Flash
WTA Adelaide 1: avanzano Jabeur e Sabalenka. Brilla la stellina Noskova
La tunisina soffre con Kostyuk ma si qualifica per le semifinali dove affronterà la diciottenne Noskova. Per Sabalenka ostacolo Begu

Hanno rispetto il pronostico le prime due teste di serie dell’Adelaide International 1, torneo WTA 500 che apre la stagione del circuito femminile. Approdano, infatti, alle semifinali la numero 2 al mondo Ons Jabeur e la numero 5 Aryna Sabalenka. Secondo successo stagionale per la bielorussa Aryna Sabalenka, che si complica un po’ la vita ma riesce a conquistare il pass per il penultimo atto del torneo battendo in due set la ceca Marketa Vondrousova.
Dopo aver annullato due palle break alla finalista del Roland Garros 2019 nel game di apertura, Sabalenka ha gestito bene il set strappando il servizio nel sesto game e chiudendo dopo trentotto minuti il primo parziale per 6-3 al terzo set point, chiuso con un rovescio lungolinea vincente. La bielorussa ha alzato ancora il livello, a suon di vincenti, sino a condurre 4-1 40-0 nel secondo set. Da quel momento in poi qualcosa nella mente della bielorussa si è incrinato. Vondrousova ha portato a casa quattro dei successivi cinque game, annullando anche un set point. Arrivate sul 5 pari Sabalenka è brava a strappare il servizio all’avversaria, mentre la ceca non riesce a convertire le sue due occasioni e al secondo match point chiude con una combinazione servizio e rovescio.
Match di alta qualità che ha visto Sabalenka chiudere con un saldo positivo di +12 (38 vincenti a fronte di 26 errori non forzati) mentre Vondrousova ha realizzato 17 vincenti contro i soli 10 gratuiti. “È stata una partita dura. Ha lottato fino alla fine. Sono davvero felice di essere riuscita a vincere questa partita “, ha dichiarato Sabalenka. “Penso di esserci riuscita perché sono rimasta molto calma. Qui mi sento a casa, ecco perché sto giocando davvero bene”.
Nella diciannovesima semifinale della sua carriera Sabalenka affronterà la romena Irina-Camelia Begu, capace di sconfiggere in due set la testa di serie numero 4 Veronika Kudermetova 7-5, 6-4 in due ore e dieci minuti di gioco.
QUI IL TABELLONE AGGIORNATO DEL WTA 500 DI ADELAIDE 1
Ottava vittoria contro una top 10 per Begu che ritorna a disputare una semifinale da quella giocata nella vittoriosa corsa verso il titolo in quel di Palermo. Primo set nel quale il servizio non è stato un fattore con ben 7 break nei dodici game giocati, con Begu brava ad annullare la palla break che avrebbe portato il set al tie-break. Nel secondo set il livello al servizio si alza leggermente. Le tennista tengono il servizio sino al tre pari, poi arrivano tre game consecutivi con break. Si arriva al decimo game con Begu che soffre ma chiude la contesta con un ace al centro.
Nella parte alta continua a brillare la stella della diciottenne Linda Noskova. La tennista ceca numero 102 del mondo, proveniente dalle qualificazioni, ha la meglio dell’ex numero 1 del mondo Vika Azarenka al termine di un match durato poco oltre le tre ore.
Giovane ceca che ha dovuto sudare le ben notte sette camicie per aver la meglio della bielorussa e che nel corso del dodicesimo game del terzo set ha annullato anche un match point ad Azarenka con un ace. Match molto duro che ha visto le due tenniste spingere molto ma anche sbagliare tanto chiudendo entrambe con saldo negativo. 47 vincenti e 50 errori non forzati per Noskova, 43 vincenti e 49 gratuiti per Azarenka. Quella di Noskova è la seconda vittoria contro una top 30 dopo aver regolato al primo turno la numero 8 al mondo Daria Kasatkina.
Il premio per Noskova sarà la semifinale contro la testa di serie numero 1 del torneo la tunisina Ons Jabeur. La seconda della sua giovane carriera dopo quella conquistata a Praga lo scorso luglio, la prima in un WTA 500.
