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Musetti, la grande bellezza. Leader della nuova Next Gen (Piccardi). Musetti uomo derby. Lollo spacca Napoli, Berrettini due ko (Romani). Musetti è il re di Napoli, Berrettini lo applaude (Semeraro). Magnifico Musetti (Martucci). La festa di Musetti (Agata)

La vittoria di Musetti a Napoli nella stampa italiana

Last updated: 24/10/2022 12:41
By Redazione Published 24/10/2022
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16 Min Read

Musetti, la grande bellezza. Leader della nuova Next Gen (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)

Un canadese classe 2000 ad Anversa, un italiano classe 2002 a Napoli, un danese classe 2003 a Stoccolma. E non è una barzelletta. Il tennis è di Felix Auger-Aliassime, 22 anni e 13 finali Atp (3 titoli), Lorenzo Musetti, 20 anni e due successi molto diversi tra loro (Amburgo Atp 500 sulla terra e Napoli Atp 250 sul veloce) a conferma di una duttilità da leccarsi i baffi e Holger Rune, 19 anni e lo scalpo di un top 10 (Tsitsipas numero 5) attaccato alla cintura II nuovo che avanza è in sintonia con l’urlo arrivato a settembre da New York: sotto il regno di Carlos Alcaraz, sei giorni più giovane di Rune, a 26 anni sei già anziano. E infatti sul lungomare di Napoli, nel settimo derby italiano che assegna un titolo nella storia Atp, Matteo Berrettini soffre, un vescica sotto il piede lo fa penare e Musetti impietoso imposta lo scambio sulla diagonale sinistra, sublime colpo monomane contro rovescio a due mani, costringendolo a percorrere chilometri, per di più nella domenica in cui l’arma impropria, il servizio, risulta spuntata. Le percentuali danno ragione a Lorenzo, molto cresciuto anche nel colpo di inizio gioco: 85% di punti vinti sulla prima, una concretezza tangibile (una sola palla break concessa e annullata, nel quinto game), appena tre errori gratuiti in tutto il match, il servizio perso una volta nel torneo (con Kecmanovic) e nessun set ceduto per strada sulla via del titolo, cementato nel tie break del primo set (7-5), quando nel gigante Berrettini si sono aperte crepe impossibili da stuccare, e amministrando il secondo (6-2).

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Se la rincorsa alle Atp Finals di Torino pare impossibile (l’italiano meglio piazzato in classifica è Jannik Sinner, che rientra dalla storta alla caviglia nell’Atp 500 di Vienna, ma è nel Master 1000 di Parigi che andrà cercato il salto di qualità), con questo Musetti la Coppa Davis di fine novembre a Malaga diventa davvero un’impresa possibile. «Sono contento di averti come compagno di squadra — ha scherzato ieri a Napoli Berrettini durante la premiazione —, con un gruppo come il nostro ogni risultato sembra lecito, ci conosciamo da tanto e ci alleniamo insieme, meriti davvero questa vittoria». Piccoli Musetti crescono in un tennis plasmato da spinte di cambiamento centripete e svecchianti, la varietà di colpi del toscano non ce l’ha nessuno, già si sprecano i paragoni con l’arte di Roger Federer, di cui non abbiamo ancora elaborato del tutto il ritiro.

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Musetti uomo derby. Lollo spacca Napoli, Berrettini due ko (Davide Romani, Gazzetta dello Sport)

L’ottavo derby italiano in una finale Atp si trasforma in una giornata di festa per Lorenzo Musetti e in un pomeriggio di dolore e riflessione per Matteo Berettini. Il carrarino non si ferma più. La rincorsa verso la top 20 è inarrestabile. Trionfa a Napoli e conquista il secondo torneo Atp della sua carriera. In 97 giorni ha scalato 39 posizioni passando dalla 62 in cui si trovava al via del torneo di Amburgo a luglio (il suo primo titolo) alla 23 raggiunta con la vittoria di ieri. «E una sensazione bellissima vincere davanti ai miei genitori che si sono svegliati all’alba per raggiungere Napoli. Ora mi concederò una pizza gigantesca e poi la testa andrà al torneo di Basilea» ha rivelato Musetti

[…]

In finale Musetti ha piegato la resistenza di Matteo Berrettini condizionato dal problemi al piede sinistro tanto da uscire dal campo zoppicando vistosamente. «Ho sentito una forte fitta al piede, un dolore limitante – ha raccontato il 26enne romano -. Domani (oggi, ndr) farò gli accertamenti medici e poi valuterò se prendere parte al torneo di Vienna». Berrettini in questa stagione ha subito continui infortuni che hanno condizionato il suo rendimento tanto da farlo riflettere sulla sua tenuta. Prima i problemi addominali, poi l’operazione alla mano mentre a Wimbledon è stato fermato dal Covid. E ora questo dolore al piede: «C’è stato un momento quest’anno in cui ho detto: “MI fermo per sempre”. Ovviamente è stato uno stato d’animo momentaneo. Mi sono domandato: “Sono fatto per fare questo sport?”. La risposta è una sola, devo reagire. Anche per questo sia in semifinale che in finale ho voluto portare a termine 11 match. Non voglio arrendermi a queste cose».

