Challenger: ancora un titolo per Mattia Bellucci, altro giovane da tenere d'occhio

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Challenger: ancora un titolo per Mattia Bellucci, altro giovane da tenere d’occhio

Esaltante impresa del 21enne tennista azzurro che vince il suo secondo torneo consecutivo. Ne abbiamo parlato con il suo coach Fabio Chiappini

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Mattia Bellucci vince a Vilnius - Instagram
 

Mentre a Napoli Lorenzo Musetti riscriveva le gerarchie del tennis italiano, a Vilnius (Lituania) Mattia Bellucci pensava bene di aggiungere un paragrafo. Al termine di due ore e mezza di feroce battaglia riusciva infatti ad avere la meglio (1-6 6-3 7-5) su un indomito Cem Ilkel (n.416 ATP). Partita dura non solo per l’accanita resistenza del 27enne turco ma anche perché Mattia si era presentato in campo molto stanco, soprattutto mentalmente, per lo stress delle ultime due settimane che se da un lato gli hanno riservato grandi soddisfazioni (vittoria del titolo a Saint Tropez) dall’altro gli hanno anche prosciugato il serbatoio.

È sempre interessante cercare di capire il meccanismo che porta un giovane atleta a scalare così velocemente le classifiche (21enne, ora numero 156 del mondo con 30 posizioni scalate questa settimana), trasformandosi nel giro di pochi mesi in un’autentica macchina da guerra. Abbiamo così telefonato al suo coach Fabio Chiappini della MXP Tennis Academy per comprendere come scatta il famoso click.

Direi che il click è scattato nel momento stesso in cui ci siamo incontrati. Non voglio prendermi dei meriti eccessivi perché Mattia era già un gran talento sia in termini tecnici che umani, forse un po’ acerbo ma con dei margini impressionanti. Aveva solo bisogno di serenità dopo il lungo rapporto professionale col babbo, un rapporto che aveva alternato momenti importanti di crescita ad altri profondamente conflittuali. Qui con noi ha ritrovato la tranquillità, lavoriamo e programmiamo assieme, costruendo giorno per giorno un rapporto che può aiutarlo a progredire. Oggi comunque ha faticato, un po’ perché il turco è un giocatore rognoso, ma soprattutto perché nel primo set faceva una gran fatica ad attivarsi, chiaro indice di stanchezza mentale. Le batterie sono scariche ma andremo lo stesso a giocare anche il Challenger di Ortisei proprio perché, in accordo con Filippo Volandri, vogliamo sottoporlo al massimo stress possibile perché capisca che la vita del professionista è fatta di costanza di rendimento e non solo di exploit. Del resto se vogliamo saltare la staccionata dobbiamo cercare di andare oltre i nostri limiti. E per staccionata intendo dire entrare in top 100, obiettivo che a questo punto mi sembra più che credibile (con la vittoria di Vilnius Mattia diventa il decimo giocatore italiano in classifica, salendo al n.156 ATP, ovviamente suo nuovo best, ndr). In ogni caso stiamo già preparando le creme solari per l’Australia (ride, ndr) dove ci aspettano le qualificazioni dello Slam”.

Anche se i nostri riflettori erano tutti per Mattia Bellucci, si giocavano ovviamente anche altri tornei, a partire dal Challenger 80 di Coquimbo (Cile, terra battuta) dove ha trionfato l’argentino Juan Manuel Cerundolo che in finale ha dovuto faticare contro il connazionale Facundo Diaz Acosta (n228 ATP) ma alla fine l’ha spuntata col punteggio di 6-3 3-6 6-4.

Il nostro Franco Agamenone, dopo che in semifinale si è interrotta bruscamente (6-2 6-2) la sua corsa ad opera del futuro vincitore, è riuscito a non congedarsi dal torneo cileno a mani vuote. Infatti, in coppia con l’amico Hernan Casanova, ha vinto il torneo di doppio, di cui non è certo uno specialista. Quattro vittorie nette, senza perdere nemmeno un set e una finale contro la coppia svizzero/polacca Jakub Paul e Karol Drzewiecki dominata col punteggio di 6-3 6-4.

Al Challenger 80 di Amburgo (cemento indoor) finale tutta svizzera con vittoria finale di Alexander Ritschard che ha usufruito del ritiro di Henri Laksonen quando era comunque avanti 7-5 6-5. Per lo svizzero, con passaporto USA fino allo scorso anno, è la prima vittoria Challenger in carriera

Al Challenger 125 di Busan (Sud Korea, cemento outdoor) vittoria del 26enne polacco Kamil Majchrzak che batte 6-4 3-6 6-2 il rumeno Radu Albot (n.85 ATP) e conquista la sua quarta vittoria Challenger (Saint-Brieuc, Ostrava e Prostejov i precedenti).

Al Challenger 80 di Ambato (Ecuador, terra battuta) ad alzare il trofeo è l’argentino Facundo Bagnis che batte 7-6(7) 6-4 il 22enne brasiliano Joao Lucas Reis Da Silva (n.448 ATP), vera sorpresa del torneo. Per il 32enne di Rosario è la 16esima vittoria Challenger che gli consente il rientro in top 100, per la precisione al n.99, dopo che nel 2016 era arrivato al n.55.

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