Australian Open donne: Mertens rimonta Muguruza. Bene Garcia, Sabalenka e Fernandez

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Australian Open donne: Mertens rimonta Muguruza. Bene Garcia, Sabalenka e Fernandez

Riassunto degli incontri femminili della parte bassa del tabellone, andati in scena nella sessione diurna. Nessuna grossa sorpresa, soltanto 2 match su 12 decisi al terzo set. A fare compagnia alla nostra Trevisan, salta anche la tds n. 30 Kanepi

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Caroline Garcia - Australian Open 2023 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

Primo turno di prestigio in apertura di programma sulla Margaret Court Arena: la testa di serie n. 26 Elise Mertens ha affrontato la ex n. 1 del mondo e due volte campionessa Slam Garbine Muguruza, reduce da una stagione molto sottotono (12 vittorie e 17 sconfitte). Anche l’inizio del 2023 per la tennista spagnola non è stato positivo, con due sconfitte all’esordio in altrettanti tornei disputati. E l’Australian Open non ha fatto eccezione confermando il trend per Muguruza che, scesa al n. 73 del ranking WTA, ha dovuto subire un’altra dolorosa sconfitta in un match nel quale è stata avanti di un set e un break, servendo per il match sul 5-4, ma concedendo il controbreak con un doppio fallo finale. Ceduto il secondo set al tie-break per 7 punti a 4, è poi crollata nel terzo set lasciando a Mertens la vittoria per 3-6 7-6(4) 6-1, segnando così la sua terza sconfitta al primo turno nelle ultime quattro prove dello Slam.

La russa Ekaterina Alexandrova, testa di serie n. 19 del main-draw dell’Australian Open 2023, ha superato agilmente con un perentorio 6-2 6-1 in neanche un’ora di gioco (53 minuti) la tennista belga Ysaline Bonaventure (n. 90 WTA). La n. 18 al mondo era reduce dal torneo di Adelaide 2, dove si era dovuta ritirare al secondo turno per via di un problema fisico alla coscia sinistra. Smaltito il leggero infortunio la 28enne russa ha potuto così prendere parte al suo primo Slam da neo Top 20, e l’esordio nella nuova veste è stato subito portatore di successo. D’altra parte, il Major di scena a Melbourne Park è il migliore per rendimento fatto registrare nella carriera di Ekaterina, con il terzo turno ottenuto in back-to-back tra il 2020 e il 2021. Deve invece abbandonare immediatamente i propri sogni di gloria la classe ’94 di Rocourt, nonostante il grande risultato centrato in questo inizio di stagione con la semifinale al WTA 250 di Auckland partendo dalle qualificazioni. Dunque con il KO odierno, continua il proprio cattivo rapporto con gli Slam: ha vinto una sola partita sulle sei disputate nei tabelloni principali, l’unico successo è giunto nel 2020 a New York.

Passa ai trentaduesimi di finale anche la statunitense Shelby Rogers (n. 51 WTA), che si è sbarazzata della qualificata olandese Arianne Hartono (n. 240 WTA) rifilandole uno score di 6-4 6-3 in quasi novanta minuti di match (1h25′). Vittoria che ha il sapore di rilancio per la giocatrice americana, poiché l’avvio di 2023 non era stato dei migliori e soprattutto non vinceva una partita in un main-draw del circuito maggiore dallo scorso US Open. Infatti, in generale arrivava all’Happy Slam al termine di 12 mesi per nulla entusiasmanti, con il chiaro obbiettivo di mettersi alle spalle questo periodo negativo e migliorare il proprio record personale nel torneo. Per il momento le cose stanno andando secondo programma, terza affermazione al settimo match Down Under giocato. Secondo appuntamento Slam – sempre per quanto riguarda il tabellone principale – invece nella carriera della 26enne orange, esattamente un anno dopo ancora in Australia.

