Nei tornei del grande Slam, considerando la grande quantità di tennisti impegnati soprattutto nei primi giorni, sono molte le storie e i personaggi che vengono fuori, o molto più semplicemente è più facile conoscere più approfonditamente quegli stessi giocatori che ci accompagnano durante l’anno. Un modo modo per far luce sulla personalità di uno sportivo è sentire cos’ha da dire e qui vi riportiamo alcuni estratti dalle conferenze svolte nel day 3 di Wimbledon ad alcune delle tenniste interpellate. Per prima la neo numero 2 del mondo Ons Jabeur, una delle favorite per il titolo non solo per il suo ranking ma anche per il gioco ricco di variazioni ed effetti. Qui ricorda il ‘click’ che ha fatto scattare la sua carriera.
ONS JABEUR: Ci sono così tante cose che mi hanno aiutato a essere la persona che sono oggi, dove sono oggi. Ho preso molte grandi decisioni. Ovviamente la borsa di studio dell’ITF mi ha davvero aiutato molto per arrivare tra i primi cento, e ad iniziare bene le cose per me. Sono lenta, e a volte inizio le cose lentamente. Il mio gioco non è lo stesso delle altre giocatrici, ecco perché è stato più difficile per me adattarmi. Anche avere mio marito come preparatore atletico mi ha aiutato molto per la mia carriera. Ma penso che forse nel 2019 tutto è cambiato nella mia testa. Ero davvero stufa della mia situazione, tra la posizione 80 e 60. Sapevo che il mio posto era tra le prime 10. Mi sono detta ‘Ok, basta. Ora è il momento di organizzare il mio lavoro e credere davvero di più in me stessa’. È così che sono andati i quarti di finale degli Australian Open nel 2020. Tutto ha iniziato ad accadere, vincere più titoli, migliorare il mio gioco. Sono stata abbastanza fortunata da avere una grande squadra accanto a me, la squadra tunisina, dato che è davvero facile per me comunicare con loro e per loro è facile capire me, la mia cultura e tutto il resto.
Anett Kontaveit ha raccontato i suoi problemi ancora persistenti con il covid, iniziati due mesi fa quando è risultata positiva e proseguiti con i suoi tentativi di bruciare le tappe. In questo torneo non è andata oltre il secondo turno, sconfitta 6-4 6-0 da Niemeier.
ANETT KONTAVEIT: Ho cercato di tornare molto rapidamente. Ho iniziato ad allenarmi. Era a bassa intensità, ma mi stavo ancora allenando ogni giorno. Penso che sia lì che ho sbagliato. Solo ripensandoci, probabilmente avrei dovuto concedermi più tempo per riprendermi. Poi ho provato a giocare a Roma. È stato molto difficile fisicamente. Era una giornata calda. Ricordo che fu molto, molto dura. Inoltre al Roland Garros ho davvero faticato. Ho avuto dei cali di energia davvero grandi ed ero sempre stanca. È stata dura svegliarsi. Ho dormito molto tutto il tempo. Dopo lo Slam francese, ho provato a ricominciare ad allenarmi, ed la situazione è solo peggiorata. Ho iniziato a sentirmi sempre più stanca. Poi ho deciso di prendermi una pausa completa per un paio di settimane, credo, e ho sentito che la mia energia stava cominciando a tornare. E ho iniziato più soft, solo con la palestra, e poi sono mancati solo, non so, 10 giorni a Wimbledon. Stavo pensando che non sarei venuta se non avessi pensato di poter giocare una partita o finire una partita. In realtà ho iniziato a sentirmi meglio in allenamento. Ho aggiunto il tennis. Mi sono già sentita abbastanza bene. Ma è ancora… non so, ho avuto una settimana per giocare a tennis prima di uno Slam, quindi ovviamente non sono nella forma fisica in cui mi piacerebbe essere. […] I dottori hanno detto che è troppo presto per diagnosticarmi il Long COVID, ma sono stata da un sacco di medici e sono stata controllata. Insomma, non c’è niente di fisicamente sbagliato nel mio cuore, nei miei polmoni o altro. Quindi proprio ora penso che proverò ad aumentare il carico di allenamento poiché anche la mia energia sta aumentando.
La greca Maria Sakkari invece è testa di serie n.5 e, dopo la vittoria 6-4 6-3 sulla bulgara Tomova, si sente sempre più in fiducia e allontana le critiche.
MARIA SAKKARI: Va molto meglio rispetto agli anni precedenti perché iniziare presto nella stagione, a costruire il mio gioco, a migliorare il mio gioco sull’erba, ha davvero aiutato. Penso di ripetermi però voglio dire che il mio servizio è migliorato, tutto il mio gioco è più aggressivo ultimamente. Questo aiuta davvero, davvero. Mi sto solo godendo il mio gioco sull’erba perché c’erano alcune persone che dicevano che non avrei mai potuto giocare sull’erba, ma credo di poterlo fare davvero perché sono una buona giocatrice, ho un buon servizio. Come ho detto, ho giocato in modo più aggressivo, quindi non vedo perché non poter far bene su questa superficie.
Infine riportiamo le considerazioni della francese Caroline Garcia che ha eliminato la giovane promessa britannica Emma Raducanu. Garcia si è soffermata sulle difficoltà che ci sono in certi casi nel reperire video di certe tenniste nella loro fase di ascesa, per prepararsi prima di affrontarle.
CAROLINE GARCIA: Penso che quando sei giovane e stai salendo ovviamente nessuno ti conosce, ed è un aspetto positivo a tuo vantaggio, perché puoi analizzare molto la tua avversaria e sapere come gioca. Inoltre ovviamente è piuttosto complicato la maggior parte delle volte trovare video o partite di buona qualità in cui puoi vedere come si comporta lei. Ma è lo stesso per tutti, più o meno. Poi ovviamente tutti ti conoscono, soprattutto quando stai andando alla grande, come è il suo caso. È positivo che la maggior parte delle persone ti conosca. Ovviamente ho imparato un po’ di cose quando ho giocato contro di lei negli Stati Uniti e ho cercato di imparare dalla mia sconfitta e di migliorare le cose. Oggi era una superficie diversa, quindi è la situazione cambia. Ma ho davvero provato a pensare più a me stessa che a lei.