IL greco Stefanos Tsitsipas supera il numero 1 del mondo Deniil Medvedev per 7-6 3-6 6-3. Di seguito la breve conferenze stampa del greco.
D. Ovviamente è stata una lunga giornata in attesa di giocare la tua partita. Come sei rimasto concentrato e preparato?
STEFANOS TSITSIPAS: Beh, sapevo che può andare a mio favore ogni volta. Il tennis parla di percentuali e numeri. Sai, è raro vedere una percentuale di 70/30 o anche a volte 55/45 quando si tratta di vincere punti. Quindi sta tutto nei dettagli. Finché posso rimanere entro un margine, stare vicino e superare quel margine ad un certo punto, sapevo di essere sulla strada giusta, mi stavo dirigendo lì. Dovevo solo restargli attaccato, non stare troppo teso, ma rimanere sciolto allo stesso tempo.
È diventata molto tirata, penso che con le prime di servizio non ne mettesse molte, ha concesso un doppio fallo negli ultimi game del terzo set. Mi sentivo come se la palla non stesse davvero volando via dalla sua racchetta. Credo ci stesse provando troppo, ed è stato allora che ho capito che l’avevo spinto fin lì, ed è stato qualcosa che ho fatto in molti scambi consecutivi, molto sforzo fisico. Sapevo che quella era la mia opportunità di andare a colpirlo per lasciare il segno.
D. I tuoi pensieri per la finale di domani contro il Borna.
STEFANOS TSITSIPAS: Sono preparato per questo. So che non è un compito facile giocare contro di lui. Sta tornando da un infortunio, sta giocando un ottimo tennis e lavorerà molto duramente per questo.
D. Sei venuto spesso a rete stasera. È qualcosa che hai preparato con la tua squadra prima della partita?
STEFANOS TSITSIPAS: Beh, anche noi a volte giochiamo a tennis in questo modo. Non è solo dalla linea di base. Ho deciso che volevo giocare così stasera.
D. Quanto è stato difficile o meno difficile non giocare nel doppio stasera e concentrarsi solo sul domani?
STEFANOS TSITSIPAS: Beh, ovviamente è una decisione difficile, perché finora abbiamo avuto bei ricordi con Holger [Rune]. Gli ho anche detto che mi piacerebbe giocare sempre più doppi con lui nel prossimo futuro. E’ un peccato, ma farei lo stesso se fosse per lui e capisco perfettamente lo scenario. Ne ho avuto testimonianza alcuni anni fa a Madrid, e non è stato molto positivo per il mio corpo dover giocare la finale di singolare il giorno successivo. Quindi immagino che venga con l’esperienza. È qualcosa che non sarà tanto per domani quando si tratta di singoli, ma anche, sai, fisicamente il tipo di carico fisico che metterò su me stesso prima degli US Open.