Match equilibrato e complicato per la numero 2 al mondo che ha dovuto sudare per quasi due ore prima di avere la meglio dell’ucraina Marta Kostyuk. 7-6 (5) 7-5 il risultato finale, con Jabeur brava a recuperare nel primo set conquistato al tie-break dopo essersi trovata sotto 1-4. Secondo set complicato al servizio per le due tenniste con sei break nei primi sei giochi con Jabeur brava a piazzare il break nel dodicesimo game evitando di portare la sfida al tie-break. 17 vincenti a fronte di 14 gratuiti per la tunisina, stesso numero di vincenti ma due gratuiti in meno per l’ucraina.
ATP
ATP Miami, finale Sinner-Medvedev: per i bookmakers grande equilibrio
Le quote del match tra Medvedev e Sinner: i bookmakers sono in difficoltà nell’indicare un chiaro favorito

Nonostante Daniil Medvedev abbia vinto tutti i 5 precedenti contro Jannik Sinner, il sesto scontro tra i due nella finale dell’ATP di Miami si presenta alquanto equilibrato per gli specialisti dei pronostici. Questo perché l’azzurro sembra sempre più solido, propositivo e centrato, qualità che gli hanno regalato la vittoria in semifinale contro il n. 1 del mondo Carlos Alcaraz. Dal canto suo, il russo è reduce da un fine inverno-inizio primavera quasi perfetto che gli ha permesso di tornare in auge dopo un 2022 assolutamente deludente per i suoi standard.
I principali bookmakers sono in difficoltà nell’indicare un chiaro favorito: per Sisal e Betfair entrambi sono dati a 1,90; 1,91 per Bet365. Better (1,90) e PlanetWin (1,87) considerano il russo leggermente in vantaggio, mentre Jannik è quotato a 1,95 e 1,94.
Flash
WTA 125 di San Louis Potosí: finale azzurra tra Sara Errani ed Elisabetta Cocciaretto
Il duello generazionale vede la tennista marchigiana avanti 3-0 nei precedenti

Finale tutta azzurra in Messico, alla prima edizione del San Louis Potosí Open, torneo WTA 125 sulla terra che si conclude domenica 2 aprile. A contendersi il titolo le nostre Elisabetta Cocciaretto e la sempreverde Sara Errani che, a quasi 36 anni (li compirà il prossimo 29 aprile) disputa la sua ventitreesima finale in singolare (la quarta in un WTA 125). L’ultimo trofeo conquistato dalla bolognese è quello del WTA 125 di Contrexeville, in Francia, lo scorso luglio.
Un risultato notevole per Sarita, attuale n. 99 in classifica (vanta il best ranking alla posizione n. 5), che ha sempre saputo rialzarsi dopo i momenti difficili e ritrovare le giuste motivazioni per continuare ad essere competitiva nel circuito. Per Elisabetta, 22 anni e n. 49 WTA, si tratta invece della quinta finale tout court (la quarta in un evento WTA 125).
Elisabetta giunge in finale dopo aver superato all’esordio la messicana Zacarias, l’argentina Nadia Podoroska, ai quarti la slovena Zidansek e in semifinale Elina Avanesyan, l’unica a strapparle un set. Sara invece approda al round decisivo dopo essersi imposta sull’elvetica In-Albon, sulla spagnola Bolsova, ai quarti sulla semifinalista di Wimbledon 2022 Tatiana Maria e, in semifinale, sulla slovena Kaja Juvan. Come per Cocciaretto, anche Sara domina i primi turni in due set, concedendo poi una sola frazione al penultimo step, contro la Juvan.
I precedenti tra le due azzurre vedono la tennista marchigiana in vantaggio 3-0; Elisabetta ha sconfitto Sara due volte nel 2022, a Bari e a Palermo, in entrambe le occasioni in due set. Invece, nel 2019, nel loro primo incontro all’ITF di Asuncion, l’ha superata in tre manches.
ATP
Juan Pablo Varillas su Musetti è sicuro: “Può battere chiunque, tornerà presto al top” [ESCLUSIVA]
Il peruviano, in finale al Challenger di Sanremo, si racconta ad Ubitennis: “Voglio essere un esempio come atleta e persona, cerco di spingere i bambini ad avvicinarsi al tennis”

Mentre tutta l’Italia attende trepidamente l’arrivo delle ore 19, con Jannik Sinner pronto a sfidare Daniil Medvedev per il titolo di Miami, alle ore 15 andrà in scena la finale del Challenger 125 di Sanremo. A contendersi il trofeo saranno Luca Van Assche e Juan Pablo Varillas. Il primo, giovane promessa del tennis francese, è già certo dell’ingresso in top100 e ha dichiarato di voler sfidare e battere prima o poi i tre young big3 del momento, ovvero Carlos Alcaraz, Jannik Sinner e Holger Rune. Il secondo, 27enne nativo di Lima, capitale del Perù, vive il momento migliore di una carriera passata per lo più lontano dai riflettori. Al momento n°88 ATP – ma ad inizio marzo è stato anche n°76, suo best ranking – il sudamericano cerca un successo che lo porterebbe a ridosso dei primi 80.
