Tartarini si coccola Musetti: “Affiancamento con un altro coach? Macchè. Abbiamo un tatuaggio da fare”

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Tartarini si coccola Musetti: “Affiancamento con un altro coach? Macchè. Abbiamo un tatuaggio da fare”

Il coach del giocatore azzurro alla Gazzetta dello Sport: “Con Lorenzo mi sento uno di famiglia. Il nostro percorso ha raggiunto un punto di equilibrio”

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Stefano Tartatini e Lorenzo Musetti - ATP Queen's 2022 (Londra, foto Ubitennis)
 

Lorenzo Musetti è indiscutibilmente il personaggio del tennis azzurro in questi giorni, dopo il suo straordinario successo all’ATP 500 di Amburgo con vittoria in finale su Carlos Alcaraz. E mentre il giocatore azzurro è impegnato a Umago – ieri l’esordio vincente contro Bedene -, si continua a parlare inevitabilmente di lui. Il coach di Musetti, Simone Tartarini, ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport commentando il momento del suo pupillo, che segue da quando aveva nove anni di età.

“Sì, ad Amburgo ho pianto – ha detto Tartarini -. Per me si è trattato di una sorta di liberazione, la soddisfazione di vedere che un percorso iniziato insieme tanti anni fa ha raggiunto il suo punto di equilibrio. Ad Amburgo tutte le componenti, quella tecnica, fisica e mentale, si sono finalmente saldate insieme mostrando in pieno le qualità di Lorenzo”.

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E le parole del coach trovano in effetti un riscontro anche nel ranking. Si può parlare di un ragazzo dotato di un talento fuori dal comune che è stato protagonista di una rapida ascesa la quale, però, per circa un anno si è fermata alle porte del grande tennis. Ciò emerge se si considera la progressione nel ranking di Musetti, passato in meno di un anno dalla posizione n. 582 (8 aprile 2019) all’ingresso nei primi 100 del mondo (n. 94, 22 marzo 2021). Da allora, la classifica di Musetti è rimasta intorno al n.60/70, con l’azzurro che ha faticato a trovare l’acuto, l’exploit che gli permettesse di centrare l’obiettivo di entrare tra i primi 50 ATP. Obiettivo centrato proprio grazie al titolo vinto ad Amburgo: ora Lorenzo è al n.31.

Il fatto che Lorenzo faticasse a trovare quella scintilla in grado di convincerlo di poter lottare tra i primi del mondo aveva fatto sì che una parte della critica indicasse in un possibile divorzio col coach Tartarini, o quantomeno in un affiancamento con un super coach, la possibile chiave giusta. “Non mi sono mai curato di queste voci, anche perché non sono sui social – ha detto Tartarini alla Gazzetta -. Mi sento uno di famiglia, con Lorenzo condivido tutto e parlo di tutto, non c’è mai stata la necessità di pensare a un affiancamento. L’unica cosa che cambia è che sto diventando vecchio e non potrò più seguirlo tutte le settimane come ho sempre fatto fino ad ora: ogni tanto ci penserà Umberto Rianna”.

A ribadire il concetto della grande complicità tra lui e Musetti, rimasta sempre inalterata tra momenti belli e meno belli, Tartarini svela un aneddoto: “C’era un patto tra noi: quando avesse vinto il primo torneo, ci saremmo fatti lo stesso tatuaggio. E siccome a entrambi piace Ligabue, ci faremo tatuare il titolo di una sua canzone che rispecchia esattamente il momento che stiamo vivendo: Il meglio deve ancora venire”. La speranza di tutti è che sia davvero così.

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