Wimbledon: spettacolo Sinner, elimina Alcaraz in quattro set. Primi quarti ai Championships

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Wimbledon: spettacolo Sinner, elimina Alcaraz in quattro set. Primi quarti ai Championships

Vittoria indimenticabile per l’azzurro: primi due set perfetti, spreca due match point nel tie-break del terzo ma regge l’urto e vince al quarto. Ora Djokovic o Van Rijthoven

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Jannik Sinner - Wimbledon 2022 (Twitter @Wimbledon)
Jannik Sinner - Wimbledon 2022 (Twitter @Wimbledon)
 

La nostra inviata a Londra

[10] J. Sinner b. [5] C. Alcaraz 6-1 6-4 6-7 6-3

Prestazione storica da parte di Jannik Sinner che domina un Carlos Alcaraz complessivamente troppo falloso e impaziente. L’azzurro dà spettacolo con tutti i fondamentali, in particolare con il rovescio e il servizio (non ha mai perso la battuta in tutto il match).

CONFERENZA JANNIK SINNER

CONFERENZA CARLOS ALCARAZ

Ma, soprattutto, l’arma vincente del match di oggi è la risposta al servizio. Veloce e pronto nel ribattere, ha saputo arginare sempre le battute dell’avversario con colpi profondi e pesanti che finivano tra i piedi dello spagnolo.

Questi rientra nel match nel terzo set, vincendolo da vero gladiatore, ma il grande protagonista dell’incontro oggi rimane l’azzurro che, con calma serafica, continua a produrre per più di tre ore un tennis ad altissimi livelli. Oltre alle grandi qualità tecniche, l’italiano dà prova ancora una volta di grandissima maturità, nella gestione della pressione e nella reazione dopo la sconfitta del terzo set. Dopo 3 ore e 36 minuti, chiude 6-1 6-4 6-7(8) 6-3 al sesto matchpoint, score che gli vale il primo quarto di finale in carriera ai Championships, il secondo dell’anno in un major, dopo quello disputato all’Australian Open. Diventa inoltre il sesto italiano nella storia a disputare i quarti, dopo De Morpurgo (1928), Pietrangeli (1960), Panatta (1979), Sanguinetti (1998) e Berrettini (2021).

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LA PARTITA – Nel primo game Jannik è in svantaggio 0-30 ma recupera rapidamente. È attento anche Alcaraz che tiene con autorevolezza il proprio turno di servizio. Lo spagnolo mette pressione a Jannik, bombardandolo da fondo. Fin dall’inizio, l’azzurro è serafico e contiene molto agevolmente i colpi furiosi dell’avversario.
Sul 2-1, Sinner ha la prima palla break dell’incontro. Questa volta la smorzata dello spagnolo muore sulla rete e c’è il break tutto azzurro, 3-1. Jannik continua a martellare con rovesci pesanti e profondi e allunga ancora il passo sul 4-1. Alcaraz comincia ad sprecare sempre più, disunito e fuori misura. Al contrario, Jannik ha un timing perfetto in risposta ed è rapido negli spostamenti e ciò gli consente di intascare rapidamente il primo set per 6-1 (in 31 minuti).

Dall’1-1 nel primo set, l’altoatesino inanella ben sette giochi, fino al 2-0 del secondo, dominando del tutto l’avversario. Carlos è totalmente in confusione, si accanisce a spingere sbagliando ancora e ancora.
Jannik dimostra grande abilità anche con il dropshot, oltre a dare spettacolo sulla diagonale di rovescio. Lo spagnolo interrompe la striscia di sette giochi e fa un passo sull’1-2. Prosegue il festival degli errori per lui e Sinner sale 4-2, continuando in modalità rullo compressore da fondo campo. Niente da fare per Carlos, è suo anche il secondo set per 6-4.

Nel terzo, lo spagnolo tenta di stare a galla e, per la prima volta, è in vantaggio nello score, 2-1 e poi 4-3, incorrendo tuttavia in tanti errori gratuiti, come una palla a metà campo da calcio di rigore scaraventata sui teloni. Ma la sportività di Carlos non viene meno nenache nella difficoltà e va a sincerarsi che Jannik stia bene dopo che l’azzurro è scivolato su una smorzata accanto alla rete. Sinner apprezza e i due si danno il pugnetto. Detto en passant, Kyrgios e Tsitsipas dovrebbero imparare da loro… Ora c’è maggiore equilibrio rispetto ai primi due set, poiché Alcaraz è più concreto nei propri turni di battuta.

C’è il tie-break. Il primo punto è spagnolo. Ma Jannik è impeccabile con un passante calibratissimo di rovescio. Il diciannovenne di Murcia ora mette il turbo e, sempre più rabbioso, scaraventa i fendenti a più non posso e sale 3-2. Abilissimo con la morzata oggi l’azzurro, che si cimenta molto spesso anche con le variazioni. Ma Carlos avanza ancora e, dopo una palla di Jannik finita a rete, ha tre setpoint sul 6-3. L’altoatesino annulla i primi due e poi il terzo con un supersonico cross di dritto in corsa che annichilisce Carlos, 6-6. C’è un matchpoint tutto azzurro, annullato da Alcaraz.

Grazie a un servizio vincente ce n’è un secondo, che Jannik tuttavia fallisce ancora cacciando il dritto a rete. Grazie ad una magica stop volley, questa volta è Alcaraz a procurarsi un secondo setpoint. È quello giusto. La palla di Sinner esce di pochissimo e lo spagnolo resta ancora in partita, vincendo la terza frazione per 10 punti a 8.

Continua la dura lotta nel quarto set. I due “se le danno” di santa ragione spingendo e aggredendo. Jannik sale 2-1 e ha due palle break a disposizione. La seconda va a segno, procurandogli un prezioso vantaggio. Nel quinto gioco, concede però tre palle per il controbreak. È un momento cruciale, eppure non si scompone; con grande calma e freddezza le salva magnificamente dimostrando ancora una volta una notevole solidità mentale; prende il largo nello score e sale 4-1.
Alla fine, ha la meglio la pazienza dell’azzurro che chiude 6-1 6-4 6-7(8) 6-3 al sesto matchpoint. È un punto che vale tantissimo, nientemeno che una pagina di storia dello sport italiano.
Ora Sinner attende il vincente tra Djokovic e Rijthoven.

Oggi è stata una partita difficile” ha ammesso Jannik dopo il match, “siamo giovani ma il livello era altissimo. La vittoria con Isner mi ha dato tanta fiducia . Ma per me la cosa più importante è migliorarmi sempre. C’è tantissimo lavoro dietro il successo di oggi. Sì, è vero, oggi ho servito bene e quando si serve meglio, poi nei game di risposta si è più tranquilli. Con la risposta gli ho messo tanta pressione”.

E poi l’emozione di calcare per la prima volta il Centre Court: “È stato un giorno speciale per me. Ho visto tutti quei campioni arrivare sul campo oggi per la cerimonia e quindi è stato ancora più speciale. Non conoscevo nemmeno il percorso per arrivarci perché non ci avevo mai giocato“.

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