Coppa Davis, Berrettini: “Non sono deluso dai risultati, ma dal fatto che non ho dato tutto quello che avevo” [VIDEO]

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Coppa Davis, Berrettini: “Non sono deluso dai risultati, ma dal fatto che non ho dato tutto quello che avevo” [VIDEO]

BOLOGNA – “Il mio match con Federer a Wimbledon? Una sveglia pazzesca” scherza il tennista romano, dopo il comodo successo su Baez. “Provare a qualificarmi alle Finals non costa nulla”

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Matteo Berrettini - Davis Cup 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
Matteo Berrettini - Davis Cup 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
 

Da Bologna, il nostro inviato

Matteo Berrettini si presenta molto rilassato in conferenza stampa dopo la sua facile vittoria contro il n.2 argentino Sebastian Baez. L’azzurro, troppo più potente, non ha lasciato scampo all’avversario che ha cercato di compensare con grinta e velocità. Sforzi inutili che hanno partorito l’inevitabile 6-2 6-3 finale. 

Matteo, siamo ormai a settembre. Puoi fare un primo bilancio della tua stagione?
“Una stagione sfortunata per i tanti problemi fisici, ma con anche molti momenti positivi: ho fatto semifinale in Australia, ho vinto i due tornei sull’erba appena rientrato dall’intervento alla mano, i quarti di finale agli US Open. Dunque diciamo che non sono deluso dai risultati, ma semmai dal fatto che non sono riuscito a dare tutto quello che avevo”.

Non si può non parlare di Federer e del suo ritiro. Il tuo match contro di lui a Wimbledon 2019 cosa ha rappresentato per te?
“Direi una sveglia pazzesca (ride, ndr). Un momento che comunque rimarrà sempre con me. Giocavo sul suo campo, contro l’idolo della mia adolescenza…diciamo che il risultato non mi interessava nemmeno tanto. Sapevo infatti che anni dopo avrei ricordato quei momenti con un sorriso”.

Pensi di potercela fare a qualificarti per le finali ATP?
“Pensare di farcela non costa nulla, ma ovviamente non è una cosa facile. Quest’anno, come dicevo, ho giocato poco e, nonostante tutto, sono ancora in corsa. E questo è per me un motivo di orgoglio”. 

In questo momento della tua carriera qual è il momento che ricordi con maggior soddisfazione?
“Facile dire la finale di Wimbledon. Ma non sottovaluterei la doppietta al Queen’s. Quando ho letto l’albo d’oro del torneo mi sono venuti i brividi, come quando Becker mi ha fermato per dirmi ‘Adesso riposati perché tu a Wimbledon arrivi in fondo’. Sono cose che mi hanno colpito parecchio”.

Cosa ne pensi del calendario ATP?
“Forse è un calendario fin troppo ricco. Non so se ci sono tanti altri sport in cui si gioca 11 mesi l’anno. Poi con questa intensità, con tutti i viaggi che facciamo. Sarebbe importante avere dei tempi di recupero un po’ più lunghi”.

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