Uno dei cinque match di cartello di questo Day 2 nella “Terra dei Canguri”, segnalati appositamente nella nostra Preview, se l’è aggiudicato la finalista di Flushing Meadows 2021 Leylah Fernandez (n. 40 WTA). La mancina canadese si è imposta con il punteggio di 7-5 6-2 in 1h42‘ di partita sull’esperta di scalpi che fan sempre notizia Alize Cornet (n. 34 WTA). Si rompe quindi finalmente la maledizione per la 20enne di Montreal, che non aveva ancora vinto un match nello Slam australiano (0-3 al primo turno prima dello scontro odierno). Ora, l’unico Major in cui la tennista di origini ecuadoriane deve ancora sbloccarsi rimane Wimbledon. Addirittura nei tre precedenti aussies, non aveva neppure vinto un solo set. Successo molto importante per l’autostima della nordamericana, che nel 2022 dopo essersi infortunata alla caviglia aveva messo in fila un record di tre vittorie a fronte di sette sconfitte contro avversarie Top 100 con l’ultimo vero acuto segnato al Roland Garros spingendosi sino ai quarti di finale. Al contrario, subito fatta fuori dai giochi la transalpina che non riesce a dare continuità alla scorsa annata, la migliore della sua carriera negli Slam con il risultato più importante raggiunto proprio nell’estate australiana con i quarti dopo aver eliminato due finaliste del torneo come Halep e Muguruza.

Senza storia e rapidissima, 58 minuti la durata complessiva, l’affermazione maturata per duplice 6-1 nello scontro tra invitate della mamma d’oltreoceano Taylor Townsend (n. 135 WTA) sulla francesina Diane Parry (n. 107 WTA). Prima partecipazione per la statunitense al Major che apre la stagione, dopo tre anni di assenza a causa della maternità che le ha portato in dote il primogenito all’età di 24 anni. Il rientro alle competizioni al termine di un anno e mezzo di lontananza dal circuito mondiale, è stato comunque decisamente positivo con il ritorno lo scorso ottobre nella Top 150. La nuova stagione però non era cominciata affatto bene, raccogliendo due KO in altrettanti match per mano di Potapova e Anisimova. Ultima nota da sottolineare è che la sfida vedeva affrontarsi due ex n. 1 Under 18, con Taylor che vinse anche l’edizione junior di Melbourne Park di undici anni fa.

Ad aprire i battenti sulla Rod Laver Arena, campo principale dell’impianto, è stata la sfida tra la tds n. 5 Aryna Sabalenka e la ceca Tereza Martincova (n. 74 WTA). Nessun patema per la bielorussa, che si è qualificata facilmente per il round successivo con il punteggio di 6-1 6-4 in 1h10′ di gioco. La potente giocatrice nativa di Minsk dà quindi seguito all’eccezionale inizio di stagione, che la vista intascarsi il primo titolo dopo un digiuno che perdurava dallo swing su terra battuta del 2021. Il trionfo ad Adelaide 1, inoltre, si è consumato senza che lasciasse nessun parziale per strada. Avrà definitivamente archiviato un 2022, in cui è stata di gran lunga la tennista con il maggior numero di doppi falli commessi durante l’anno? Lo staremo a vedere, in questa sua sesta partecipazione all’Australian Open e nel quale si è spinta – ma anche sempre fermata – sia nel 2021 che nell’edizione passata agli ottavi. Dall’altra parte della rete debutto contro pronostico nel suo secondo tabellone australiano, che non poteva regalare altro esito per la 28enne di Praga visto la ripida salita propostale dal sorteggio dopo i sei tentativi di accedere al main-draw falliti in precedenza prima di rompere l’incantesimo lo scorso anno.

Sul velluto anche la campionessa in carica del WTA 1000 di Cincinnati Caroline Garcia. La 29enne d’Oltralpe, numero 4 del ranking mondiale nonché medesima favorita alla vittoria finale, ha avuto vita fin troppo facile al cospetto della carneade canadese – proveniente dalle qualificazioni – Katherine Sebov (n. 190 WTA) dominando l’incontro con un inappuntabile 6-3 6-0 in poco più di un’ora di partita. La stagione 2023 della talentuosa cugina italica si è aperta nello stesso identico modo in cui aveva chiuso quella passata. Un 2022 da sogno per lei, che la riportata ai lidi tennistici che una giocatrice della sua qualità merita. Oltre al successo in Ohio, ha infatti finito brillantemente l’anno con una striscia di 7 vittorie consecutive che le ha garantito il prestigioso alloro di “Maestra” alle WTA Finals di Fort Worth. Alla ripresa delle competizioni la fiducia nei propri mezzi non è stata minimamente intaccata, con l’ingresso nel primo Slam stagionale da imbattuta grazie ai successi maturati in United Cup su Martic e Podoroska.