[…]

E se Lorenzo è riuscito a confermare i progressi degli ultimi mesi – oltre al successo di ieri. semifinali raggiunte a Firenze e Sofia -, preoccupa il problema al piede di Matteo Berrettini impegnato in una difficilissima, e dopo l’infortunio quasi impossibile, rincorsa a uno degli ultimi 3 posti per le Atp Finals di Torino (dal 13 al 20 novembre). Soprattutto dopo il successo del canadese AugerAliassime – 7′ nella race e al momento ultimo dei qualificati – nel torneo di Anversa. Per il 26enne romano le ultime carte da giocare sarebbero quelle dell’Atp 500 di Vienna (da oggi a domenica) e l’Atp 1000 di Parigi (dal 31 ottobre al 6 novembre). «Complimenti a Lorenzo, alla sua età giocavo i Challenger. Per fortuna è un mio compagno di squadra in Nazionale, credo sia una buona notizia. Non ho finito come volevo, ma ci ho provato fino alla fine» commenta Berrettini la cui presenza al torneo di Vienna è a rischio.

[…]

«Questa vittoria la voglio dedicare a Simone Tartarini, il mio coach – continua Musetti -. Abbiamo superato ogni tipo di difficoltà, di disavventure e adesso siamo qui a godetti questo successo. Dal non dover giocare a Napoli a vincere il torneo è stato davvero incredibile. E ora mi aspetta una missione impossibile: Basilea e poi Parigi»

Musetti è il re di Napoli, Berrettini lo applaude (Stefano Semeraro, La Stampa)

A Napoli aveva da passa’ ‘a nuttata – la pioggia, i campi marciti, le qualificazioni traslocate, le sessioni serali annullate, ieri anche un breve black out televisivo che ha fatto urlare al malocchio… – ed è passata nel migliore dei modi. Ci ha pensato Lorenzo Musetti, il Masaniello del bel tennis trasformatosi in terzo uomo solidissimo per le italiche ambizioni di Coppa Davis, con la fattiva collaborazione di un Berrettini frenato dalle vesciche – sabato era stato sull’orlo del ritiro – ma combattivo fino alla (pen)ultima palla della finale. Il Muse, 20 e 7 mesi, si è preso in due set (7-6 6-2) il secondo titolo Atp della carriera dopo quello strappato ad Alcaraz ad Amburgo

[…]

In tutta la settimana non ha perso un set, cedendo appena un servizio, da oggi è numero 23 del mondo e con outlook molto positivo, direbbero quelli del rating. Veniva dalle semifinali consecutive di Sofia e Firenze e ha spaccato Napoli non solo con i suoi rovesci da orgasmo (sportivo) ma anche con un diritto ripulito e trasformato da punto debole in arma vincente, un servizio incisivo, la mente sottozero nei momenti torridi. Martella e carezza, il Muse, gioca il tennis champagne che tutti vogliono vedere. Anche in finale: un set e un tie-breakda gourmet

[…]

La dedica va a coach Tartarini («siamo partiti io bambino e lui maestro di circolo, eccoci qua») e dopo la gratificazione di una cena verynapoletana («una pizza enorme») oggi il Musetti Show riparte da Basilea. A Vienna, invece, torna in campo Sinner (con Berrettini e Sonego). Torino val bene uno sprint.

Magnifico Musetti (Vincenzo Martucci, Il Messaggero Sport)

Due su due. Due finali importanti e due titoli, il 24 luglio contro Carlos Alcaraz, attuale numero 1 del mondo, sulla terra di Amburgo, e 3 mesi dopo contro il capo-squadra del dream team di Davis, Matteo Berrettini, nell’inedita sfida tutta italiana per assegnare il torneo sul cemento di Napoli. Ad appena 20 anni Lorenzo Musetti è più Magnifico che mai, col suo gioco champagne che, da due mesi in qua, poggia su basi sempre più solide (servizio, risposta e colpi da fondo), senza costringerlo a rischi eccessivi col magico rovescio a una mano, esaltando la sua straordinaria creatività. Una dote abbagliante che l’avvicina, come prospetto a Roger Federer, per la facilità con cui il carrarino perfeziona esecuzioni molto difficili ed inventa con eleganza un tennis unico. Siglando il sesto successo stagionale dell’Italia maschile, nella settima finale di sempre tutta italiana.

