Simon rinvia il ritiro: "Tanta tensione all'inizio, ma vedere Tsonga e Monfils negli spogliatoi è stato importante"

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Simon rinvia il ritiro: “Tanta tensione all’inizio, ma vedere Tsonga e Monfils negli spogliatoi è stato importante”

Il veterano francese al’ultimo tango a Parigi, batte Murray in rimonta
“Vincere il primo game è stata una liberazione”.

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Con quelle energie insospettabili che vengono fuori in momenti senza ritorno, Gilles Simon ha di fatto posticipato (di almeno un paio di giorni) il suo ritiro dal tennis giocato rimontando Andy Murray nel primo turno di Bercy. Un successo, quello del 37enne tennista di casa (in tabellone con una wild card), arrivato rimanendo attaccato alla partita quando si è trovato sotto 6-4 5-3, momento in cui lo scozzese è andato in riserva.L’inizio della partita è stato difficile – ha sintetizzato Simon -, poi però sono stato bravo ad alzare il mio livello quando lui è calato. Cosa non semplice, in una stagione in cui ho fatto fatica a vincere tre partite di fila“. Una serata, in ogni caso, probante non solo dal punto di vista fisico. L’aspetto emotivo ha lasciato il segno, in una cornice di pubblico pronta a celebrare quello che sarebbe potuto essere l’ultimo match della sua carriera: “Non è stato facile scendere in campo – ha raccontato -, poi per fortuna ho incontrato prima della partita Tsonga e Monfils, ho preferito vederli negli spogliatoi e non in campo. Poi l’inizio è stato complicato, Andy non mi regalava nulla, sotto 3-0 vincere il primo game è stata una liberazione“.

Il successo ha regalato a Simon un’altra serata di gala, questa volta contro Taylor Fritz che è ancora in corsa per le Finals. “Sarà una partita diversa – ha analizzato – anche perché inizierà a servire subito a oltre 200 e servirà farsi trovare subito pronti. Con Andy è stato diverso, mi è stato concesso di allungare gli scambi, di mettere più palle in campo e di elevare gradualmente il livello del mio gioco. Cosa per me determinante, visto che all’inizio parto sempre in difficoltà, devo sciogliere la tensione, ho anche l’impressione di aver perso qualche decimo di vista quindi. Non c’è stata una chiave tattica per la vittoria, credo semplicemente che abbia influito il calo fisico del mio avversario“. La settimana parigina, in ogni caso, va inaspettatamente avanti con il suo vortice di sensazioni per il 37enne Gilou: Non so quanto possa essere pronto a giocare un’altra partita di alto livello tra due giorni, però cercherò di recuperare al meglio. Sto vivendo momenti contraddittori, è chiaro che voglio vincere quando sono in campo ma c’è una parte di me impaziente di smettere“.

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