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Passaro, Maestrelli &co: molto bene gli azzurri al Challenger di Tenerife organizzato da MEF di Marcello Marchesini

Ma la vera impresa è quella di Giovanni Fonio che in Thailandia conquista un’insperata quanto meritata semifinale

Last updated: 20/01/2023 10:22
By Massimo Gaiba Published 20/01/2023
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6 Min Read

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Nell’isola di Tenerife, sul bellissimo campo centrale della  Abama Tennis Academy, va in scena il primo dei tre Challenger che compongono il trittico organizzato da MEF di Marcello Marchesini (gli altri a fine gennaio e inizio febbraio). L’organizzatore umbro si conferma al top ed è riuscito nella non facile impresa di esportare il tennis in Spagna, nell’unica zona ancora vergine. E per fare questo ha sostenuto spese e disagi, non ultimo l’essersi dovuto trasferire per alcuni mesi l’anno sull’isola perché è fondamentale essere sul posto per intessere rapporti e relazioni. Poi sono d’accordo con voi che esistano anche dei sacrifici peggiori. Un’entry list d’eccellenza, con quasi tutti i nostri migliori giovani, ha premiato gli sforzi di Marchesini per questo suo Challenger 100 (cemento outdoor) che ha appena definito il quadro dei quarti di finale. Vi approdano ben cinque italiani: Francesco Passaro, Riccardo Bonadio, Francesco Maestrelli, Matteo Gigante e Lorenzo Giustino.

Il perugino Passaro ha battuto, senza particolari problemi, due avversari insidiosi come Nikolas Sanchez Izquierdo (6-1 6-4) e Kaichi Uchida (6-3 6-1). Adesso gli toccherà il solido ungherese Mate Valkusz (n.278 ATP) e se la giocherà da favorito. Bonadio, dopo aver avuto la meglio sulla testa di serie n.4, il francese Manuel Guinard (n.150 ATP), ha battuto (6-2 6-4) Gianluca Mager che proprio sembra non riuscire ad interrompere la sua spirale negativa. Nei quarti troverà il tedesco Sebastian Ofner (n.193 ATP), tesserato a Verona per CT Scaligero, che nel primo turno ha sorprendentemente eliminato il nostro Luca Nardi. Abbiamo poi Maestrelli che, dopo il passo falso australiano, riprende con sicurezza il cammino che in pochi mesi l’ha portato non lontano dalla top 100. Nel secondo turno ha dovuto faticare nel derby con Flavio Cobolli prima di prevalere 6-3 7-5. Soprattutto in un secondo set dove il tennista romano sembrava in pieno controllo quando è andato a servire sul 5-3, non sfruttando però due set point. Proprio come nel game successivo in cui ha sprecato altre due occasioni per andare al terzo. Al termine il tennista pisano ha commentato: “Flavio è un amico con cui condivo molte esperienze e quindi era per entrambi un match molto difficile. Quest’anno vorrei provare a giocare senza pensarci troppo su, con l’obiettivo di scendere in campo dando il massimo e sapendo di avere la tranquillità per rendere al mio meglio”.

Maestrelli nei quarti troverà, in un altro crudelissimo derby, Matteo Gigante che ha battuto un indomito Nicolas Moreno De Alboran (n.218 ATP) col punteggio di 7-6(4) 7-5. Completa il quadro un recuperato Lorenzo Giustino che ha avuto la meglio con un doppio 6-3 sul belga Kimmer Coppejans (n.220 ATP) che, pur non essendo riuscito a mantenere le promesse di quando da junior vinse il Roland Garros, rimane avversario da non sottovalutare. Come da non sottovalutare sarà il suo prossimo avversario, il 22enne russo Alexander Shevchenko (n.157 ATP).

Forse meno eccitante il campo dei partecipanti al Challenger Nonthaburi 3 (categoria 50, cemento outdoor), che ormai ha esaurito la sua funzione di palestra d’allenamento per gli AO. Brilla però fortissima la stella di Giovanni Fonio che, ripescato come lucky loser, conquista un’insperata quanto meritata semifinale. Battuti il kazako Denis Yevseyev (n.305 ATP) col punteggio di 6-2 7-5, il libanese Benjamin Hassan (n.298 ATP) 6-7(4) 6-4 6-2, fino a completare il suo capolavoro con la vittoria sul francese Antoine Escoffier (n.192 ATP e terza testa di serie) che all’esordio aveva eliminato Stefano Travaglia 6-1 7-6(4). Un match combattutissimo che è terminato col ritiro di Escoffier quando Fonio era avanti 7-5 6-7(5) 2-1. Da notare che nel secondo set il tennista novarese aveva avuto ben sei match point, due sul servizio e quattro in risposta. Adesso gli tocca un altro francese, quell’Arthur Cazaux che qui a Nonthaburi è di casa tanto da apparire quasi ingiocabile. Ma in questo caso è d’obbligo il ‘mai dire mai’.

Eliminati nelle qualificazioni Giovanni Oradini, uno spento Andrea Arnaboldi e un sempre più malinconico Federico Gaio.

Si giocava anche in Brasile, al Challenger 75 (terra battuta outdoor) nella città collinare di Piracicaba (400.000 abitanti nello stato di San Paolo) dove a difendere i colori azzurri c’erano Alessandro Giannessi ed Edoardo Lavagno. Subito fuori lo spezzino che, opposto alla seconda testa di serie l’argentino Camilo Ugo Carabelli non conferma il suo ottimo stato di forma e si deve arrendere 6-4 3-6 6-1 dopo oltre due ore di battaglia. Molto bene invece Edoardo Lavagno che, passato indenne il consueto campo minato delle qualificazioni, supera all’esordio in tabellone il padrone di casa Daniel Dutra da Silva con un secco 6-3 6-1. Per il 24enne torinese la fine corsa viene decretata dall’argentino Hernan Casanova (il miglior amico nel circuito del nostro Agamenone) col punteggio di 6-4 4-6 7-6(5), in un match dove al nostro non sono mancate le occasioni.


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