ATP Finals, Medvedev sempre ko al fotofinish: “Tornerò al mio livello. Ma a Torino nessun aspetto positivo”

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ATP Finals, Medvedev sempre ko al fotofinish: “Tornerò al mio livello. Ma a Torino nessun aspetto positivo”

Il russo ha espresso tutta la sua amarezza per la sconfitta (“Nessun aspetto positivo”), ma anche speranza per il futuro (“Sono convinto di poter fare qualcosa di grande”)

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Torino 16 Novembre 2022 ATP Finals Daniil Medvedev Foto Giampiero Sposito
 

Sono state delle ATP Finals particolari per Daniil Medvedev. Nonostante l’alta quantità di game giocati e vinti, il campione dell’edizione 2020 ha concluso il torneo di fine anno con la terza sconfitta su tre partite, per la terza volta al tiebreak decisivo, stavolta contro Novak Djokovic. Ecco la sua amarezza e le sue riflessioni in conferenza stampa al termine dell’incontro.

D: Ancora una volta, ci sei andato molto vicino. Puoi trarre qualcosa di buono da questa partita?

MEDVEDEV: “No. Questa è la mia risposta, mi spiace (ride). Cioè, è stata una bella battaglia, ma no, nessun aspetto positivo”.

D: La tua rivalità con Novak trascende lo sport? È di un’altra categoria?

MEDVEDEV: “Novak è di un’altra categoria, insieme a Rafa e a Roger. Poi ci sono gli altri. Forse qualcuno proverà a raggiungere il loro numero di slam o altro, e quel giorno ne parleremo in modo diverso. Sicuramente non mi metto lassù. Tutto ciò che posso dire è che abbiamo avuto alcune dure battaglie, e nonostante io abbia vinto alcuni match importanti, lui è avanti negli scontri diretti. Non sono in nessun modo vicino a Novak. Forse quando giochiamo, ma in generale non posso essere comparato a lui o a nessun altro dei big three”.


D: Tu avevi persi le prime due partite e Novak le aveva vinte, perciò non molti di noi si aspettavano una tale battaglia. La competizione incomincia quando scendi in campo? Per che cosa giocavi oggi?

MEDVEDEV: “Beh sì, prima del match non avevo tutta questa motivazione, perciò non è stato facile. Ma durante la partita, vedendo che lui stava giocando al cento per cento, mi sono detto: “Giochiamo, divertiamoci.” Tutto qui”.

D: Non è da te servire per il match due partite di fila e non riuscire a chiudere. Come te lo spieghi?

MEDVEDEV: “È molto semplice: ho fatto schifo… Un disastro. Per fortuna questo match non contava per passare il girone, altrimenti sarebbero due partite in cui ho perso dopo aver servito per il match. Perlomeno questo non conta. È terribile. Proverò a fare meglio le prossime volte. Non ho altra scelta”.

D: Anche se hai perso queste partite, e dopo un anno in cui hai vinto solo due tornei, sei convinto di poter tornare al tuo livello?

MEDVEDEV: “Sì, ne sono convinto. Forse lo sarei un po’ di meno se non avessi giocato così bene ad Astana e a Vienna. In generale, dopo l’Australian Open non ho più fatto grandi risultati, anche se ho fatto qualche finale e vinto un torneo. Sono comunque tra gli otto a Torino, non ho giocato male, ma mi aspetto di più da me stesso.

Ma a Vienna e ad Astana ho giocato alla grande. E onestamente anche oggi ho giocato molto bene. Sono convinto di poter fare qualcosa di grande in futuro, devo solo continuare a lavorare. Sarò triste per un giorno o due, poi mi godrò i miei giorni liberi e mi preparerò per la prossima stagione”.

Pietro Keller

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