WTA Ranking: Trevisan si avvicina alla top 20, Bronzetti entra in top 50

evidenza

WTA Ranking: Trevisan si avvicina alla top 20, Bronzetti entra in top 50

Le due italiane riescono a raggiungere il loro best ranking grazie ai risultati ottenuti nella United Cup. Balzo in avanti per Noskova e Masarova, finaliste nei tornei di Adelaide e Auckland

Pubblicato

il

Martina Trevisan - United Cup 2023 Brisbane (foto Tennis Australia/ Scott Davis)
 

La prima classifica del 2023 porta buone notizie per i nostri colori. Se i tornei Adelaide International 1 e ASB Classic di Auckland, vinti da Aryna Sabalenka e Coco Gauff, non smuovono i piani alti della classifica, la partecipazione alla United Cup consente a Martina Trevisan di segnare il nuovo best ranking e avvicinarsi sensibilmente alla top20, nella quale, per ora, non abbiamo nuovi ingressi. Che possa essere proprio la toscana ad entrarvi quest’anno, prima che le scada la cambiale Roland Garros? Non solo Trevisan, ma anche Lucia Bronzetti capitalizza l’esperienza alla United Cup entrando per la prima volta in carriera in top50. Grazie agli ottimi risultati nei tornei australi, risale in classifica Marketa Vondrousova, mentre registrano il loro record personale le giovani Linda Noskova e Rebeka Masarova. Andiamo a vedere come è cambiata la classifica di oggi 9 gennaio 2023.

LA CLASSIFICA WTA DI TENNIS AGGIORNATA

Classifica WTAVariazioneGiocatriceTorneiPunti
10Iga Swiatek1711025
20Ons Jabeur195180
30Jessica Pegula185000
40Caroline Garcia224415
50Aryna Sabalenka214340
60Maria Sakkari223921
70Coco Gauff193871
80Daria Kasatkina233380
90Veronika Kudermetova202715
10+1Madison Keys202597
11+2Paula Badosa212387
12-2Simona Halep142381
13-1Belinda Bencic202365
140Danielle Collins142288
150Beatriz Haddad Maia242215
160Petra Kvitova192176
170Anett Kontaveit172093
180Jelena Ostapenko202040
19+1Liudmila Samsonova201964
20-1Ekaterina Alexandrova201910
21+1Barbora Krejcikova161850
22+5Martina Trevisan231672
23-2Elena Rybakina221610
24+1Shuai Zhang321600
25+1Victoria Azarenka141597
26-2Marie Bouzkova161552
27+2Elise Mertens241475
28+6Irina-Camelia Begu171472
29-6Amanda Anisimova151467
30-2Qinwen Zheng181455
310Karolina Pliskova201426
320Kaia Kanepi181405
33+2Jil Teichmann221350
34+2Alizé Cornet231347
35-2Ajla Tomljanovic221340
36+1Sloane Stephens181244
37+1Petra Martic181237
38-8Aliaksandra Sasnovich211231
39+1Leylah Fernandez151198
40-1Anhelina Kalinina241197
410Alison Riske-Amritraj201180
42+4Bianca Andreescu131121
43+2Sorana Cirstea201112
440Bernarda Pera201086
45-2Anastasia Potapova241079
46+2Magda Linette291060
47-5Naomi Osaka111012
48+1Katerina Siniakova221000
49+1Xiyu Wang22997
50+4Lucia Bronzetti24996

Questa è la classifica delle prime cinquanta. Oggi uscivano i punti dell’Adelaide International 1 e dei tornei Melbourne Summer Set 1 e Melbourne Summer Set 2, giocati nel 2022. Possiamo notare che:

