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Wimbledon: spettacolo Sinner, elimina Alcaraz in quattro set. Primi quarti ai Championships
Vittoria indimenticabile per l’azzurro: primi due set perfetti, spreca due match point nel tie-break del terzo ma regge l’urto e vince al quarto. Ora Djokovic o Van Rijthoven

La nostra inviata a Londra
[10] J. Sinner b. [5] C. Alcaraz 6-1 6-4 6-7 6-3
Prestazione storica da parte di Jannik Sinner che domina un Carlos Alcaraz complessivamente troppo falloso e impaziente. L’azzurro dà spettacolo con tutti i fondamentali, in particolare con il rovescio e il servizio (non ha mai perso la battuta in tutto il match).
Ma, soprattutto, l’arma vincente del match di oggi è la risposta al servizio. Veloce e pronto nel ribattere, ha saputo arginare sempre le battute dell’avversario con colpi profondi e pesanti che finivano tra i piedi dello spagnolo.
Questi rientra nel match nel terzo set, vincendolo da vero gladiatore, ma il grande protagonista dell’incontro oggi rimane l’azzurro che, con calma serafica, continua a produrre per più di tre ore un tennis ad altissimi livelli. Oltre alle grandi qualità tecniche, l’italiano dà prova ancora una volta di grandissima maturità, nella gestione della pressione e nella reazione dopo la sconfitta del terzo set. Dopo 3 ore e 36 minuti, chiude 6-1 6-4 6-7(8) 6-3 al sesto matchpoint, score che gli vale il primo quarto di finale in carriera ai Championships, il secondo dell’anno in un major, dopo quello disputato all’Australian Open. Diventa inoltre il sesto italiano nella storia a disputare i quarti, dopo De Morpurgo (1928), Pietrangeli (1960), Panatta (1979), Sanguinetti (1998) e Berrettini (2021).
SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Jannik Sinner al microscopio

LA PARTITA – Nel primo game Jannik è in svantaggio 0-30 ma recupera rapidamente. È attento anche Alcaraz che tiene con autorevolezza il proprio turno di servizio. Lo spagnolo mette pressione a Jannik, bombardandolo da fondo. Fin dall’inizio, l’azzurro è serafico e contiene molto agevolmente i colpi furiosi dell’avversario.
Sul 2-1, Sinner ha la prima palla break dell’incontro. Questa volta la smorzata dello spagnolo muore sulla rete e c’è il break tutto azzurro, 3-1. Jannik continua a martellare con rovesci pesanti e profondi e allunga ancora il passo sul 4-1. Alcaraz comincia ad sprecare sempre più, disunito e fuori misura. Al contrario, Jannik ha un timing perfetto in risposta ed è rapido negli spostamenti e ciò gli consente di intascare rapidamente il primo set per 6-1 (in 31 minuti).
Dall’1-1 nel primo set, l’altoatesino inanella ben sette giochi, fino al 2-0 del secondo, dominando del tutto l’avversario. Carlos è totalmente in confusione, si accanisce a spingere sbagliando ancora e ancora.
Jannik dimostra grande abilità anche con il dropshot, oltre a dare spettacolo sulla diagonale di rovescio. Lo spagnolo interrompe la striscia di sette giochi e fa un passo sull’1-2. Prosegue il festival degli errori per lui e Sinner sale 4-2, continuando in modalità rullo compressore da fondo campo. Niente da fare per Carlos, è suo anche il secondo set per 6-4.
Nel terzo, lo spagnolo tenta di stare a galla e, per la prima volta, è in vantaggio nello score, 2-1 e poi 4-3, incorrendo tuttavia in tanti errori gratuiti, come una palla a metà campo da calcio di rigore scaraventata sui teloni. Ma la sportività di Carlos non viene meno nenache nella difficoltà e va a sincerarsi che Jannik stia bene dopo che l’azzurro è scivolato su una smorzata accanto alla rete. Sinner apprezza e i due si danno il pugnetto. Detto en passant, Kyrgios e Tsitsipas dovrebbero imparare da loro… Ora c’è maggiore equilibrio rispetto ai primi due set, poiché Alcaraz è più concreto nei propri turni di battuta.
