Era da tempo che Andrea Vavassori coltivava il desiderio di giocare in doppio un match professionistico col fratellino Matteo, che ha appena compiuto 18 anni. Doveva già succedere a inizio anno al Challenger di Forlì ma gli organizzatori combinarono un pasticcio e non se ne fece nulla. Dieci mesi dopo un’altra wild card ha permesso il tanto atteso esordio in quel di Bergamo. Ma il destino, si sa, compie giri strani e a volte può essere beffardo: così in questo caso si è divertito a mettere dall’altra parte della rete proprio Dustin Brown, il tedesco rasta che da più di un anno fa coppia fissa con Andrea, con cui ha vinto ben cinque titoli.
Dustin, in coppia con il polacco Szymon Walkow (n.108 delle classifiche di doppio), si è trovato a gestire una situazione abbastanza strana, e a noi personalmente, forse suggestionati dalla particolarità dell’evento, è parso di cogliere un’atmosfera in cui l’emozione si mescolava ad un comprensibile imbarazzo. In realtà Andrea, da noi interpellato in proposito, si affrettava a smentire: “Oggi bellissimo match. Imbarazzato? Assolutamente no, in campo ognuno pensa al suo e cerca di dare il massimo. Finita la partita poi, tutto torna come prima”.
Chi è comunque apparso decisamente a proprio agio è stato proprio l’esordiente Matteo che ha mascherato molto bene l’ansia dell’esordio e anzi è rimasto sempre concentrato e ben presente a se stesso, dando un solido contributo al fratellone che, ormai lo sappiamo, è senza ombra di dubbio uno dei migliori doppisti italiani (col risultato di oggi risale al n.51 ATP, uguagliando il proprio best). La partita, già ci stavamo dimenticando che c’è stata anche una partita, è risultata pure interessante e la coppia azzurra ha finito per prevalere al match tie-break col punteggio di 7-6(4) 5-7 10/4. Che Andrea abbia trovato in casa il compagno di doppio che sta cercando da tanto tempo?