 
  • In top10, la classifica è pressoché immutata. Coco Gauff (n.7) e Aryna Sabalenka (n.5) consolidano le loro posizioni con il trionfo, rispettivamente, nel 250 di Auckland e nel 500 di Adelaide. Rientra al n.10 Madison Keys, vincitrice di tutti i suoi incontri alla United Cup. L’americana prende il posto di Simona Halep (-2, n.12). 
  • In top20, vediamo solo piccoli movimenti: Paula Badosa che risale di due posti al n.11, Belinda Bencic che retrocede di un posto al n.13, Liudmila Samsonova (n.19) e Ekaterina Alexandrova (n.20) si scambiano le posizioni.
  • Per quanto riguarda le posizioni dal n.21 al n.50, come accennato in apertura, Martina Trevisan sale di 5 posti e si posiziona al n.22. Irina Camelia Begu (n.28) guadagna 6 posizioni. Ne perde altrettante Amanda Anisimova (n.29). Quattro posti in più per Bianca Andreescu (n.44), cinque in meno per Naomi Osaka (n.47), ben otto per Aliaksandra Sasnovich (n.38). Lucia Bronzetti rosicchia quattro posti e sale per la prima volta in carriera al n.50.
  • Alle spalle delle prime cinquanta, le atlete che macinano più posizioni sono: Linda Noskova (+46, n.56), battuta in finale a Adelaide da Sabalenka, Marta Kostyuk (+12, n.57), Marketa Voundrousova (+14, n.78), nei quarti a Adelaide, Rebeka Masarova (+36, n.94), finalista a Auckland.

LE ATLETE CHE PERDONO MAGGIORMENTE TERRENO

Tra le atlete in maggior difficoltà ricordiamo Shelby Rogers (-8, n.53), nei quarti nell’edizione 2022 del torneo di Adelaide, Kaja Juvan (-17, n.106), Clara Tauson (-12, n.108), che un anno fa si trovava intorno alla quarantesima posizione, e Kamilla Rakhimova (-16, n.110).

LA CLASSIFICA WTA DELLE TENNISTE ITALIANE

Come abbiamo già ampiamente detto, sono due le variazioni di rilievo nella classifica delle nostre connazionali: Martina Trevisan, che guadagna cinque posizioni rispetto a sette giorni fa e si ferma a due posti dalla top20, Lucia Bronzetti, che migliora il suo ranking di quattro posizioni ed entra per la prima volta in carriera in top50. Alle loro spalle, abbiamo altre tre italiane nelle prime 70 del mondo: Jasmine Paolini, che retrocede di tre posti e si posiziona al n.65, Elisabetta Cocciaretto, anche lei in discesa di tre posti al n.67 e Camila Giorgi (-3, n.69), rientrata alle competizioni dopo oltre quattro mesi di stop ed eliminata nelle qualificazioni del WTA 500 di Adelaide 2 da Sorana Cirstea.  Si avvicina alla top 100 Sara Errani (+4, n.104), mentre perde una posizione Lucrezia Stefanini, ora n.141.

Classifica WTAVariazioneGiocatriceTorneiPunti
22+5Martina Trevisan231672
50+4Lucia Bronzetti24996
65-3Jasmine Paolini24867
67-3Elisabetta Cocciaretto24850
69-3Camila Giorgi17836
104+4Sara Errani29604
141-1Lucrezia Stefanini28447
229+3Camilla Rosatello23276
265+2Nuria Brancaccio22232
301+3Matilde Paoletti11199
344+2Angelica Moratelli16154
376+2Martina Di Giuseppe21132
386+3Lisa Pigato20127
405+2Anna Turati19120
407+1Martina Colmegna18118
413+1Diletta Cherubini17114
4340Deborah Chiesa12105
460-3Cristiana Ferrando1194
4920Giulia Gatto-Monticone1883
518-1Jessica Pieri875

NEXT-GEN RANKING: LE GIOVANI TENNISTE IN ASCESA

Anche nel 2023 Coco Gauff si conferma in vetta al Next Gen ranking, la classifica delle giocatrici nate dopo il 1° gennaio 2003. Al secondo posto troviamo Linda Noskova, mentre al terzo posto c’è Linda Fruhvirtova. Le più giovani in classifica sono le due ceche Brenda Fruhvirtova (n.5), classe 2007 e Sara Bejlek (n.9), del 2006.

