“Che guaio quando Musetti non si piace” (Ercoli Lorenzo, Corriere dello Sport)
Siete Reduci dalla grande settimana di Firenze. Che spiegazioni vi siete dati dopo II match contro Auger-Aiiassime? «Questi attacchi d’ansia erano più frequenti quando Lorenzo giocava i tornei junior, ricordo che successe anche agli US Open under 18.A Firenze tanti hanno parlato di lui dopo l’eliminazione di Berrettini, dato che era l’ultimo azzurro in corsa. Le prime due partite pero sono state affrontate con grande serenità, quasi un paradosso dato che ll da favorito avrebbe potuto sentirsi schiacciato da una condizione emozionale difficile. Contro Felix sulla carta poteva giocare a mente libera e infatti prima del match scherzava e non c’erano indizi. Dopo due punti invece gli mancava l’aria e questa condizione in campo si e amplificata, perché non potendo buttare fuori l’aria è andato in apnea. Queste situazioni difficilmente le controlli o le previeni, ne soffrono anche altri campioni dello sport»
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Ci spiega com’è la vita di un ventenne che ha bruciato le tappe e ha tutti gli occhi su di 24? «Lorenzo ha fatto tutto velocemente, è 24 del mondo a soli vent’anni. Non è facile gestire una vita importante alla sua età, ma lui fuori dal campo è tranquillo. Un po’ sente la pressione, ma più quella che si mette personalmente perché quando gioca male non si accetta e non si piace.
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In questi anni ci sono stati momenti difficili? «Non abbiamo mai avuto grandi attriti, forse l’ho rimproverato tre volte in modo importante da quanto ci conosciamo. I motivi? Principalmente perché si lamentava troppo in allenamento. Sul piano tecnico e tattico mai discussioni, anche perché abbiamo iniziato quando era piccolo e lui si fida ciecamente. Quello che era un rapporto unilaterale e diventato un rapporto ricco di confronti, fa parte del processo». Manca poco alla fine della stagione. Qual è II suo bilancio? «Il 2022 è stato positivo, non solo per la classifica ma soprattutto per le consapevolezze che Lorenzo ha maturato. Negli ultimi due anni e mezzo ci siamo focalizzati con intensità su servizio, risposta e colpi di partenza, cambiando anche più volte e ottenendo grandi benefici. Quando lavori tanto è normale che ti vengano dei dubbi se mancano i risultati nell’immediato, ma Lorenzo si fa influenzare sempre meno: tutto questo ci fa ben sperare per il 2023.
TENNIS/ATP 250 Napoli, che storie (Azzolini Daniele, Tuttosport)
Arrivi a Napoli e distrattamente chiedi al tassista da quanto stiano costruendo la metropolitana, la risposta è di quelle che insegnano a vivere: «Dottò, qui la metro non la stanno costruendo, la stanno cercando là sotto». Chissà, forse un giorno, la battuta verrà spontanea anche in ricordo di questo strano avvio della Napoli Cup, con i campi in cemento delle qualifiche che si sbriciolano sotto le scarpe dei tennisti. Comunque in una mistura che ha finito per rendere i campi permeabili alla pioggia; e non il contraria In linea con lo spirito della città, quella fra Napoli e il tennis è una storia preziosa, di uomini e di racconti, di tennisti che sopravvivono nella memoria per le loro doti umane, non solo per quelle tecniche.
