Kasatkina e le difficoltà delle WTA Finals: “Normalmente se perdi il torneo è finito. Qui è completamente diverso”

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Kasatkina e le difficoltà delle WTA Finals: “Normalmente se perdi il torneo è finito. Qui è completamente diverso”

Nella conferenza dopo la vittoria contro la statunitense Coco Gauff, Darja Kasatkina ha parlato del match, delle difficoltà nell’affrontare le Finals e la formula a gironi

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Daria Kasatkina - WTA Finals Fort Worth 2022 (foto Twitter @wta)
 

(articolo a cura di Viola Tamani)

Nel girone Tracy Austin delle WTA Finals in corso in questi giorni a Fort Worth in Texas, Daria Kasatkina e Caroline Garcia si affronteranno sabato 5 novembre per conquistare un posto in semifinale. La numero 8 del mondo è uscita sconfitta in due set dal primo scontro contro la numero 1 del mondo, Iga Swiatek, con lo score di 6-2 6-3. Nel match di ieri, contro la statunitense Coco Gauff, la russa ha conquistato la prima vittoria del round robin: dopo un primo set combattuto e ottenuto solo al tie break, Kasatkina è riuscita a dare maggiore continuità al suo gioco, chiudendo il match per 6-3 e riducendo al lumicino le possibilità per la giovane americana di qualificarsi per la semifinale.

Nella conferenza post-match, la 25enne di Togliatti ha parlato delle difficoltà incontrate nell’approcciare a un torneo inusuale che, con la formula a gironi, consente alle giocatrici di restare in gara nonostante una sconfitta.

È stata una partita dura. All’inizio ero nervosa; entrambe lo eravamo. Con il ritmo della partita la tensione si è lentamente sparita ed è stato meglio. Sono molto contenta di essere ancora in lotta per la prossima partita.

è stata una vittoria molto importante perché gli ultimi match non sono andati bene. Ho perso le ultime due partite in due set e non è un bene iniziare un torneo in questo modo. Per questo ora mi sento meglio e già pronta per il prossimo importante match e comunque sì, cerco di divertirmi ora.

Normalmente, se vinci una partita avanzi nel torneo, se perdi torni a casa, a questo siamo abituate. È divertente invece affrontare questo tipo di situazione nell’ultimo torneo della stagione.

Non è stato facile perché normalmente, se perdi il torneo è finito. Faccio i bagagli e vado in aeroporto. Qui è completamente diverso. Devo spingere me stessa in allenamento il giorno dopo come se niente fosse successo e preparare il match successivo. È stato interessante. Mi sono sentita stranita ma abbastanza contenta di come ho gestito la situazione che è per me abbastanza nuova.

Riguardo alla sua avversaria Coco Gauff, Kasatkina ha sottolineato come la giovane età e l’emozione di prendere parte alle Finals per la prima volta di fronte al pubblico di casa possano aver giocato un ruolo importante nel suo rendimento; e inoltre, “Non è stato un match perfetto per me ma è normale perché è la fine della stagione. Siamo tutte un po’ stanche. In più lei sta giocando singolare e doppio qui, non va dimenticato. Gioca tutti i giorni match difficili alla sera. Perciò era comprensibile un po’ di pressione nel match di oggi. Penso sia normale avere alti e bassi”, dimostrando ancora una volta la grande attenzione che la giovane russa da all’aspetto mentale e psicologico della competizione.

Questo sarà l’ultimo impegno stagionale della russa: mentre molte colleghe saranno impegnate nelle fasi finali della Billie Jean King Cup, la competizione a squadre femminile e dalla quale la Russia è stata esclusa per i noti motivi. L’anno scorso, la Russia vinse la competizione con le vittorie proprio di Kasaktina su Jil Teichmann e di Ludmilla Samsonova contro Belinda Bencic. 

“è stata una stagione abbastanza difficile e lunga e onestamente, per me va bene finire qui la stagione dopo questo torneo. Non dimenticherò mai l’esperienza incredibile dell’anno scorso quando abbiamo vinto la BJK Cup. Avrò una preseason più lunga e credo possa essere d’aiuto per me”.

Sul prossimo match, decisivo contro Garcia “Probabilmente cercherà di fare un passo dentro il campo e io dovrò provare a fare il portiere in campo. È una giocatrice super aggressiva; io non sono così aggressiva certo, ma ho più variazioni. Sarà interessante vedere come entrambe affronteremo questo match. Per me, può essere l’ultimo della stagione e lei sarà molto motivata. Ci sarà pressione e penso sarà una questione mentale.”

Daria ha offerto anche un interessante punto di vista sul cambio delle condizioni di gioco da San Diego a Guadalajara e ora in Texas. “È stato più difficile il passaggio da Ostrava a San Diego, dal freddo dell’Europa con tante ore di volo fino alla California. Il volo tra San Diego e Guadalajara non è stato così difficile anche se le condizioni di gioco erano molto diverse (San Diego è sul livello del mare mentre Guadalajara è a 1566 mt di altitudine) ed è stato difficile adattarsi alle condizioni dell’aria, dell’altitudine. Ho giocato lì per la prima volta quest’anno ed è abbastanza nuovo per me. In ogni caso, è parte del nostro lavoro e specialmente quest’anno, in questo calendario, e quindi lo accettiamo perché era Master 1000 molto importante. Jessica (Pegula) veniva da San Diego e si è adattata benissimo; forse dovresti chiedere a lei come affrontare queste situazioni”.

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