PosizioneVariazioneGiocatriceAnnoClassifica WTA
10Coco Gauff20047
20Linda Noskova200456
30Linda Fruhvirtova200580
40Diana Shnaider2004105
50Brenda Fruhvirtova2007135
60Erika Andreeva2004137
70Elsa Jacquemot2003146
80Katrina Scott2004154
90Sara Bejlek2006175
100Oksana Selekhmeteva2003179

Continua a leggere
Commenti

evidenza

Jessica Pegula: “Se il pubblico potesse camminare durante i punti non sarebbe un problema”

Le parole dell’americana da Miami: “Sono d’accordo con Tiafoe, allentare le regole per i tifosi potrebbe portare più gente alle partite”

Pubblicato

il

Jessica Pegula - Dubai 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

Il tennis americano in quel di Miami, quantomeno sul versante femminile, ha avuto un debutto di teste di serie che più soddisfacente non si poteva. Sia Coco Gauff che Jessica Pegula, n.2 e n.1 USA, hanno vinto senza problemi contro due canadesi. Nello specifico, la n.3 del mondo ha inflitto un netto 6-3 6-1 a Katherine Sebov, trovando giusto un po’ di resistenza nel primo parziale prima di fare il vuoto. L’analisi del match, insieme ad altri interessanti pensieri sul torneo, Pegula le ha espresse in una serena conferenza stampa.

D: Parlaci del primo set, perché è proprio lì che Sebov ti stava dando qualche problema. Cosa ti faceva soffrire?

Pegula: “Colpisce un po’ come me, palla molto bassa e molto piatta. E su questi campi la palla viaggia più velocemente. All’inizio stavo provando a seguire il suo diritto, poi ho cambiato e ho iniziato a giocare sul suo rovescio, e sembrava funzionare; strategia molto semplice. Penso anche di aver servito abbastanza bene, ho ottenuto molti punti gratuiti. Sul suo servizio, mi sentivo come se potessi brekkare ogni volta. Non stava davvero colpendo così forte, ma stava più servendo in kick per lavorare sulle traiettorie. Quindi una volta che ho letto meglio e ho iniziato ad rispondere più avanti, questo mi ha aiutato

 

D: Al prossimo turno hai Danielle Collins. La conosci da molti anni; è complicato, è una finalista dell’Australian Open.

Pegula: “È strano che ci affrontiamo al terzo turno, sembra molto presto. Penso che anche oggi abbia superato una partita difficile. È sempre pericolosa, soprattutto sul cemento, soprattutto negli Stati Uniti e in queste condizioni. Conosciamo molto bene il gioco l’una dell’altra, quindi sì, sarà una partita molto dura

D: Frances Tiafoe ritiene che per attirare più giovani a guardare il tennis dovrebbe esserci la possibilità di camminare sugli spalti durante i punti. Tu cosa ne pensi?

Pegula: “Mi piace. Anch’io sono una di quelle persone che la pensano così. Non mi preoccupo se le persone stanno in piedi o urlano o parlano (forse urlare no…). Ricordo che anche allo US Open dell’anno scorso molte giocatrici si sono lamentate di quanto fosse rumoroso. Immagino che se l’avessi notato avrei concordato, ma non lo so, quella roba non mi preoccupa molto. Posso constatare come sia un bel modo di vedere. Anche parlando con i due ragazzi del football oggi (Kaiir Elan e Dion Dawkins), non avevano idea dell’etichetta che bisogna avere su un campo da tennis. E stavano uscendo durante il punto quando si sono accorti che tutti li stavano guardando. Penso che per portare un po’ di personalità allo sport dobbiamo iniziare a valutare alcune cose diverse per toccare una generazione più giovane. E ragazzi come Tiafoe, che hanno così tanta personalità e così tanta energia, e hanno una base di fan così incredibile, ce l’hanno proprio grazie alla loro energia. Qualcosa che potrebbe davvero aiutare lo sport

D: Che dire però di quando sei nel mezzo di un punto o stai per servire, e qualcuno urla o fa un commento?

Pegula: “Dovrebbero esserci dei parametri. Non credo che potrebbe mai essere replicato esattamente, ma penso che l’idea di pensare fuori dagli schemi sia positiva. Ho capito cosa intendi: non puoi avere persone che urlano nel mezzo di un punto, ma se le regole fossero meno restrittive per il pubblico, non sarebbe un grosso problema. Poi certo ti apri a cose che potrebbero accadere e causare problemi durante il gioco, e questo influisce davvero sui giocatori. Frances ama l’NBA e va alle partite NBA. E lì è come un continuo chiacchiericcio tra i giocatori e le persone sedute in campo, c’è molto movimento, musica. Penso che dobbiamo implementare alcune di queste cose. Ovviamente dobbiamo adattarle al nostro sport, ma penso che l’idea ci possa stare, pur perfezionandola“.