Riscatta la sconfitta della sorellina Brenda, liquidando la malcapitata wild-card di casa Jaimee Fourlis (n. 160 WTA) per 6-0 6-4 in appena un’ora e quarto di incontro. Si può riassumere così il primo turno vincente della ceca Linda Fruhvirtova. La n. 82 al mondo ritorna quindi ad assaporare il gusto della vittoria, dato che dopo essere diventata la più giovane tennista ad aggiudicarsi un alloro WTA in quel di Chennai lo scorso settembre si è incanalata in una spirale negativa con i KO all’esordio registrati a Seoul, Monastir, Guadalajara e Auckland nel 2023. La maggiore delle sisters che fanno sognare un futuro ricco di successi al movimento femminile ceco, ha riallacciato mediante quest’affermazione il legame con la prima parte di 2022 nella quale era stata semplicemente scintillante con una scalata vertiginosa che la vedeva fuori dalle prime 700 due anni orsono e dalla Top 300 un anno fa. L’ex n. 2 juniores aveva esordito tra i professionisti proprio in un Major, a Parigi la passata annata, mentre il debutto in un main-draw Slam è arrivato qualche mese dopo nella cornice della Grande Mela.

Secondo incontro sulla Margaret Court Arena, dopo quello tra Muguruza e Mertens, disputatosi con il tetto a causa della forte ed eccessiva intensità del caldo che ha infatti portato alla sospensione del programma giornaliero sui campi secondari all’aperto; ha visto scendere in campo la trentesima testa di serie del torneo Karolina Pliskova. La ceca ha maramaldeggiato sulla 21enne cinese Xiyu Wang (n. 53 WTA) con un nettissimo 6-1 6-3 maturato in 1h05′. E’ il primo successo stagionale per la due volte finalista Slam – Wimbledon 2021 e US Open 2016 -, che era stata sconfitta nei due eventi tenutisi ad Adelaide in preparazione all’AO23 per mano però di due giocatrici di alto rango seppur non nel periodo più splendente della loro carriera: Jelena Ostapenko e Danielle Collins. Due primi turni tosti, poiché a causa della discesa in classifica si è ritrovata a dover passare dalle quali, cosa che non le accadeva a livello WTA da New Haven 2014. Mentre non vince due partite in fila, in tabellone principale, dallo US Open dove raggiunse i quarti. Proverà a sbloccarsi qui a Melbourne, torneo che dovette saltare nel 2022 per un infortunio al braccio. A far ben sperare la ceca, il fatto che in questo Slam si è sempre spinta almeno sino al 3°T in ogni edizione a cui ha preso parte dal 2015.

Chiudiamo questa lunga carrellata, con uno dei due soli incontri che ha regalato un po’ di pathos ed emozioni al pubblico sugli spalti. L’unico assieme a quello con cui abbiamo aperto il riassunto delle sfide della parte bassa del tabellone consumatesi in sessione diurna: la rimonta contro pronostico e ranking della 24enne australiana Kimberly Birrell (n. 167 WTA). La giocatrice di casa ha fatto saltare la seconda testa di serie di giornata per quanto riguarda il torneo femminile, dopo l’uscita della nostra Trevisan che insieme alle due eliminate anzitempo nel Day 1 fanno quattro scalpi roboanti nei primi due giorni di AO. A pagare dazio è la n. 30 del seeding Kaia Kanepi, ribaltata nel punteggio 3-6 7-6(4) 6-1 al termine di oltre due ore e mezza di lotta.

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