C’è il tie-break. Il primo punto è spagnolo. Ma Jannik è impeccabile con un passante calibratissimo di rovescio. Il diciannovenne di Murcia ora mette il turbo e, sempre più rabbioso, scaraventa i fendenti a più non posso e sale 3-2. Abilissimo con la morzata oggi l’azzurro, che si cimenta molto spesso anche con le variazioni. Ma Carlos avanza ancora e, dopo una palla di Jannik finita a rete, ha tre setpoint sul 6-3. L’altoatesino annulla i primi due e poi il terzo con un supersonico cross di dritto in corsa che annichilisce Carlos, 6-6. C’è un matchpoint tutto azzurro, annullato da Alcaraz.
Grazie a un servizio vincente ce n’è un secondo, che Jannik tuttavia fallisce ancora cacciando il dritto a rete. Grazie ad una magica stop volley, questa volta è Alcaraz a procurarsi un secondo setpoint. È quello giusto. La palla di Sinner esce di pochissimo e lo spagnolo resta ancora in partita, vincendo la terza frazione per 10 punti a 8.
Continua la dura lotta nel quarto set. I due “se le danno” di santa ragione spingendo e aggredendo. Jannik sale 2-1 e ha due palle break a disposizione. La seconda va a segno, procurandogli un prezioso vantaggio. Nel quinto gioco, concede però tre palle per il controbreak. È un momento cruciale, eppure non si scompone; con grande calma e freddezza le salva magnificamente dimostrando ancora una volta una notevole solidità mentale; prende il largo nello score e sale 4-1.
Alla fine, ha la meglio la pazienza dell’azzurro che chiude 6-1 6-4 6-7(8) 6-3 al sesto matchpoint. È un punto che vale tantissimo, nientemeno che una pagina di storia dello sport italiano.
Ora Sinner attende il vincente tra Djokovic e Rijthoven.
“Oggi è stata una partita difficile” ha ammesso Jannik dopo il match, “siamo giovani ma il livello era altissimo. La vittoria con Isner mi ha dato tanta fiducia . Ma per me la cosa più importante è migliorarmi sempre. C’è tantissimo lavoro dietro il successo di oggi. Sì, è vero, oggi ho servito bene e quando si serve meglio, poi nei game di risposta si è più tranquilli. Con la risposta gli ho messo tanta pressione”.
E poi l’emozione di calcare per la prima volta il Centre Court: “È stato un giorno speciale per me. Ho visto tutti quei campioni arrivare sul campo oggi per la cerimonia e quindi è stato ancora più speciale. Non conoscevo nemmeno il percorso per arrivarci perché non ci avevo mai giocato“.
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Roland Garros: Jabeur facile ai quarti. Haddad Maia rimonta Sorribes Tormo in quasi 4 ore [VIDEO]
Il match della tunisina dura meno di un set di quello tra Haddad Maia e Sorribes Tormo. La brasiliana per la prima volta ai quarti Slam

[7] O. Jabeur b. B. Pera 6-3 6-1
Si rivela una formalità il match di ottavi di finale di Ons Jabeur. La tennista tunisina supera in un’ora e quattro minuti la statunitense Bernarda Pera e accede per la prima volta in carriera ai quarti di finale del Roland Garros, unico torneo nel quale non era riuscita a raggiungere tale traguardo.
Servizio che non è stato assolutamente un fattore in questo match, in particolare nel primo set. Sono ben otto i break nei nove game giocati. A decidere il primo parziale, infatti, è stato l’unico game di servizio tenuto da Jabeur. Gioco nel quale la numero 7 al mondo ha dovuto comunque fronteggiare una palla break. Percentuali disastrose per Pera al servizio con solo il 35% di punti vinti con la prima e uno su undici con la seconda. Jabeur dal canto suo si salva bene con la prima, sopratutto se al corpo dell’avversario, male con la seconda che viene facilmente attaccata da Pera. La statunitense sbaglia tanto sopratutto con il rovescio, vero punto debole della numero 36 al mondo.
Si tratta di una sfida tra due giocatrici non molto veloci nei movimenti in avanzamento, ma a fare la differenza è la sensibilità della mano di Jabeur che fa quello che vuole.