D: C’è un’altra cosa detta da un americano, Reilly Opelka, sul doppio, che ne ha sminuito l’importanza. Volevo il tuo punto di vista come una delle migliori giocatrici, che sceglie di partecipare sia al singolo che al doppio ai massimi livelli. Cosa significa il doppio per te e la tua esperienza in tour, e cosa significa per il tennis nel suo insieme?

Pegula: “Penso che Reilly sia un po’ annoiato, è stato infortunato per un po’. Mi piace Reilly, ma gli piace sempre fare questi commenti e far parlare la gente, è una cosa di lui che mi piace. Non ha paura di dire quello che vuole, e ha diritto a questa opinione, ma personalmente amo giocare in doppio. Posso constatare il suo punto di vista, ma allo stesso tempo penso che la maggior parte dei giocatori giochino il doppio senza problemi. Tutti nel sud della Florida, nei campionati, giocano il doppio femminile, è tutta la loro vita. È molto popolare, c’è qualcosa lì che forse non abbiamo raggiunto. Ma giocando con Coco, l’anno scorso o giù di lì, abbiamo avuto grandi folle alle partite. Quindi per me è divertente perché facciamo bene, abbiamo molte persone che ci supportano.

Ma è anche perché anche la nostra classifica in singolare è molto alta. Io amo giocare in doppio, mi piace rimanere sempre in modalità competizione. Mi piace farlo in un giorno libero dai match di singolare invece di esercitarmi per un’ora senza pensare. Mi piace rimanere in quella mentalità, guardando alla prossima partita, quindi per me questo è ciò che mi aiuta davvero, ed è per questo che amo giocarlo. So che ovviamente molti giocatori di doppio sono super appassionati e sono ottimi atleti; si guadagnano da vivere giocando abbastanza bene. Quindi, personalmente non sono d’accordo con i suoi commenti avventati. Mi piace giocare in doppio, ma questa è la sua opinione, e può dirla“.

Continua a leggere

ATP

ATP Miami, Sonego: “Sto giocando a un livello molto alto. Mi piacciono queste condizioni più veloci” [ESCLUSIVO]

Le parole del torinese dopo la bella vittoria contro Thiem: “É stata una buona prova di coraggio”

Pubblicato

il

Lorenzo Sonego - ATP Miami 2023 (Twitter @Federtennis)
Lorenzo Sonego - ATP Miami 2023 (Twitter @Federtennis)

Dopo un periodo tutt’altro che esaltante, finalmente durante la notte italiana Lorenzo Sonego ha ritrovato la gioia della vittoria. Il 7-6(7) 6-2 inflitto all’ombra di Dominic Thiem è una bella boccata d’aria, dopo due sconfitte al primo turno negli ultimi tre tornei e un ranking che un po’ va raddrizzato. Non vinceva a Miami dal 2021, quando si fermò agli ottavi, e avrà ora un ostacolo duro, ma non insormontabile, in Daniel Evans. Post match il torinese, ragazzo sempre sereno e gentile, ha rilasciato in esclusiva dichiarazioni interessanti e che sanno di entusiasmo al nostro inviato Vanni Gibertini.

Vanni Gibertini: “Ci voleva, perché era un po’ di tempo che le cose non giravano bene. Questa vittoria sicuramente ci voleva, però il primo set è stato duro

Lorenzo Sonego: “Sì, il primo set durissimo. Sono stato bravo a togliermi dalle difficoltà, a servire molto bene, a giocare bene i punti importanti, decisivi, e a cercare di non perdere punti nel tie-break, dove sono stato un pochino più aggressivo io. Ha pagato, gli ho messo un po’ di pressone. Sul suo set point sono andato a prendermelo a rete e l’ho messo in difficoltà, ha dovuto poi sbagliare il passante. Quindi una buona prova di coraggio, e ovviamente di fiducia“.

 

Gibertini: “Quando le cose non vanno bene, a volte ti vengono tantissimi dubbi, ‘sto facendo la cosa giusta, devo cambiare qualcosa?‘. Chiaramente stai passando un periodo che non è facilissimo, hai avuto la tentazione di cambiare qualcosa? Di cambiare racchetta, scarpe, tutto?

