[4] N. Djokovic b. [27] G. Dimitrov 7-6(7) 6-3 6-4
Alcuni dubbi accompagnavano Novak Djokovic all’ingresso in campo del match di terzo turno contro Grigor Dimitrov, a causa di un problema muscolare ad una coscia. Il campione serbo però ha dimostrato che lui al momento è in grado di gestirlo eccome. Battuto in tre set il bulgaro, Novak è agli ottavi dove sfiderà il padrone di casa Alex De Minaur. Decisiva la vittoria al tie-break di un primo parziale molto lottato e durato un’ora e diciannove minuti. Poi il 21 volte campione Slam ha sempre condotto le danze contro un Grigor che ha comunque saputo essere all’altezza di un palcoscenico sempre affascinante come la sessione serale sulla Rod Laver Arena.
Primo set: battaglia vera, Djokovic la spunta
Sin da subito è Djokovic a dettare il ritmo dello scambio, tenendolo alto e sorprendendo il bulgaro accelerando in lungolinea piuttosto che cercargli il rovescio; Grigor dalla sua non tiene lo stesso ritmo e pronti, via deve rincorrere, subendo il break nel game di apertura (il primo del suo torneo). Dimitrov paga un inizio un po’ contratto ma con il passare dei game trova giocate di alta qualità, tenendo a testa a Nole con giusta interpretazione tattica tra slice e cambi lungolinea oltre che una buona resa con la prima. Ma l’impressione è che per il contro-break serva un aiutino della tds n.4, impeccabile in battuta finora. Nonostante qualche problema di troppo con la seconda il bulgaro risponde presente e si mostra attaccato alla partita, annullando tre set point nel nono game. Accetta l’intensità del gioco, e si esprime bene dal lato del dritto. Ma alla fine la voglia di Dimitrov paga, e la prima palla break (nel decimo gioco) diventa anche l’atteso contro-break. Grigor muove di più l’avversario non solo variando ma trovando anche più profondità sia con lo slice che con il dritto, e per le condizioni odierne di Djokovic, che a tratti gioca praticamente da fermo, è kryptonite. Un tie-break di livello assoluto, con un’altra rimonta di Dimitrov (che si vede anche annullati tre set point, dove gli è mancata un pizzico di freddezza, in un primo parziale di gran livello tecnico), dal 5-2, è vinto per 9 punti a 7 da Nole, con gli ultimi due scambi lunghi, vari e intensi, dove la forza del campione scavalca anche i limiti del fisico.
Secondo set: Djokovic sta meglio e conduce le danze
All’inizio del secondo set i problemi accusati poco prima del tie-break sembrano spariti per il serbo, che si muove meglio ma cerca comunque di accelerare gli scambi il più possibile, cozzando con la scelta tattica di Dimitrov, quella, ovvia, di stancarlo il più possibile con scambi lunghi a ritmo sostenuto. Inizia con un’ottima resa al servizio il parziale Grigor, il che è fondamentale, oltre a tanto coraggio, per salvare tre palle break con annesse prodezze balistiche in un infinito quarto gioco. La salvezza del bulgaro è però solo momentanea, visto il servizio perso nel sesto gioco, più per meriti di Djokovic che per sue colpe, con un’intensità ulteriormente alzata e un paio di contropiedi che disorientano il n.28 del mondo, che non regge l’impatto. L’impressione è che senza un netto calo del serbo difficilmente potrà arrivare a più di un’onesta sconfitta. E infatti al nono game la tds n.4 chiude un secondo set in cui ha per larghi tratti gestito il ritmo dello scambio e deciso l’intensità, quasi mai soffrendo e apparendo molto più sereno anche fisicamente, come dimostra il gioco del 6-3 disputato in maniera immacolata, lasciando meno delle briciole al bulgaro, che con un tennis quasi al suo massimo si trova sotto 2-0.
Terzo set: Dimitrov non sfrutta gli alti e bassi di Nole
Il terzo set riprende subito con un Djokovic che vuole mettere a posto la questione: effettua una risposta bellissima con il rovescio in cross per procurarsi la palla break, Dimitrov si appiglia al servizio, ma sbaglia un dritto facile dal centro del campo e il serbo ne approfitta con un’altra grande risposta sulla seconda palla break. Il serbo concede la palla del contro-break con una discesa a rete scriteriata, ma annulla la chance con l’aiuto del servizio. Il numero 4 del seeding non riesce a chiudere il game a causa di due buone risposte di rovescio del bulgaro, ma alla fine riesce a salire sul 2-0 dopo l’errore netto di rovescio di Grigor. Il semifinalista 2017 di questo torneo sembra essere uscito dal match, con un paio di errori di dritto: uno in larghezza e uno in lunghezza. Ma Dimitrov sotto di due break ha una reazione di orgoglio: gioca due buone risposte e chiude con il dritto a sventaglio su una difesa rimasta corta di Djokovic, recuperando uno dei due break di svantaggio. L’ex numero 3 del mondo incappa in un altro pessimo game, sbagliando una volée alta a campo aperto sullo 0-30 e non riuscendo mai ad incidere con i colpi di inizio gioco. Il giocatore di Belgrado gioca un altro game non convincente al servizio: molto passivo e rinunciatario. Con un doppio fallo consegna un altro contro-break al bulgaro. Sul 4-3 è però Djokovic a riprendere in mano il gioco con il dritto: Dimitrov ricomincia a remare da troppo lontano e l’attuale numero 5 del mondo piazza anche l’ace per consolidare il vantaggio sul 5-3. Il serbo chiude senza problemi il suo turno di battuta finale, vincendo anche uno scambio da 31 colpi e aizzando il pubblico. Djokovic sta gestendo bene i suoi problemini fisici e rimane il grande favorito del torneo: adesso per lui c’è l’idolo di casa Alex De Minaur.
Hanno collaborato Pellegrino Dell’Anno e Giulio Vitali