Anche nel secondo set continua la prestazione orribile di Pera. La statunitense chiuderà il match senza tenere neanche una volta il servizio. Jabeur, dopo il break subito in apertura, riesce a trovare le giuste misure approfittando ancora dei marchiani errori di Pera, che perde anche l’aggressività anche sulla seconda molto debole della tunisina. La statunitense viene anche abbandonata dal dritto, sentenza di un match che scivola agilmente nelle mani di Jabeur. Alla fine Jabeur in un match giocato non benissimo chiude con 16 vincenti e 14 gratuiti. Pera chiude con un saldo di negativo di -20 con ben 33 errori non forzati neanche lontanamente bilanciati dai 13 vincenti. La statunitense becca anche di poco cinismo visti le sole quattro palle break convertiti delle 12 avute.
[14] B. Haddad Maia b. S. Sorribes Tormo 6-7(3) 6-3 7-5
Restano in campo tre ore e 53 minuti Beatriz Haddad Maia e Sara Sorribes Tormo nel match di apertura di giornata sul Court Suzanne Lenglen, vinto dalla brasiliana testa di serie numero 14, in rimonta 6-7(3) 6-3 7-5. Le due tenniste erano al loro primo ottavo di finale Slam in carriera e stremate sono uscite dal campo dopo aver dato tutto durante il loro match. Probabilmente a gongolare però è Jabeur, prossima avversaria di Haddad Maia, che con largo anticipo aveva archiviato la sua pratica, mentre la brasiliana ha portato a casa il secondo match consecutivo al terzo set.
IL MATCH – Mai dare per vinta Sara Sorribes Tormo. La spagnola recupera un primo set che la vedeva quasi spacciata con la solita grinta e tenacia da terraiola vecchio stile. Parte meglio la brasiliana che nel terzo game strappa il servizio a zero, sfruttando gli errori di rovescio della spagnola e la sua aggressività in risposta. Haddad Maia sembra in totale controllo, con un’ottima gestione del tempo e del ritmo. I pochi errori compiuti dalla brasiliana non facevano presagire che ci fossero speranze di rimonta. Chiamata a servire per il set Haddad percepisce la tensione e con tre errori gratuiti, l’ultimo dei quali di dritto concede uno dei due break alla sua avversaria. Sorribes Tormo fiuta le difficoltà della numero 14 del mondo, con Haddad che cala drasticamente la velocità della seconda. Arriva il secondo break con la spagnola che agguanta il 5-5. In una partita dall’andamento altalenante arrivano ancora un break e controbreak che portano il match al tie-break. Nel gioco decisivo, l’attuale numero 132 del mondo Sorribes Tormo capitalizza al massimo l’efficacia del suo gancio di dritto e porta il tie-break a casa per 7-3.
In una sfida dall’alto impatto a livello nervoso, Haddad Maia subisce ancora la tenacia della spagnola che lotta punto su punto, approfittando delle vulnerabilità di una frastornata Haddad Maia. Sul 3-0 pesante e 40-15 per Sorribes Tormo arriva l’ennesima punto di svolta del match. Haddad Maia recupera il primo dei due break, con Sorribes Tormo che non sfrutta quattro palle del 4-0, e poco dopo agguanta la parità sfruttando un game con due doppi falli della spagnola. Il servizio di Sorribes Tormo non è un fattore, ma anche la brasiliana nonostante le doti fisiche non riesce ad essere incisiva. Haddad gioca bene le palle corte ma manca di precisione nei suoi colpi, col dritto, croce e delizia di questo match, spesso sbagliato per un non corretto posizionamento in campo. Al termine di un game combattuto e travagliato, Haddad Maia annulla un’altra palla break nel settimo gioco, e limitando gli errori e tira fuori tutta la potenza del suo dritto che la porta a condurre sul 6-3.
Nel terzo set la mancina sudamericana parte meglio con colpi puliti e aggressivi di dritto, colpo che continua a regalare soddisfazioni e soprattutto palle break. Tenere il conto dei servizi non mantenuti però è un’attività superflua a questo punto del match, dove le occasioni innumerevoli fioccano da una parte e dall’altra, con la tensione che sale a livelli altissimi. Le due tenniste, molto attive anche dal punto di vista vocale, mantengono comunque sempre un evidente rispetto reciproco e in alcuni passaggi anche lo spettacolo ne giova. Haddad è certamente quella più aggressiva a questo punto, e come detto il suo dritto mancino diventa l’arma decisiva: prima sul 5-4, in risposta, si guadagna tre match point ma Sorribes Tormo prolunga l’attesa. Alla fine un break all’undicesimo game manda la numero 14 del mondo a servire e riesce a chiudere 7-5.