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Diego fu fortissimo da junior (Poi doppista di gran valore), vinse Wimbledon addirittura, ma l’ingresso nel Tour gli fece smarrire quella gioiosa spavalderia che lo portava all’attacco su ogni palla. Poi Massimo Cierro, che fu numero 113 a metà Ottanta, ricordato a Roma oltre che per le doti di maestro, per una curiosa lite che lo coinvolse nell’edizione 1990 degli lnternazionali con l’amico Pistoled. Ma da uno screzio casuale, su una palla contestata che ognuno pensava fosse l’altro a dover cedere “in amicizia; la vicenda fece scattare una litigata storica, rumorosissima, sugli spalti, divisi al 50 per cento tra familiari e amici dell’ uno e dell’altro. Che presero a rimproverarsi di tutto, mentre Pistolesi e Cierro, fermi al centro del campo, assistevano allibiti. Gli Internazionali e Napoli trovarono spesso una via comune per scrivere “storie impossibili” Piaceva l’artigianalità preziosa di Gaetano Di Maso mai più di tutti. Roma si strinse a Nello Centanze, Nellino, grande amico di Mario Belardinelli Spelacchiato e quasi gracile, Nellino era maestro di arti tennistiche, un genio della tattica che non aveva mai cercato i grandi palcoscenici. Quella volta, venuto a Roma come spettatore, lo acciuffarono al volo pregandolo di riempire una casella del tabellone lasciata vuota da un ritiro. Nellino non seppe dire di no, rimediò alla meglio una racchetta e due indumenti e con quelli si presentò sul Campo Due, incuriosito dal nome del suo avversario, Fznst Buchholz, un tipo che aveva muscoli dappertutto, anche sulla fronte. Quando lo vide, il tedesco lo guardò allibito, chiedendosi se fosse uno scherzo. Davanti a lui c’era un tipo con dei pantaloncini troppo larghi, una maglietta stropicciala, due calzini grigi da passeggio e una racchetta scorticata Ma a Nelli non bastò il primo servizio di Ernst per capire che cosa fare.
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Torniamo aNapoli… Le qualifiche si sono spostate a Pozzuoli, e l’ATP 250 parte oggi, con Flavio Cobolli (contro Kecmanovic) e Luca Nardi (Moutet) in serata a ricordare la “via giovane” che il torneo ha fatto sua. Domani il completamento del primo turno (con Sonego opposto a Baez), giovedì la gio mate dedicata ai più forti, il n.1 Pablo Carreno Busta (magari contro Fognini – ieri in visita al murales di Maradona, ormai monumento cittadino – se supererà Grenier), il n.2 Matteo Berrettini, che potrebbe ritrovare lo spagnolo che l’ha battuto a Firenze, Carballes Baena (impegnato con Jarry in primo turno), il n. 3 Roberto Bautista Agut opposto a McDonald o a Passaro (l’unico dei nove a passere le qualifiche), e iln. 4 Lorenzo Musetti alle prese con una difficile ripartenza, dopo i fasti fiorentini, contro il serbo Laslo Diem (con cui è sotto 5-1) o il croato Borna Gojo, battuto in Davis.
Tennis Ritardi e polemiche sono stati superati Sette italiani in campo all’Atp di Napoli (m.cal.) (Corriere della Sera)
Dopo i ritardi e le polemiche, oggi inizia l’Atp 250 di Napoli con 7 italiani: a Musetti Sonego e Fognini si sono aggiunte tre wild card, quelle per i giovani Nardi e Cobolli e a Matteo Berrettini (foto), che dopo l’eliminazione a Firenze proverà a conquistare punti per una difficile qualificazione alle Atp Finals.
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Non ci sarà, Andreas Seppi, polemico per la mancata assegnazione della wild card per giocare l’ultimo torneo della sua carriera: la Fit gli ha però proposto un ruolo nel settore tecnico. Ci sono sei italiani nella top 100 Atp, ben 20 tra i primi 200: best ranking (24) per Lorenzo Musetti, rientro tra i 100 per Marco Cecchinato grazie al titolo nel Challenger di Rio.
Berrettini e Sinner, Atp Finals a rischio (Giorno, Carlino, Nazione Sport)
TENNIS La corsa alle Nitto ATP Finals si è complicata per gli italiani. Matteo Berrettini torna in campo in settimana a Napoli per sperare ancora nella qualificazione: al momento è quindicesimo, appena dietro quel Jannik Sinner fermato da un infortunio a Firenze. Berrettini ha 2.225 punti, 840 in meno di Felix Auger-Aliassime, tornato al settimo posto grazie al titolo conquistato proprio all’Unicredit Firenze Cup.
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Nel ranking mondiale, Lorenzo Musetti è salito al numero 24 del mondo grazie alla semifinale conquistata a Firenze, suo miglior piazzamento di sempre. In testa c’è sempre Alcaraz davanti a Nadal, Ruud, Medvedev, Tsitsipas, Zverev, Djokovic, Rublev, Fritz, quindi Auger-Aliassime, Hurkacz e al dodicesimo posto Jannik Sinner davanti a Cilic, Norrie, Carreno Busta e Berrettini.