La notizia della serata, nella Napoli Tennis Cup, non è solo la vittoria, ottima, di Lorenzo Musetti su Laslo Djere, ma soprattutto dei campi, sull’umidità che tanti problemi aveva creato nei giorni precedenti. Stasera il programma è andato avanti regolarmente fino alle 20, e così a ruota l’azzurro ne ha approfittato per portare a casa il match giocando di grande intelligenza contro un giocatore regolare e tattico come il serbo, che lo aveva battuto 5 volte su 6. Prestazione mentale soprattutto quindi, prima che tecnica, fornita ad alto livello dal toscano, che per la seconda settimana di fila raggiunge i quarti ad un torneo ATP. Il suo avversario sarà Daniel Galan, che negli ottavi ha superato il portoghese Borges.

Il match – game iniziali che seguono le battute, con entrambi i giocatori che servono bene e nessuno dei due capace di dare la scossa in risposta, anche considerando la lontananza che mantengono dalla riga. Tra i 2 è Djere che più spesso prova cambi e variazioni, sui quali Musetti non ha però problemi a entrare e giocare in tranquillità, per quanto debba essere lui a togliere riferimenti al solido serbo. Un solo punto in risposta nei primi 10 game per Lorenzo, quasi soffrendo i servizi lavorati del n.74 al mondo , che nell’undicesimo game ha le prime 2 palle break del match, annullate di classe e sfruttando il proprio tocco da Musetti per stanare la poca propensione in avanti e sottorete del serbo. E la lucidità di Lorenzo gli permette di portare a casa 7-5 il set, sì giostrando bene da fondo ma soprattutto sfruttando il primo passaggio a vuoto di Djere, che trema e regala sul dritto.

SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio

Inizia male il secondo set per il serbo, con un pessimo secondo game, con troppi non forzati, di dritto, il suo fianco più scoperto, che offrono una golosa occasione al break del n.24 al mondo. Musetti gioca ora in piena fiducia, e con un lob in tweener nel quarto gioco fa anche impazzire il pubblico portando a casa il punto del match, limitando la già poca fiducia del serbo, sempre più spento, specie in considerazione della scelta sagace, che sempre più paga, da parte di Musetti, di non accelerare troppo sul rovescio ma piuttosto giocare profondo e lanciarsi a costruire in avanti, dunque non mettendola sulla baruffa da fondo campo che tanto piace al serbo. Chiude poi agilmente 6-3 Lorenzo, con un Djere che alla fine accelera un po’ e osa un po’ di più, specie sul rovescio, il suo colpo forte, ma che raramente oggi ha funzionato per mettere in crisi un sontuoso Musetti.

FOGNINI SE NE VA – Tutto avrebbe pensato stamattina Fabio Fognini dopo le 2 ore e 42 minuti che aveva impiegato per avere la meglio su Grenier e il successivo tuffo nel mare di Mergellina, tranne che alle 20.30 passate si sarebbe ritrovato in campo per sfidare la testa di serie numero 1 del torneo Pablo Carreno Busta.
È si vero che il match era stato programmato come ultimo sull’Arena ma le condizioni dei campi degli ultimi giorni facevano supporre che il match non si sarebbe mai giocato.
Ed invece i due giocatori sono scesi in campo con approccio completamente diverso. Fabio ha dimostrato subito di non avere alcuna voglia di giocare, tre doppi falli, tanti errori e quando sul 3-0 al cambio di campo ha preso il borsone in tribuna si è pensato che avesse deciso di ritirarsi come aveva fatto Moutet nel match contro Kevmanovic. Invece Fabio aveva chiamato il giudice arbitro che, verificata la scivolosità del campo, sospendeva la partita.
Tornando al francese, questi aveva a lungo inveito contro le condizioni del campo D’Avalos beccandosi un warning, poi dopo aver spaccato una racchetta prendeva le sue cose annunciando il ritiro.

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