Sonego: “No, in questo sport bisogna avere pazienza e investire su ogni giorno, aspettando che arrivi il momento buono. Ho tante persone che lavorano per me, sappiamo gli obiettivi, siamo tutti d’accordo su cosa dobbiamo lavorare e lavoriamo su quello. Poi i frutti arriveranno più avanti se arriveranno, però sono convinto di quello che sto facendo. Alla fine si fa tutto durante gli allenamenti, poi in partita essere istintivo è un po’ la mia caratteristica, ma cerco sempre fare quello che sto facendo negli allenamenti. Sono contento di tutte le prestazioni che ho fatto quest’anno. Secondo me ho aumentato il mio livello, anche se i risultati sono arrivati meno, ma mi sono espresso a un livello molto alto. Quindi bisogna giocare ogni settimana e investire per il futuro

Gibertini: “Adesso c’è un’altra partita, contro Evans. Ci hai giocato una volta sola, e quella è stata una bellissima partita…bisogna ripeterla

Sonego: “Ovviamente la prepareremo bene, è un giocatore molto fastidioso, con grande esperienza. É un giocatore che sa giocare i punti e vedere molto bene il gioco, e sa come mettere in difficoltà l’avversario. Di sicuro arriverò preparato. Siamo tutti in forma, quindi devo continuare a giocare il mio tennis e fare come sto facendo in queste partite di quest’ultimo periodo

Gibertini: “Mi sembra che quest’anno i campi siano un po’ più veloci del solito. Questo è almeno un po’ quello che dicono tutti. É una cosa che ti piace oppure no?

Sonego: “Sì, queste condizioni mi piacciono tanto, e oggi si è visto. Perché sono condizioni che mi portano tanti punti col servizio, mi portano ad essere più intraprendente, a fare anche dei punti col dritto. Quindi a differenza di Indian Wells, che sono condizioni molto lente, qua mi sento agevolato. Diciamo che anche Evans è un giocatore che si trova bene sulle superfici rapide, un giocatore aggressivo, quindi sarà una bella partita“.

Continua a leggere

ATP

Vagnozzi: “A 19 anni i Fab3 non erano forti come Alcaraz, ma Sinner con lui se la gioca alla pari” [ESCLUSIVA]

Intervista esclusiva con coach Simone Vagnozzi dopo l’ottimo inizio di stagione di Jannik Sinner

Pubblicato

il

(dal nostro inviato a Miami)

L’appuntamento con Simone Vagnozzi è sul prato nell’Hard Rock Stadium intorno alle 14.30, dopo la fine dell’allenamento di Jannik Sinner sul Campo 12 con Marton Fucsovics. Alla vigilia del debutto di Sinner al Miami Open presented by Itaù contro Laslo Djere, è il momento per fare il punto sull’ottimo inizio di stagione, sulla semifinale di Indian Wells persa contro Alcaraz e su quello che verrà nelle prossime settimane.

Il team di Sinner come valuta la prestazione e il risultato ottenuto a Indian Wells?

 

Siamo certamente contenti, c’è stata continuità nell’ultimo periodo, da quando è iniziato quest’anno, con Australian Open, Rotterdam e Montpellier. Siamo arrivati in semifinale e ci si è giocati la partita per qualche punto con Alcaraz che ha poi vinto il torneo. Questo significa che il percorso che stiamo facendo è un percorso buono e che bisogna continuare a spingere senza rilassarsi perché l’obiettivo finale non è arrivare in semifinale ma provare a vincere uno di questi tornei.

Parlando della partita con Alcaraz, in un match che sembra stia diventando un classico del tennis, che cosa si poteva fare di diverso per cambiare il risultato?

Sicuramente il primo set poteva andare da una parte o dall’altra, e se Jannik avesse vinto quel primo set forse la partita sarebbe potuta andare in un modo diverso. Tornando indietro si poteva fare qualcosa di più, anche se non possiamo svelare le mosse che andremo a utilizzare la prossima volta. Il servizio è stato una parte importante del match, ma non è stata l’unica chiave di lettura del match. Non penso che il primo set sia stato perso solo per il servizio, perché se andiamo a vedere alla fine Jannik ha fatto più punti di Alcaraz, quindi non si possono fare più punti servendo male.

