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ATP Napoli: Mannarino sorpreso da Cachin. Daniel, impenetrabile da fondo, batte Martinez

NAPOLI - Cade la prima testa di serie: troppo discontinuo il n. 8 Mannarino. Taro Daniel, in forma smagliante, piega con un doppio 6-3 un volitivo Pedro Martinez

Last updated: 21/10/2022 8:42
By Cipriano Colonna Published 18/10/2022
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9 Min Read
Taro Daniel - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)

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Dal nostro inviato a Napoli

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IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI NAPOLIIL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI NAPOLI

T. Daniel b. P. Martinez 6-3 6-3

Ad aprire, finalmente, i battenti della Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare è la sfida che mette di fronte lo spagnolo Pedro Martinez e il giapponese Taro Daniel. La location che accoglie i due protagonisti è la splendida Arena Diaz, costruita – per l’occasione – al fianco dello storico Tennis Club Napoli. L’Arena che dispone di una capienza di 4000 posti, è stata realizzata sulla superficie dell’ampio spazio circolare della confluenza di viale Dohrn, anche conosciuta come Rotonda Diaz. Il nome deriva dal monumento equestre che caratterizza e domina dall’alto la Rotonda, dedicato al generale Armando Diaz, il quale è affiancato da due grandi fontane circolari.

Dopo questa breve digressione sul “teatro” dove andranno in scena le performances partenopee, passiamo al tennis giocato. Si affrontano due giocatori dalle caratteristiche tecniche decisamente simili: entrambi fondocampisti, molto rapidi di gambe e che fanno della solidità il loro punto di forza imprescindibile. Ambedue, dotati di grande regolarità nel confronto dei loro fondamentali a rimbalzo, non dispongono di un colpo nettamente superiore all’altro ma possono contare su due esecuzioni di buon livello. Ciò di cui mancano, quindi, è una soluzione definitiva: la cosiddetta “castagna” in grado di delineare la differenza nello scambio.

IL MATCH – Tuttavia dopo un avvio balbettante, con sia Daniel che Martinez molto contratti – riescono al massimo ad arrivare al terzo colpo, dopodiché puntuale si materializza il gratuito -; i giocatori in campo iniziano a trovare più fluidità, con gli scambi che si allungano e contestualmente anche il numero dei vincenti che comincia a salire.

Il primo a subire il break è il 29enne nipponico nel terzo game, il quale però riesce a ribaltare subito l’inerzia del match strappando per due volte consecutive il servizio a Martinez. Sul 4-2, Daniel non si volta più indietro ponendo il sigillo sul parziale, qualche minuto dopo, per il 6-3 finale in 47 minuti.

Da sottolineare come l’incontro a partire dalla seconda metà della frazione, abbia preso tutt’altra piega da un punto di vista tattico: le variazioni hanno fatto capolino con estrema insistenza, poiché il 25enne di Alzira ha preso coscienza che da fondo non sarebbe stato in grado di scalfire le difese del giocatore del Sol Levante. Così, Pedro ha cominciato a bersagliare l’avversario con mortifere palle corte, ciò nonostante non tutte sono andate a segno per via della magistrale copertura del campo di Taro. In questo frangente di gara, si vedono anche scambi sulla diagonale sinistra improntati esclusivamente sul rovescio tagliato, sempre per lo stesso motivo: la volontà dell’iberico di variare, come unica arma se vuole avere una chance di successo nello scontro odierno.

Il n. 95 ATP risponde però colpo su colpo, e se le discese in controtempo a rete da parte del valenziano non sorprendono – essendo lui stato anche n. 51 in doppio e semifinalista di specialità al Roland Garros 2021 -, lasciano un po’ di stucco quelle chirurgiche del nipponico. La musica non cambia nella ripresa, il canovaccio tattico rimane lo stesso: Daniel strappa nel settimo game, Martinez questa volta reagisce punto sull’orgoglio. Ma alla fine dopo non aver sfruttato tre opportunità di contro-break nel gioco successivo, anche un volitivo Pedro deve soccombere all’eccezionale tenuta del rettangolo di gioco del giapponese. Daniel, nel nono game, mette a referto il quarto break del proprio match e chiude i conti. Doppio 6-3 in 1h39′.

