Elena Rybakina per 6-4 7-6(5) in un’ora e trentanove minuti. L’ex n. 4 WTA – attuale n. 56 della classifica mondiale – ha pagato, nel parziale d’apertura, l’unica palla break materializzatasi nel set, la kazaka dopo aver messo in mostra un eccezionale cinismo nel cogliere l’unica occasione avuta a disposizione nella frazione inaugurale ha completato l’opera al tie-break nonostante avesse sprecato per due volte un break di vantaggio. A livello statistico a fare la differenza è stato il rendimento in termini di punti vinti con la prima di servizio: 80% per la n. 23 del mondo, contro un appena sufficiente 65% della tennista di origini rumene. Deve così abbandonare i propri sogni di gloria Bianca, che non riesce a spezzare la maledizione che la vede incapace di andare oltre il secondo turno in una delle prove Slam che non sia l’amato Flushing Meadows, tabù conseguenza anche dei diversi acciacchi fisici che l’hanno martoriata negli ultimi anni.

BOULTER INFIAMMA IL PUBBLICO DI CASA – Subito a ruota di Andreescu, c’è da registrare l’amara e precoce eliminazione della finalista della scorsa edizione Karolina Pliskova. La tds n. 7 del seeding, è stata co-protagonista – a suo discapito – del grande scalpo di giornata, facendosi rimontare nel match che dato il via al programma sul Centre Court dalla tennista di casa Katie Boulter. La n. 118 delle classifiche dopo aver lasciato per strada il primo set per 6-3, ha compiuto l’impresa con lo score finale nei due parziali conclusivi di 7-6(4) 6-4 allo scoccare delle due ore di gioco. Un risultato che sorprende il giusto, considerando l’opaca stagione fin qui disputata dall’amazzone ceca e tenendo presente il supporto di cui ha potuto godere la britannica, e che rispecchia simmetricamente l’andatura del loro secondo confronto diretto andato in scena la scorsa settimana a Eastbourne – anche in quel caso la 25enne di Leicester vinse in tre set rimontando. L’esito conclusivo del match, però lascia comunque abbastanza di stucco, se si analizzano i numeri al servizio.

Karolina ha dovuto infatti abdicare prima del tempo, in questo torneo, nonostante 13 ace scagliati a far da contorno ad una solida performance in battuta da un punto di vista delle percentuali: 79% di prime in campo, con il 75% di conversione. Anche se andando a scovare con più attenzione le statistiche dei fondamentali d’inizio gioco, si può osservare come i punti diretti al servizio siano stati mitigati da un bottino – per sfortuna della n. 6 – assolutamente rilevante di doppi falli (8). Dall’altra parte Katie non è stata da meno, con 5 doppi errori a fronte però di un solo ace, ma probabilmente il dato maggiormente dirimente che ha indirizzato l’andamento della sfida è stata la resa con la seconda: un infelice 44% per la giocatrice di sua Maestà, ma che si rivela comunque superiore rispetto al pessimo 26% della finalista dello Us Open 2016.

BARBORA PER RICALCARE LE ORME DELLO SCORSO ANNO – Approda invece al terzo turno la campionessa del Roland Garros 2021 Barbora Krejcikova. A differenza della sua connazionale la tds n. 13 si sbarazza senza problemi della sempre affascinante e stilisticamente apprezzabile Viktorja Golubic. La svizzera, autentico esemplare di dinosauro in via di estinzione nel circuito femminile con il suo rovescio monomane, è un’avversaria molto ostica su questa superfice, da prendere sempre con le pinze. Non a caso la compatriota del Re indiscusso dei Championships, è stata protagonista di una cavalcata che la scorsa stagione la spinse fino ai quarti. Quest’oggi però non c’è stato niente da fare, eppure è stata proprio la rossocrociata a partire meglio in entrambi i set. Nel primo ha mancato un’occasione di break nel terzo game, per poi capitolare sulla seconda ed ultima chance di strappo offerta  – nella frazione – da chi serviva nell’ottavo gioco. Nel secondo parziale ha fatto anche peggio, non sfruttando un vantaggio di 3-1 e lasciato inopinatamente il torneo con un parziale di 5 game a 1. La 26enne di Brno cercherà di ripetere il percorso dello scorso anno, che la vide giungere al quarto turno e chissà provare anche a fare meglio.

SIMONA SEMPRE PIU’ BRILLANTE – A dar manforte alla ex n. 2, ci ha pensato una giocatrice che è stata capace di sedere sul trono mondiale e di laurearsi Regina della Londra erbosa tre stagioni fa: Simona Halep. La rumena, attuale n. 18, ha vinto quello che ha più sbadati osservatori poteva sembrare un derby, visto la somiglianza delle bandiere nazionali delle due protagoniste. Infatti l’allieva di Patrick Mouratoglou ha battuto la veterana belga Kirsten Flipkens, (n. 190 WTA, ma in passato nell’agosto del 2013 si è issata sino alla piazza n. 13 della classifica) la quale ottenne il proprio best ranking la bellezza di nove stagioni orsono, quando fece suoi i bagliori della cronaca raggiungendo il miglior risultato della carriera con la semifinale nell’evento tennistico più importante del Pianeta. L’ormai 36enne, alla sua ultima partita della carriera, ha potuto però poco con una Simona in grandissimo spolvero, che con il 7-5- 6-4 in quasi un’ora e mezza da continuità dopo aver superato un esordio insidioso come quello contro una giocatrice di talento come Muchova. Nella sfilza di precedenti tra le due – il bilancio recita un netto 5-0 per la rumena – ce n’è anche uno andato in scena sull’erba: la finale di ‘s-Hertogenbosch 2013, 6-4 6-2 in favore di Halep, che consegnò alla 30enne di Costanza il secondo alloro della carriera.

Negli altri match del pomeriggio, affermazione facile con un doppio 6-2 per l’ex morosa di Berrettini; Ajla Tomljanovic, la tennista australiana ma di origini croate si è imposta sulla statunitense Harrison (n. 262 WTA). Successo in rimonta invece per la tds n. 24 Elise Mertens per 3-6 7-6(5) 7-5 sulla ungherese Udvardy (n. 100 WTA) in 3h18 di battaglia. Continua la corsa anche della francesina Harmony Tan, dopo la vittoria che vale una carriera contro la leggenda Serena Williams, fa fuori la forza n. 32 del seeding: la poco erbivora, ma molto terraiola Sara Sorribes Tormo con il punteggio di 6-3 6-4. Avanzano al terzo turno, costrette anche loro ad inseguire nel match, la tds n. 8 Jessica Pegula (4-6 6-3 6-1 alla giocatrice casalinga Harriet Dart) e la n. 20 Amanda Anisimova (2-6 6-3 6-4 nel derby con Lauren Davis).

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