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Roland Garros, Mauresmo sulla sessione serale: “Un solo match perché non vogliamo fare le 3 di notte come altrove”
L’ex numero 1 per il secondo anno direttrice del torneo: “Ero stressata, ora sono consapevole che le cose possono andare storte” dice a Eurosport. “5 partite sul Philippe Chatrier non è possibile”

Con la prima settimana di Roland Garros giunta al termine, si possono già tirare dei bilanci su come procedono le cose anche in vista della seconda settimana, e con questo spirito, la direttrice del torneo Amelie Mauresmo ha parlato ai microfoni di Eurosport, rispondendo alle domande di Barbara Schett e Tim Henman. Vincitrice in passato di due titoli Slam, l’ex tennista francese è al secondo anno al timone del suo Slam di casa, e l’esperienza di 12 mesi fa sicuramente aiuta. “Sta andando bene. Siamo abbastanza contenti di quello che sta succedendo a Parigi. Il pubblico sta rispondendo molto bene al torneo e tutti sono davvero contenti di tutti i miglioramenti che abbiamo apportato” ha spiegato Mauresmo.
“L’atmosfera è stata incredibile per tutta la prima settimana e le qualificazioni sono stati un grande successo. L’anno scorso ero molto stressata e non conoscevo ancora tutte le prospettive e tutto ciò che doveva accompagnare questo tipo di evento. Dopo aver finito il torneo, sono un po’ più rilassata. Sono un po’ più consapevole delle cose che possono andare storte, delle cose con cui devo essere cauta. Penso di gestire tutto molto meglio quest’anno. Abbiamo fatto alcune cose diverse, in primo luogo le sessioni notturne. Le abbiamo spostate in avanti di mezz’ora, non molto ma fa la differenza per giocatori e spettatori. La settimana di qualificazione di apertura di quest’anno è stata un grande successo; abbiamo davvero migliorato l’esperienza del pubblico e delle qualificazioni”.
Per raggiungere questo livello di efficienza e apprezzamento dal parte del pubblico, è stata fatta una scelta decisamente contro tendenza: diminuire il numero di persone presenti: “Abbiamo meno persone in tutto il sito a settimana, abbiamo 2.000 persone in meno al giorno per assicurarci che l’esperienza sia migliore: meno code, meno attese, girare più facilmente per i viali. Si può anche accedere a Simone-Mathieu in modo da avere grandi partite che puoi guardare a un prezzo inferiore“. Partite che purtroppo lei, direttrice del torneo, non riesce a guardare con molta costanza: “Non posso guardare il tennis ora durante il Roland Garros come lo guardo in altri periodi dell’anno. Ho così tante cose nella mia testa, così tante cose sul mio telefono, messaggi che arrivano ovunque”.
Il tema principale in questo momento è quello specifico delle sessioni serali, che a Parigi quest’anno prevedono un solo match sul campo centrale, e un inizio previsto alle 20:15: “Ons [Jabeur] ha ragione. Il fatto che qui abbiamo avuto solo una partita femminile di notte lo rende molto diverso dallo US Open e dall’Australian Open. Le scelte non sono facili da fare e devi prendere in considerazione molte cose. Stasera è la partita perfetta per promuovere il tennis femminile (Sabalenka-Stephens, ndr) e non vedo l’ora che queste ragazze ci diano un grande spettacolo e una grande battaglia. Ne abbiamo sicuramente parlato [avendo due partite notturne] e c’è stato un dibattito sulle partite serali tra uomini e donne. Ci sono alcune cose che volevo evitare: non credo che possiamo mettere cinque partite su Philippe Chatrier in un’intera giornata. Quindi, significherebbe che avremmo solo due partite diurne e due serali, che inizierebbero alle sei o alle sette. Non credo che la folla sarà ai propri posti alle sette. A Parigi, le persone lasciano il lavoro piuttosto tardi, quindi farle sedere allo stadio alle sette e mezza è una vera sfida, quindi volevamo affrontare questo problema. Se mettiamo cinque partite per le sessioni diurne e notturne, non vogliamo finire alle tre del mattino come succede altrove. Non è perfetto o ideale, ma questi sono i due motivi principali per cui non vogliamo avere due partite nelle sessioni notturne. Teniamo anche sempre due partite femminili e due maschili su Chatrier, il che è molto importante per noi”.
