Manca poco più di un mese all’inizio dell’edizione numero 111 dell’Australian Open e il prospetto dei partecipanti si avvicina sempre di più alla sua forma completa e definitiva. Lo scorso 8 dicembre sono state pubblicate le entry list, mentre è di ieri l’annuncio di ulteriori due ingressi nei tabelloni principali mediante wild card. Si tratta degli inviti riservati da Tennis Australia alla Federazione francese (FFT), nell’ambito di una collaborazione che coinvolge anche la USTA e che prevede lo scambio reciproco di wild card per gli Slam organizzati da queste federazioni. La Francia ha così optato per Luca Van Assche e Diane Parry, due giovani che potranno sfruttare questa occasione per guadagnare posizioni in classifica oltre che per incassare un sostanzioso assegno utile per programmare con più serenità la stagione.
Le scelte erano entrambe piuttosto prevedibili. Il 18enne Van Assche, nato in Belgio da madre italiana, è infatti il rappresentante più interessante della Next Gen francese (nel 2021 ha vinto il Roland Garros Junior) e si è meritato questa chance in particolare grazie a una conclusione di 2022 in continuo crescendo. Tra settembre e novembre ha infatti disputato quattro finali a livello Challenger aggiudicandosi l’ultima a Maia, in Portogallo. È così diventato il primo 2004 a vincere un torneo di questo livello ed è salito alla posizione 137 del ranking: a inizio stagione era numero 503 – un discreto salto, insomma. È quindi assolutamente lecito che la Federazione francese punti su di lui (e non sul meno giovane Gaston, 22 anni e numero 108 ATP) per mettere fine al periodo buio del movimento maschile, incapace di ottenere risultati degni di nota una volta terminati gli anni d’oro di Tsonga, Monfils, Gasquet e Simon.
Anche tra le donne il fattore anagrafico ha avuto il suo peso. Parry, classe 2002 e numero 109 del mondo, ha infatti battuto la concorrenza della 27enne Jeanjean (#111) e di altre giocatrici più indietro in classifica come Mladenovic e Dodin. Parry, che fino a poche settimane fa era ampiamente dentro la top 100 del ranking WTA (numero 58 lo scorso 24 ottobre), sarà quindi presente in un main draw Slam per la nona volta in carriera, mentre sarà la sua seconda volta in Australia: anche l’anno scorso, infatti, la Federazione francese aveva scelto lei come beneficiaria della wild card a sua disposizione.
Van Assche e Parry vanno così ad aggiungersi ai due giocatori selezionati dalla USTA. Il meccanismo di scelta da parte della Federazione americana è in realtà diverso: vengono infatti presi in considerazione i risultati ottenuti tra ottobre e novembre. A vincere l’Australian Open Wild Card Challenge sono stati Shelton e McNally ma entrambi avranno accesso al tabellone principale di diritto grazie alle loro classifiche: le wild card americane saranno quindi, a meno di rinunce, Eubanks e Townsend.
Dei sei inviti che rimangono in mano a Tennis Australia, infine, uno dovrebbe essere indirizzato a casa Thiem. L’austriaco, finalista a Melbourne nel 2020, potrebbe rientrare tra gli iscritti di diritto al tabellone principale in caso di alcuni forfait tra chi lo precede in classifica (Dominic è numero 103 del mondo, mentre il taglio per l’ingresso nel main draw è attualmente alla posizione 99), ma in caso contrario gli è stata comunque garantita una wild card. Lo ha riportato il giornalista Josè Morgado e lo ha indirettamente confermato lo stesso Thiem in un’intervista dello scorso 30 ottobre a Kleine Zeitung.