[…]

«All’inizio eravamo tutti e due tesi, è sempre difficile giocare contro un amico, qualcuno come Matteo col quale mi sono allenato anche qui a Napoli che è un modello anche come persona, fuori dal campo, per noi più giovani della grande squadra di Davis. Ma bisogna essere un po’ egoisti e pensare alla propria carriera. Dopo il Primo set, con poche chances sul suo servizio, ho sofferto anche al tie-break, ma poi è stato più facile come tennis, anche se è sempre difficile quando l’avversario soffre fisicamente come Matteo». E’ sicuro: «Sono in forma, sto giocando il tennis che mi piace e su questa superfici sto trovando nuovi stimoli».

[…]

Onore anche allo sfortunato Berrettini, sempre assillato dai problemi fisici, che getta nella contesa tutta l’anima, l’esperienza e la malizia per mandare fuori gi ri la Formula 1 che coach Tartarini ha messo a punto. Così, nel primo set resiste a 4 palle break, corre e ansima, pur col quel piede sinistro che sfrega sul cemento facendolo dannare sempre più, ed arriva al tie-break.

[…]

«Sul 4-2 ho sentito una fitta e il piede mi fa proprio male, vediamo se posso giocare a Basilea, sennò giocherò Parigi, sennò vediamo. Ho avuto momenti durante la stagione che volevo mollare il tennis ma ho vinto lo sconforto e ho reagito. Perciò in semifinale non mi sono ritirato e ho voluto giocare la finale, che Lorenzo ha vinto con pieno merito: la partita era già avviata. Gli infortuni sono dettagli della carriera che volevo, di quello che amo fare. Devo andare avanti e non mollare. Perché ancora una volta ho dimostrato, con le 4 finali stagionali, che appartengo a questo livello. Eppoi Napoli col suo calore unico meritava una finale tutta italiana con un livello tecnico alto». Esempi del Rinascimento italiano.

La festa di Musetti (Gianluca Agata, Il Mattino)

«Una pizza enorme, ma non troppo perché devo partire subito per Basilea». Lorenzo il Magnifico sbanca l’Arena del mare e conquista il trofeo della Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare, il nuovo Atp 250 dotato di un montepremi di 612mila euro concluso sul cemento all’aperto dell’Arena affacciata sul Golfo. Una cartolina, la migliore, che Napoli offre al tennis mondiale nella speranza che il derby tutto italiano con Matteo Berrettini possa cancellare i dubbi e le incertezze dei primi giorni di torneo. Vedere i due azzurri con il Castel dell’Ovo sullo sfondo serve anche al circuito. Vedere uno spettacolo con quattromila spettatori appassionati può far superare le incertezze.

[…]

Speranza e lavoro come quella di Musetti che mette in carniere il suo secondo trofeo dopo quello di fine luglio, quando aveva superato in finale lo spagnolo Carlos Alcaraz oggi numero uno al mondo. Nella finale di Napoli il 20enne di Carrara, numero 24 Atp (prossimo 23) e quarta testa di serie, si è aggiudicato per 7-6, 6-2, in poco più di due ore, il derby tricolore contro Matteo Berrettini, 26enne romano, numero 16 Atp e secondo favorito del seeding (beneficiario di una wild card).

[…]

Primo set stellare per Matteo e Lorenzo che si conclude dopo 1h20′ di gioco solo al tie break. La tensione della posta in palio frena un po’ il decollo della partita. Cinque game di fila risolti ai vantaggi. Berrettini cerca di chiudere il punto subito. Musetti risponde colpo su colpo. L’equilibrio si spezza sul 3-3 del tie break quando Berrettini mette largo un diritto a campo aperto. Foriero del successo del primo parziale, nel secondo quasi non c’è storia, subito un break per Musetti; Napoli a questo punto incita Berrettini perché vuole che la finale si protragga ma Musetti dimostra tutti i suoi progressi anche dal lato mentale. Berrettini per la prima volta dall’inizio della partita sembra palesare qualche problema fisico. I due doppi falli consecutivi (evento più unico che raro) nel settimo gioco sono un segno inequivocabile della resa.

[…]

Al cambio di campo Musetti serve per il titolo. ONORE DELLE ARMI «Complimenti a Lorenzo, alla sua età giocavo i Challenger – le parole di Berrettini a fine torneo – Per fortuna è un mio compagno di squadra in Nazionale, credo sia una buona notizia. Non ho finito come volevo, ma ci ho provato fino alla fine». Musetti si coccola il suo trofeo di limoni: «Dispiace sempre un po’ vincere contro un italiano, contro un amico. In questi casi però bisogna essere egoisti e pensare alla propria carriera. Da non doverci essere neanche a Napoli a vincere è stato veramente bello. Una vittoria del mio team sul miglior palcoscenico possibile che ha avuto un avvio burrascoso per poi ritrovare il sereno». Ora Basilea, poi il Next Gen, la Coppa Davis. Pronti a dare il massimo per l’Italia.


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