8 ace scagliati, a rappresentare la ciliegina di una prestazione solidissima di Daniel. Il 29enne nativo della Grande Mela – suo padre è stato un tennista di college statunitense ed è stato proprio lui a spingere il figlio verso lo sport con la racchetta – ora attende al prossimo turno Pedro Cachin. Match rivelatosi molto piacevole per gli appassionati che, sotto il sole cocente del capoluogo campano, pian piano con l’andare della partita si sono scaldati incitando i due protagonisti. Prosegue, inoltre, il feeling positivo del tennista asiatico con il Bel Paese; basti pensare che Taro vinse proprio in Italia il suo primo titolo Challenger a Vercelli nel 2015, battendo in finale Filippo Volandri.

IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI NAPOLI

P. Cachin b. [8] A. Mannarino 6-1 3-6 6-4

Grande prestazione del tennista argentino Pedro Cachin che in poco meno di due ore elimina la testa di serie n.8 Adrian Mannarino per 6-1 3-6 6-4; quinta vittoria a livello ATP del 2022 per lui e terza in carriera contro un top 50.

IL MATCH – Il 34enne francese, reduce dai quarti ad Astana – sconfitto nettamente da Rublev, mentre non ha giocato la scorsa settimana – parte fortissimo mettendo in mostra tutto il suo bagaglio tecnico, costellato di traiettorie infide e filanti. Sembra di assistere ad una sfida totalmente impari contro Pedro, un divario di livello apparentemente troppo ampio per poter regalare anche solo una parvenza di partita. Tuttavia è solo un’impressione fuorviante e passeggera, poiché Adrian spreca ben cinque opportunità per certificare il break a freddo, e al termine di un primo gioco durato la bellezza di 18 punti, Cachin si salva portandosi sull’1-0. Mannarino non riesce a scrollarsi di dosso il ricordo delle possibilità sprecate, e si scioglie inesorabilmente sotto l’azione dei raggi napoletani: perde cinque dei successivi sei game, cedendo così il passo al 27enne di Cordoba per 6-1 in 41 minuti.

Vanno comunque dati meriti al tennista sudamericano, che verticalizzando a puntino il proprio tennis, non solo è andato a finalizzare la mole di gioco prodotta ma si è anche messo nelle migliori condizioni per accogliere i regali del mancino transalpino.

È una versione di Mannarino spenta, quella che finora ha girovagato sull’Arena del lungomare Francesco Caracciolo, che non nasconde minimamente il proprio malumore attraverso continue smorfie facciali, che denotano la sua assoluta insoddisfazione per la presentazione messa – sinora – in campo.

Alla ripresa, in seguito all’immancabile toilet break con annesso cambio di maglia d’ordinanza passando dal bianco al nero, il n. 42 del ranking rientra con più mordente e voglia di essere competitivo. Il dritto, specialmente dal centro del campo nella direzione inside-out, di Mannarino adesso è più incisivo e ficcante. Bisogna anche evidenziare, come ora si sia alzato con più veemenza il supporto per il mancino di Soisy-Sous Montmorency, al grido “Adrian, Adrian”. Mentre a livello di colonna sonora, nel primo tempo a farla da padrone è stato il mitico brano “Pedro” della divina Raffaella Carrà, ad accompagnare le gesta del n. 57 del ranking.

Sarà per il nuovo look, sarà per le note della showgirl italiana per eccellenza, ma il francese pareggia i conti: 6-3 in 33 minuti.

Nel quarto game del set decisivo, nonostante sembrasse in controllo, il francese da 40-15 si complica la vita da solo: attraverso qualche errore grossolano di troppo con il dritto, che lo porta a concedere una palla break. Alla fine il mancino d’oltralpe si salva d’esperienza, ma poco più tardi subirà un altro tracollo ben più grave. Cachin mantiene la pressione da fondo dimostrando anche buon tocco nei faccia a faccia a rete, e la zampata decisiva arriva inesorabile sul 5-4. Adrian alla battuta, a questo punto, va totalmente in confusione concedendo tre match point consecutivi; il secondo e quello buono e così il tennista sudamericano elimina la testa di serie n.8 dell’ATP 250 di Napoli.

IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI NAPOLI


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