C. Giorgi b. [Q] A. K. Schmiedlova 6-4 6-3
Camila Giorgi approda per la quinta volta in carriera ai sedicesimi di finale dell’Australian Open (2015, 2019, 2020, 2022 i precedenti 3°T raggiunti in quel di Melbourne). Netta l’affermazione della marchigiana sulla qualificata slovacca Anna Karolina Schmiedlova – che al primo turno era stata giustiziera di Martina Trevisan impedendo un possibile derby azzurro -, battuta 6-4 6-3 quando l’orologio del Campo 7 segnava 91 minuti di gioco. Una partita sempre in gestione quella di Camila, troppa la differenza di cilindrata sia in termini di velocità di palla che di ritmo nello scambio. Brava comunque l’ex n. 26 WTA nel superare brillantemente i due momenti topici dell’incontro: durante il primo set quando al servizio per chiudere i conti si è ritrovata ad inseguire 15-40 e alla ripresa delle ostilità nel reagire al break subito a freddo.
Piccola incognita verso il prossimo round, assolutamente da risolvere se la 31enne di Macerata vuole proseguire la sua avventura australiana, l’eccessivo numero di doppi falli – sono stati 7 in totale. Per fortuna compensati dall’ottima attitudine nel giocare i punti importanti, in particolare quando ha dovuto sventare palle break (Giorgi ne ha annullate 7 delle 10 offerte). Ora al prossimo turno per Camila, molto probabilmente ci sarà da scontrarsi con l’ostacolo Belinda Bencic a meno che la statunitense Claire Liu non faccia lo scherzetto alla testa di serie n. 12. Con questa vittoria, Giorgi riscatta anche l’unico amarissimo precedente contro Schmiedlova: la sconfitta rimediata nella finale sul cemento polacco di Katowice del 2015.
Primo set: Camila è in giornata e infila vincenti
La partenza di Camila è di quelle che ci piacciono tanto, break immediato con annesso parziale di 8 punti a 2 (2-0). Feroce e aggressiva, imposta fin dal primo scambio il suo ritmo forsennato. Tutto sta nel capire se riuscirà a mantenere una tale intensità per l’intera durata della sfida, e conseguentemente con il pallottoliere che dovrà necessariamente recitare un bilancio favorevole alla marchigiana in termini di vincenti/errori non forzati. Banalmente se le fiammate di Giorgi restano dentro i margini interni dei corridoi, semplicemente non vi è ipotesi di partita che possa essere sostenuta. Schmiedlova è un’avversaria che non può impensierire l’azzurra in giornata – e da questi primi scampoli pare proprio che lo sia. Da un punto di vista tattico, infatti, la tennista slovacca è certamente più solida ma le sue qualità vengono fuori ad un ritmo inferiore a quello che è in grado imprimere la 31enne di Macerata quando gioca come sa.
Chiaramente, come quasi sempre quando in campo c’è la n. 70 WTA, l’ingranaggio del tennis a disposizione dell’italiana è tanto semplice nella struttura che lo compone quanto estremamente complesso nel proprio funzionamento. Basta una piccola rotella fuori asse per mandare tutto in frantumi. E questo bipolarismo intrinseco nel gioco di Cam si ammira compiutamente tra quarto e quinto game, quando si fa fragorosamente contro-breakkare mettendo in serie gratuiti da ogni lato e completando la frittata con l’inframezzo di due doppi falli. Anna Karolina si è unicamente limitata a reggere botta su un paio di risposte, per ritrovarsi grazie a omaggi nostrani di nuovo in partita quando in verità non ci è ancora mai entrata.
Subito dopo, però, Giorgi torna ad investire l’avversaria. Un quinto gioco pauroso, per via di legnate tirate a velocità sovraumana a tal punto che la povera qualificata slovacca si ritrova a colpire l’aria perché la palla non la vede neanche passare davanti. A tratti pare di assistere ad un incontro di pugilato, dove una tira ganci e montanti ad ogni secondo mentre l’altra incassa inopinatamente nella speranza che la sua dirimpettaia di ring possa calare l’attenzione e quindi la guardia per cominciare così il suo lavoro ai fianchi. Ma ci deve arrivare ai fianchi, e tutto dipende da colei che conduce l’andamento. Se i suoi colpi vanno a segno, evitando che l’avversaria riesca a schivarli la vittoria è assicurata.
Per il resto il set, dopo lo scossone centrale, scorre via in modo fluido salvo due piccolissimi frangenti. Camila va vicino al doppio break inerpicandosi ai vantaggi sul 4-3 in suo favore, poi rischia seriamente di compromettere il parziale nel momento della verità. Infatti al servizio, sul 5-4, per chiudere i giochi si distrae e deve ricorrere a qualche seconda di troppo: si ritrova sotto 15-40, ma per fortuna Giorgi riacquista la lucidità necessaria per rimontare e passare all’incasso. 6-4 in 43 minuti, di totale controllo e gestione per l’azzurra con pochissimi momenti di perdita della bussola di navigazione.
Schmiedlova ha una sola possibilità per invertire l’inerzia assunta dall’incontro, variare per togliere ritmo e gioco di pressione all’azzurra, ma non essendo tale qualità presente nella propria faretra di soluzioni tattiche ciò comporta che la slovacca abbia un’unica opzione da perseguire – o meglio augurarsi che accada -: la giocatrice dall’altra parte deve regalarle il match.
Secondo set: tanti break ma Camila resta davanti
Si riparte da dove si era chiusa la frazione inaugurale, Giorgi concede palla break nel primo game del secondo set. Ora l’azzurra inizia a lasciare per strada qualcosina di più, qualche gratuito di troppo fa capolino e se ci si mettono anche tre doppi falli – 7 in totale finora – lo strappo slovacco in avvio è presto servito. Camila comunque lotta, gioca meglio sui break point ma alla fine alla quinta chance complessiva del game – nona nel match – e dopo quasi 10 minuti deve cedere il servizio. L’unico reale merito attribuibile alla slovacca è il continuo cambio di posizione in risposta, che insieme all’aumento dell’intensità del vento manda momentaneamente in confusione la nostra.
A questo punto, si assiste però ad una grande reazione della tennista italica che dal 2-0, 30-30 rinsavisce e suggella il sorpasso con tanto di break. Da notare in questo frammento di gara, qualche piccola variazione nello scacchiere della marchigiana: delle prime maggiormente lavorate, con traiettoria slice e alcune discese in avanti. Dopodiché inizia il festival dei servizi strappati, un filotto che vede dal secondo gioco del set cinque break in fila sui sei games giocati.
Ma la sostanza dell’incontro non modifica il proprio canale preferenziale, che resta sintonizzato su tinte tricolori scrivendo la parola fine alla sfida con il quarto break del set a marca italica, il sesto in assoluto nell’incontro per il 6-3 conclusivo.