Proprio in Sudamerica Varillas ha giocato molto a febbraio, affermando però di trovarsi meglio sulla terra europea: “Qui a Sanremo è stata una grande settimana, ho giocato molto bene. Credo che i campi siano un po’ più veloci rispetto al Sudamerica, dove ho giocato spesso nell’ultimo periodo. Qui c’è molto tifo, gli appassionati non mancano mai. È bello ed emozionante giocare in Italia, questo genere di tornei mi piace molto“.
L’amore per l’Italia di Juanpi, come lo chiamano le persone attorno a lui, è dunque certificato. “Amo il fatto che in ogni torneo, indipendentemente dal livello, ci sia sempre molta gente a fare il tifo. Non importa se è per me o per il mio avversario, ti trasmettono tanta motivazione”.
A Buenos Aires il 27enne di Lima ha disputato un grande torneo, dov’è partito dalle qualificazioni e ha battuto giocatori del calibro di Delbonis, Thiem e anche Lorenzo Musetti, fermandosi contro Cameron Norrie in una semifinale molto tirata. Proprio da quel torneo sono iniziati i problemi del carrarino, che non ha più vinto un match a livello ATP. L’azzurro cerca ora riscatto a Marrakech, dove guida il seeding come prima testa di serie. Varillas, però, non ha alcun dubbio su Lorenzo: “Ha avuto un inizio di stagione con qualche scivolone inatteso, ma ha dimostrato di avere i mezzi per battere praticamente chiunque nel circuito. Sono sicuro che tornerà presto, non appena avrà ritrovato il suo tennis e la fiducia necessaria”.
Non dev’essere semplice per un tennista emergere da un paese come il Perù. Ad eccezione del grande Alex Olmedo (che ha vinto Australian Open e Wimbledon nel 1959, oltre che la Coppa Davis con gli USA nel 1958) non è che ci sia una grande tradizione. Attualmente sono soltanto due i giocatori presenti tra i primi 450 del ranking ATP, con Varillas che è praticamente l’unico giocatore di alto livello a rappresentare il suo paese. “È bello e motivante, anche se alcune volte è stato difficile. Non ci sono riferimenti per quel che riguarda il tennis: in Sudamerica gira praticamente tutto intorno al calcio, a parte forse in Argentina. Tutti gli altri sport sono accantonati in un angolino ed è come se non esistessero, però devo convivere con questa situazione e cercare di fare del mio meglio. Voglio essere un esempio tanto come atleta quanto come persona, cerco di motivare i bambini ad avvicinarsi al tennis. È bello avere qualcuno a cui guardare: è una grande responsabilità, ma è anche un piacere“.
Il peruviano è andato vicino a far registrare due vittorie storiche per il suo paese, portando al quinto set campioni come Félix Auger-Aliassime e Alexander Zverev, rispettivamente nei primi turni del Roland Garros 2022 e dell’Australian Open 2023. “Sono state due grandi partite, per me era come vivere un sogno. Ho giocato due main draw Slam finora e i due match che ho disputato sono stati uno sul Philippe Chatrier e uno sulla Margaret Court Arena. Non ho mai giocato sui campi secondari! (sorride, ndr). Contro quei giocatori è chiaro che vuoi provare a vincere, specialmente quando arrivi a vincere due set. Comunque vada, tuttavia, resta la grande esperienza vissuta. Ti porti dietro alcuni aspetti che potrebbero sempre servirti in futuro”.
Nonostante la doppia impresa sfiorata, che potrebbe far vivere a lungo i ricordi nella testa di un giocatore, quelle due partite per Varillas appartengono ormai al passato. “Non penso spesso a quegli incontri, non mi piace farlo, però ogni tanto ti passano per la testa. Credo comunque che chi ha vinto ci è riuscito perché ha meritato di più. Contro Zverev sono andato più vicino a vincerla rispetto ad Auger-Aliassime, ma fa parte del tennis. In due o tre punti può cambiare una partita”.