US Open: Jack Draper in rampa di lancio nel tabellone maschile. Chiamato dalla sfida con Khachanov, testa di serie 27

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US Open: Jack Draper in rampa di lancio nel tabellone maschile. Chiamato dalla sfida con Khachanov, testa di serie 27

“Vincere una sfida del genere è stata per me una liberazione dopo il duro lavoro fatto”. Una stagione sul cemento assolutamente positiva con i quarti di finale raggiunti a Montreal e Winston Salem, adesso a New York è stato estremamente lucido nella sfida con Auger-Aliassime, estromettendo la testa di serie n.8

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Jack Draper - Queen's 2022 (Credit: Getty Image for LTA)
 

“Contro Felix – racconta il britannico Jack Draper in conferenza stampa, dopo la vittoria sul canadese con un 6-4 periodico è stata una partita difficile. Lui è un top player e lo dimostra giorno dopo giorno. Per me è sempre stato un punto di riferimento, giocarci contro e addirittura batterlo in un Grande Slam è stata una grande soddisfazione, che fino a qualche tempo fa guardavo tutto da spettatore”.

L’urlo finale è stato molto intenso: “Vincere una sfida del genere è stata una liberazione dopo il duro lavoro fatto. Ovviamente lo stesso significa molto per il team che supportano il mio lavoro quotidiano. Questo è un grande momento. Sono anche orgoglioso del modo in cui il mio fisico sta reggendo contro qualcuno fisico come Auger-Aliassime”. 

Non si pone limiti e soprattutto vuole continuare a fare progressi fisici e mentali: agli US Open è nel lato di tabellone di casa Medvedev – Kyrgios, ma con l’entusiasmo potrà mostrare il suo valore. Il ventunenne britannico è stato bravo a superare gli infortuni avuti, specie quello alla caviglia che lo ha costretto a sei mesi complessi. 

Adesso ci proiettiamo alla sfida di sta sera contro Khachanov (qui il programma completo del day 5): “L’ho studiato abbastanza: è un giocatore molto fisico. Sarà una sfida molto complicata contro un tennista da tempo stabilmente nella top 50. Sarà l’ennesima gara fisica e spero di poter confermare il mio standard. Non sono velocissimo, ho la capacità di leggere in anticipo il gioco e questo mi aiuta”.

Paolo Michele Pinto

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