US Open, Ruud: "Alcaraz è il miglior giocatore del mondo. Sono pronto per vincere uno Slam"

Interviste

US Open, Ruud: “Alcaraz è il miglior giocatore del mondo. Sono pronto per vincere uno Slam”

“Al Roland Garros era difficile pensare di poter battere Nadal, oggi invece ci credevo di più” – così Casper Ruud in conferenza stampa dopo la finale dello US Open

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Casper Ruud - US Open 2022 (foto Twitter @rolandgarros)
 

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Il video-commento di Ubaldo che compare qui continua sul sito di Intesa Sanpaolo nella sezione “Sottorete” curata in collaborazione con Ubitennis, che potrete trovare al seguente link.

Clicca qui per guardare il video-commento completo di Ubaldo Scanagatta sulla finale maschile dello US Open 2022 sul sito di Intesa Sanpaolo

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Casper Ruud si ferma ad un passo dalla gloria. Il norvegese viene respinto in finale da Carlos Alcaraz, che conquista il primo Slam della sua carriera e diventa il numero 1 del mondo più giovane della storia. Per il 23enne di Oslo resta comunque l’ottimo torneo disputato, al termine del quale si isserà al n°2 ATP, anche per lui best ranking assoluto. “È stato un match divertente, tanto da vedere quando da giocare: ci sono stati molti scambi lunghi e alcuni colpi divertenti – ha esordito Ruud nella conferenza stampa post finale – È chiaro che sono dispiaciuto, non è andata come avrei voluto. Enormi meriti a Carlos, che ha giocato benissimo durante il terzo set, alzando il livello quando più contava. Io, comunque, penso di aver giocato il mio miglior tennis di sempre su questa superficie: spero di avere un’altra chance in futuro”. Con queste parole il norvegese si è presentato ai giornalisti presenti in sala stampa. Seguono tutte le sue dichiarazioni.

D: Credi che il momento in cui tu non hai convertito quelle due palle break (nel dodicesimo game del terzo set, ndr) possa essere stato il punto di svolta della partita? Sembrava che Carlos avesse perso un po’ di energia e, improvvisamente, è apparso rigenerato

Casper Ruud: “Lui ha giocato molto bene e in maniera particolarmente aggressiva su quei due break point. Forse sono stato un po’ troppo passivo sul primo, sarei probabilmente dovuto andarmi a guadagnare il punto. Si può dire che il terzo set avrebbe deciso il match: eravamo un set pari e il terzo è stato molto lungo e combattuto. Ho giocato un tie-break orribile, purtroppo ho commesso troppi errori: non sono riuscito a togliermi dalla testa i due set point mancati. Nel quarto set, invece, per lui era tutto più facile essendo in vantaggio. Ha servito bene e non ho avuto possibilità per strappargli la battuta”.

D: Come vedi in generale il disegno più grande? Parlo non solo della finale, ma anche del fatto che non avete molti anni di differenza, lui domani sarà il n°1 e tu il n°2. Credi sia, al momento, l’uomo da battere?

Casper Ruud: “Tutto quello che è già riuscito a raggiungere alla sua età è semplicemente incredibile. Ha comunque quattro anni in meno di me, come ho detto altre volte lui è uno di quei talenti che nascono raramente. Per me, in questo momento è il miglior giocatore del mondo, merita sicuramente il n°1. Io, allo stesso tempo, sono molto orgoglioso di essere il n°2: in un certo qual modo so di dover ancora compiere un ultimo passo, anche se temo sarà particolarmente dura!”

D: Hai parlato in precedenza delle nuove esperienze provate nella tua prima finale Slam a Parigi. Come ti sei sentito oggi in campo? Eri più o meno teso?

Casper Ruud: “Sicuramente ero molto teso, anche se credevo comunque di non essere il favorito. Oggi, però, è stato più divertente. Non dovevo giocare contro il mio più grande idolo nel match più importante della mia carriera: è stato più facile pensare di poter vincere. C’era anche un’atmosfera ancora migliore, i tifosi sono stati fantastici trattando bene tutti i giocatori. Anche se ho perso, mi sono sentito un po’ come un campione durante queste due settimane”.

D: Tiafoe ha detto l’altro giorno che Alcaraz è, tra quelli contro cui ha giocato, il giocatore che si muove meglio. Sei d’accordo? Sei stato costretto a cambiare qualcosa nel tuo gioco?

Casper Ruud: “Un po’ sì, inevitabilmente. Spesso si tende a pensare che l’arma migliore di un giocatore sia il servizio, il dritto, il rovescio e così via, ma credo che nel suo caso la sua capacità di coprire il campo è certamente uno dei suoi assi nella manica. Riesce a far pensare agli altri giocatori che, se vogliono vincere un punto contro di lui, devono prendere solo righe. E, talvolta, può anche non bastare. In ogni caso, anche quando Nadal aveva la sua età era quasi impossibile fargli un vincente. Lo stesso Djokovic, con la sua flessibilità, è impressionante. Carlos è, sotto questo aspetto, un po’ un misto di entrambi“.

D: Questo torneo e il Roland Garros ti hanno fatto capire che cosa ti manca per fare il prossimo step e vincere uno Slam?

Casper Ruud: “Quando raggiungi una finale Slam non importa dove o contro chi tu stia giocando, sicuramente sarà un avversario fantastico. Al Roland Garros era onestamente difficile per me pensare di poter battere Nadal. Anche oggi non è stato facile, ma certamente ci ho creduto di più. Queste due finali mi hanno fatto capire di essere pronto per vincere un Major. Spero che possano aiutarmi, mi auguro però che la prossima volta non giocherò contro uno spagnolo!”

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