Ci sono state un po’ di occasioni, ma come nelle altre partite con Alcaraz tutto è girato su pochi punti. E bisogna considerare anche che lui viene da esperienze più importanti, ha vinto uno Slam, tre Masters 1000, quindi anche se è più giovane probabilmente è più pronto a giocare certe partite. Alcaraz al momento è più avanti, ma se arriviamo a giocare contro di lui ce la possiamo giocare.

Sinner spesso rimane a rispondere molto indietro: credi che questa posizione possa aver influito sul risultato della partita con Alcaraz, dal momento che anche nella finale contro Medvedev, che risponde ancora più indietro di Jannik, lui ha sfruttato appieno le possibilità fornite da questa posizione arretrata dell’avversario?

Non penso che Sinner stia così indietro. Per esempio sulla seconda lui sta sempre abbastanza avanti, almeno nel 95% dei casi, su questo ha lavorato abbastanza. Sulla prima dipende dagli avversari, però non credo che sia una posizione così arretrata, è un po’ più simile alla posizione di Djokovic.

Prima si è parlato di un percorso con Jannik, e anche parlando con lui a Indian Well si è capito come lui si sia reso conto che ci vorranno almeno un altro paio d’anni prima di arrivare alla sua piena maturazione fisica. Ma quale benchmark utilizzate per capire a che punto siete nel vostro percorso e qual è il punto di arrivo?

Dall’anno scorso abbiamo intrapreso con Jannik un nuovo percorso, inserendo elementi nuovi, tecnici, tattici e fisici, e questo percorso ha bisogno di tempo per essere completato. Se prendiamo Alcaraz come riferimento, lui ha due anni in meno, ma fa le stesse cose da quando aveva 15 anni, quindi al momento è più completo. Jannik ha bisogno di un po’ più di tempo, anche se non lo sa nessuno esattamente quando si arriverà al completamento dello sviluppo. Sono certo comunque che fra 2-3 anni Jannik sarà fisicamente più forte di quanto è adesso. Non bisogna fare cose campate per aria, non bisogna rischiare, bisogna attendere i tempi giusti, e sono convinto che questo percorso ci porterà risultati importanti.

Le stesse considerazioni si possono fare per il servizio: le statistiche ci dicono che sta migliorando, i punti diretti con il servizio, ace e servizi vincenti, stanno crescendo. Ovviamente ci saranno giornate in cui servirà al 50%, ma l’importante è che nel corso dell’anno, nell’arco di 60-70 partite i numeri mostrino una crescita.

Quando dici che “Alcaraz gioca sempre nello stesso modo da quando aveva 15 anni”, cosa vuol dire esattamente?

Vuol dire che se si guarda una partita di Alcaraz quando aveva 15 anni si vede che sapeva fare più o meno tutte le cose che fa anche adesso: gioca la smorzata, viene a rete, fa serve and volley, similmente a quello che succede adesso, quindi è un percorso che sta completando nel corso del tempo.

Quindi lui è arrivato prima? Oppure è nato così?

Beh, stiamo parlando di un fenomeno. A 19 anni nessuno giocava così, nemmeno quelli che noi chiamiamo mostri sacri come Djokovic, Rafa o Federer. Nessuno aveva la completezza che ha lui a 19 anni.

E quindi ora che il suo gioco è già così completo sarà difficile migliorare?

Sicuramente migliorerà, e sarà lì per tanti tanti anni. Ma noi non dobbiamo fare la corsa su di lui, dobbiamo farla su Jannik cercando di renderlo il giocatore migliore possibile. Ed è quello che stiamo provando a fare.

Sia Carlos sia Jannik hanno detto che giocare l’uno contro l’altro li renderà giocatori migliori a vicenda. Ogni partita sembra la mossa successiva di una partita a scacchi. È una percezione che condividete anche voi da dentro?

Credo di sì, ma facciamo lo stesso con tutti i giocatori, ogni volta che si gioca un match si prova a introdurre elementi che possono dare fastidio all’avversario, e di contro l’avversario fa la stessa cosa cercando di mettere in difficoltà noi. Poi ovviamente Carlos, Jannik, e anche Musetti sono un po’ i giovani più in vista per cui queste cose si notano maggiormente.

A pagina 2 la programmazione di Sinner, Miami e la terra battuta

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement