United Cup, Italia-Brasile 1-1: Musetti raddrizza il timone della nave italica dopo la brutta sconfitta rimediata da Trevisan - Pagina 2 di 2

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United Cup, Italia-Brasile 1-1: Musetti raddrizza il timone della nave italica dopo la brutta sconfitta rimediata da Trevisan

Tutto secondo copione nella prima giornata del tie tra Italia e Brasile, venerdì toccherà a Berrettini e Bronzetti provare a centrare il successo

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Lorenzo Musetti – Davis Cup 2022 by Rakuten Bologna (Photo by Ion Alcoba / Quality Sport Images / Kosmos Tennis)
 

L. Musetti b. F. Meligeni Alves 6-3 6-4

Lorenzo Musetti aveva perso le ultime due partite ufficiali, disputate in Coppa Davis. È ritornato al successo nell’estate australiana, dove non vinceva un match da quando nel 2020 raggiunse il turno finale del tabellone di qualificazione all’Happy Slam, superando il n. 2 brasiliano Felipe Meligeni Rodrigues Alves che raccoglie così l’ottava sconfitta in altrettanti confronti in carriera con avversari Top 100. L’unico match contro un Top 50, invece, lo aveva disputato quasi tre anni fa al cospetto di Dominic Thiem – allora n. 4 del mondo – nel primo turno dell’ATP 500 di casa a Rio. Felipe, per i meno conoscitori del circuito minore, può vantare nel suo albero genealogico una pesante eredità: quella dello zio Fernando Meligeni, semifinalista all’Open di Francia del ’99 e che da argentino di nascita si ritrovò a rappresentare il Brasile alle Olimpiadi di Atlanta 1996. Anche sua sorella Carolina ha impugnato la racchetta e sta condividendo con il fratello questa esperienza nel nuovo evento a squadre miste, che apre la stagione dopo l’antipasto della World Tennis League e in attesa del ritorno della Hopman Cup. Il n. 166 ATP ha chiuso la sua annata tennistica passata con la semifinale al Challenger di San Leopoldo, battuto dall’argentino Bagnis. In generale è un amante della terra battuta, diversamente è quasi allergico alle superfici rapide: nel 2022 ha perso tutte e quattro le partite disputate sul cemento per mano di un altro sudamericano come Ficovich, di Vasek Pospisil, di Pavel Kotov e di Joao Sousa. Curioso e da sottolineare è il comportamento dei coach durante i match dei loro allievi, Matteo Catarsi è rimasto in disparte durante l’incontro di Trevisan salvo alcuni sporadici suggerimenti forniti alla sua assistita. Contrariamente, Simone Tartarini è stato al fianco di Lorenzo e del capitano per l’intera durata della partita e fin dal primo quindici, con Santopadre che in questo match ha ceduto il testimone: la differenza può anche essere semplicemente dettata da abitudini e routine diverse.

IL MATCH – A differenza del primo incontro di giornata, nel rubber tra i rispettivi numeri 2 al maschile, si può osservare un avvio totalmente ribaltato. Così come si confà alla superficie, i servizi partono molto caldi e già in temperatura. Tanti i punti diretti nei primi scampoli di partita, che testimoniano in ottica Musetti i grandi miglioramenti compiuti nella scorsa stagione sul piano dei colpi d’inizio gioco. Tuttavia, appena il livello assume connotati e spessore superiori si manifesta compiutamente la sostanziale differenza che c’è tra i due giocatori, sia in termini di talento che di esperienza nel circuito maggiore. Nel quarto game infatti, Lorenzo dopo aver mostrato l’eccezionale crescita avuta nel 2022 sia con il dritto che con la battuta, suggella il primo strappo del match attraverso la perla del suo tennis: quel capolavoro che i come i grandi classici, non ti stanchi mai di ammirare e che ogni volta nonostante ti abbia inebriato ripetutamente, ti sorprende sempre e comunque. Autentico fuoco d’artificio innescato dal classe 2002 di Carrara, il monomane vincente in lungolinea ed in contro balzo che risveglia come fosse una “cinquina” spiattellata sulla guancia, tutti quei sonnambuli del tennis che si erano un attimo intrattenuti tra le braccia di Morfeo nel mentre che Haddad Maia rifilava il bagel alla nostra Trevisan. Lollo è pienamente in controllo e dopo il break messo a segno (3-1), va al servizio per congelare a suo favore il primo set. Ma quando un tennista dal braccio di cui è in possesso il n. 23 ATP affronta un giocatore decisamente inferiore e si ritrova pure a condurre in pantofole, vien da sé che sia quasi naturale tendere a far emergere il proprio lato da Narciso. Così quasi dal nulla Meligeni Alves, con un bimane lungo riga riequilibra subito la contesa. Il Muso però è bravo a riattaccare la spina in men che non si dica, riprendendo le redini del match e rendendo isolato il piccolo rilassamento avuto con il contro-break. “FMRA”, infatti, si dimentica il diritto nel sesto gioco e lancia il campione in carica dell’ATP 500 di Amburgo verso la conquista del primo parziale. 6-3 in 27 minuti, straordinaria la resa alla battuta del carrarese con 5 aces scagliati, il 67% di punti vinti con la prima (10/15) e addirittura la perfezione assoluta nella trasformazione della seconda: 100%, 8 punti vinti su altrettante seconde che il n. 3 d’Italia è stato chiamato a giocare.

Musetti ha dunque veleggiato sul velluto finora. Prestazione ottima dell’azzurro e non intaccata minimamente da demeriti di nessun tipo a firma brasiliana. Felipe, difatti, sta verniciando con nuove tinte la propria etichetta di terraiolo da Challenger. Per carità è una presentazione vera, ma in questo match sta dimostrando di possedere pesantezza di palla e dirompenza al servizio quantomeno per avere delle velleità sul veloce bazzicando nel Tour minore. È un giocatore molto esplosivo e intenso, che contro Lorenzo sta ovviamente implementando un ritmo superiore a quello consono ai suoi standard. Constatando che stia giocando su livelli non appartenenti alle sue reali qualità, per cui prendendo in considerazione che stia over performando è innegabile che la sua partita nel complesso risulti positiva. Inoltre a discapito di una prima occhiata superficiale, dove potrebbe apparire il dritto il colpo migliore del 24enne di Campinas poiché è quello con cui costruisce maggiormente il punto, è il rovescio la soluzione tecnica mediante la quale può tracciare la vera differenza a questo livello. Anche il campo dà riprova che quanto visto nel primo set fosse frutto della solidità mentale e tattica dell’azzurro e non di gentili cadeaux di Meligeni. Il secondo set sembra scivolare via liscio come l’olio, così come è accaduto nel primo scontro di questa sfida tra Italia e Brasile. Invece, dopo il break in apertura di frazione ed in seguito anche ad un quinto game dove Lollo si è inerpicato in risposta fino ai vantaggi per vidimare l’ufficiosa conquista del match, sul 3-2 qualcosa si è inceppato nel meccanismo italico lubrificato a meraviglia. Musetti si è contratto, ha perso di fluidità e conseguentemente ha assunto un atteggiamento passivo in campo che lo ha portato a perdere potenza nei colpi e a ruota il protagonismo nella partita. Così, l’all-in del n. 166 del mondo si rivela puntuale come un orologio svizzero, nella scelta del momento in cui palesarsi. D’improvviso l’inerzia dell’incontro cambia padrone, Meligeni Alves gioca ora deresponsabilizzato: inizia a scaraventare dei “frigoriferi” come se non ci fosse un domani, alcuni dritti in allungo pazzeschi testimoniano il totale stato trance agonistica nel quale è entrato il sudamericano. Sul 4-4, Musetti rischia di capitolare definitivamente facendosi rimontare dal 40-15. A tenerlo in vita, però, ci pensa il salvifico San Servizio. Sventato il fossato di un possibile e pericoloso parziale finale, l’azzurro torna a masticare il suo tennis come sa: sul 5-4 scrive la parola “The End” la risposta monomane. Perché se il servizio e il diritto costituiscono il cornicione che regge l’intera pizza, l’opera d’arte in movimento prodotta dal rovescio toscano è il condimento che esalta l’impasto e crea il vero godimento per i palati di tutto il mondo. La ciliegina finale, tuttavia, è ancora rappresentata dal punto gratis scaturito dal fondamentale d’inizio gioco che evita l’ultimissima curva del match (un 15-30 sul 5-4 con il Muso in battuta) e pone fine, dopo quasi un’ora e un quarto di gioco, per 6-4 alla prima giornata tra Italia e Brasile: 1-1, tutto secondo copione. Per decretare la vincitrice del tie, appuntamento per venerdì notte a partire dall’1.00 italiana.

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