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Musetti dopo la batosta con Alcaraz: “La cosa più difficile è lottare, oggi ho scelto la via comoda: lasciarsi andare”
“Ho fatto tutto quello che non dovevo fare” così Lorenzo Musetti, eliminato al Roland Garros dal n.1. “Lui è stato più grintoso, non c’è da stupirsi del suo gioco”

Risultato decisamente netto quello con cui il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz ha raggiunto i quarti di finale del Roland Garros, estromettendo Lorenzo Musetti, battuto 6-3 6-2 6-2. Di seguito le risposte date in italiano dal 21enne Musetti:
D: Quando la situazione sembrava un po’ compromessa ti abbiamo visto tirare delle manate. È forse un rimpianto di qualcosa che non hai fatto all’inizio?
Lorenzo Musetti: Sicuramente potevo fare molte altre cose rispetto a quelle che ho fatto, ho fatto forse tutto quello che non dovevo fare (sorride). Ci eravamo prefissi di avanzare sul suo rovescio o comunque imporre un gioco su quell’angolo dove fa meno male. Col dritto muove molto bene la palla, spesso viene a rete e si avvicina molto. Credo che i piani di gioco erano simili per tutti e due, il primo che riusciva a prendere il controllo con il dritto provava ad imporre il gioco per vincere il punto. Io oggi non mi sono espresso come avrei voluto. Non credo si tratti di emozione, ma più che altro devo avere consapevolezza di me stesso e del livello che ho; non devo fare confusione quando sono di fretta. A volte mi faccio prendere troppo da chi c’è dall’altra parte. Ci sto lavorando e speriamo che già dai prossimi tornei questa sconfitta mi sia da lezione.
D: Comunque in passato hai battuto anche Djokovic quindi si può ripartire da questa belle sensazioni per andare avanti.
Lorenzo Musetti: Non serve ripartire dal passato perché è una cosa poco realistica. Una cosa che mi serve è proprio vedere, analizzare questo match giocata in maniera sbagliata sin dall’inizio e vedere cosa avrei dovuto fare, sicuramente anche nei match precedenti, per valutare cos’è il mio gioco e cosa sarà in futuro. Partendo da questo torneo, i match con Shevchenko e Norrie sono state giocate da manuale quindi andranno osservate anche queste che rappresentano un cambio di marcia, senza ombra di dubbio.
D: Sei stato sorpreso da certe giocate di Alcaraz? Discese a rete, palle corte ecc.
Lorenzo Musetti: Sicuramente certi numeri, certi gesti atletici altri giocatori non li fanno, però ecco sei numero 1 al mondo, il più giovane della storia del tennis, un significato ce l’abbia. C’è poco da sorprendersi. Ovvio che in campo, soprattutto per la situazione di svantaggio si tende a meravigliarsi un po’. Più che altro mi sono sorpreso in maniera negativa di quello che facevo io, troppe volte uscivo dallo scambio, magari con una palla corta che non c’entrava nulla, servito sempre male, di fretta, non mi sono mai caricato. Un atteggiamento non positivo che reputo influente sul mio gioco. Ovvio che se al numero 1 al mondo gli lascia anche questo, dà il meglio di sé come ha fatto vedere. Su qualsiasi superficie sta imponendo il suo gioco su chiunque.
D: Da una partita di questo tipo cosa ti resta per capire cosa fare per raggiungere quel livello?
Lorenzo Musetti: Questa partita mi serve non dico come bagno di umiltà perché non ho avuto la sfacciataggine di dichiarare qualsiasi che non fosse vera. Oggi mi sento solo di accettare che lui ha giocato meglio, è entrato più grintoso, con più voglia di vincere e mi ha battuto tre set a zero. La cosa più difficile credo sia proprio lottare, io oggi ho scelto la via più comoda che è quella di lasciarsi andare, arrendersi un po’; la prossima volta sceglierò di lottare. Ma proprio da queste partite imparo a scegliere la via più dura che darà i suoi frutti.