WTA Budapest, semifinali: Krunic sorprende Putintseva, Pera batte Bondar. Finale tra outsider

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WTA Budapest, semifinali: Krunic sorprende Putintseva, Pera batte Bondar. Finale tra outsider

Due tenniste fuori dalla top 100 sorprendono la campionessa e la padrona di casa, per una finale decisamente inaspettata

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Bernarda Pera - Budapest 2022 (Twitter @wta)
Bernarda Pera - Budapest 2022 (Twitter @wta)
 

Le sorprese, in questo sabato di tennis, non si limitano all’ATP di Bastad, ma sono all’ordine del giorno anche nell’Hungarian Grand Prix di Budapest, per la WTA. Infatti due tenniste fuori dalle 100, Alexandra Krunic (n.105 al mondo) e Bernarda Pera (n.130 e anche qualificata) hanno mandato a casa, entrambe in due set, la campionessa in carica Yulia Putintseva e la padrona di casa Anna Bondar. Due grandi partite vinte dalle giocatrici sfavorite, con l’americana che ha avuto qualche problema in più in una gara che ha visto maggior equilibrio rispetto alla serba; quest’ultima ha letteralmente dominato la sua avversaria. Entrambe domani avranno una grande occasione, certamente inaspettata. Per Pera sarà la prima finale in carriera, mentre per la serba sarà la quarta, ma la prima sulla terra rossa (ultimo torneo vinto a ‘s-Hertogenbosch 2018), con la chance per entrambe di scalare ancor più la classifica, nell’ennesima finale di un torneo WTA che a inizio settimana sarebbe stata imprevedibile, e che ha un pronostico apertissimo a dir poco.

A. Krunic b. [3] Y. Putintseva 6-2 6-2

Doveva essere una semifinale con una chiara favorita e un risultato già scritto, anche a senso unico. Tale è stata, ma con la vincitrice che non è stata, come tutti si aspettavano, Yulia Putintseva, ma la serba Krunic, che dall’inizio alla fine è stata in vantaggio, anche concedendo ben 7 palle break, ma tutte sapientemente annullate, bruciando le speranze della kazaka. Fuga subitanea nel primo set sul 4-0, pur non servendo benissimo, ma entrando bene nello scambio, e una volta ricacciata agilmente indietro la n.32 al mondo, Krunic va a chiudere 6-2 nettamente il primo parziale.

Nel secondo continua la prestazione opaca del fantasma di Putintseva, che giustamente la serba sfrutta con sagacia e senza farsi pregare, tratteggiando il campo come e quando vuole, ma stavolta fino al 4-2 c’è più equilibrio, anche a causa di un po’ di tensione e di un parziale ritrovamento della n.3 del tabellone. Il break per Krunic arriva nel quinto gioco, e salvare ben 5 palle dell’immediato contro-break nel game successivo si rivela la reale chiave della partita, che infatti di lì a poco volgerà al termine. Un netto doppio 6-2 a favore della giocatrice più completa e attenta, sempre pulita e precisa, nonostante una bassa percentuale di prime (59%), sostenuta però da un buon 71% di conversione, che alla fine è risultato importante per permettere a Krunic di ritrovare una finale che mancava appunto da più di 4 anni a ‘s-Hertogenbosch.

[Q] B. Pera b. [9] A. Bondar 6-3 6-4

La seconda semifinale è di tutt’altra pasta, e se è finita in due set è dovuto solo alla pressione sofferta da Bondar che l’ha portata a commettere tanti, troppi errori. L’inizio è a favore dell’ungherese, che sale bene sulla palla da fondo e tiene indietro una Pera inizialmente un po’ contratta, portandosi sul 3-0. Da lì in poi la partita non cambia, bensì si trasforma: parziale di 6-0 dell’americana per portare a casa il primo set, frutto di tanto coraggio nel cambiare ritmo e cercare improvvise accelerazioni, che alla lunga si rivelano fulminanti. La differenza, nel 6-3 del primo parziale, la fanno il servizio (79% di conversione con la prima) e la mentalità, la voglia di vincere di Pera: annulla 5 palle break, di cui 3 di fila, al momento di servire per il parziale, e si porta in vantaggio.

Il parziale di game vinti consecutivamente prosegue nel secondo set per la n.130 al mondo, che lo prolunga fino a 9, portandosi avanti 3-0, comandando da fondo con Bondar che appare ormai in affanno, quasi non regga la pesantezza e la profondità che imprime l’americana nei propri colpi. Il set prosegue però su un binario di equilibrio e bel gioco, ma anche di occasioni sfumate: nel settimo game Pera annulla due palle del contro-break, ma al momento di servire per il match le curve mancine e le rasoiate di dritto la abbandonano ed è costretta a cedere il servizio. Bondar appare pronta a rientrare, commette sempre meno errori… ma sembra che li abbia lasciati tutti in serbo per il decimo (e ultimo) game, dove trova sempre peggio la palla, sia come timing che come profondità, e sul secondo match point di fila concesso regala anche un doppio fallo, per regalare la prima, storica finale della carriera a Bernarda Pera. Vittoria meritata, contro un’avversaria che giocava anche in casa (e forse proprio questa pressione è stato il suo vero freno). Se domani il servizio e il diritto mancino funzioneranno a dovere, potrebbe mettere in seria difficoltà Krunic, aumentando l’incertezza di questa intrigante finale.

Il tabellone del WTA 250 Budapest

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