Australian Open: Rublev vince un match altalenante contro Rune. Il "nastro" è russo, ma quanti sprechi per il danese

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Australian Open: Rublev vince un match altalenante contro Rune. Il “nastro” è russo, ma quanti sprechi per il danese

Rublev annulla due matchpoint al suo avversario e poi rimonta da 3-7 nel super-tiebreak. Match condizionato dalla forte emotività dei due tennisti. Ora ai quarti il vincente di de Minaur-Djokovic

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Andrey Rublev - Australian Open 2023 (foto Twitter @atptour)
 

[5] A. Rublev b. [9] H. Rune 6-3, 3-6, 6-3, 4-6, 7-6(9)

Una partita illogica, dove chi si è trovato in una posizione di vantaggio alla fine non ha mai saputo capitalizzare al meglio le occasioni. Ai quarti di finale ci arriva Andrey Rublev che elimina Holger Rune in cinque set dopo una battaglia tennistica durata 3ore e 39′. Il danese è andato a servire sul 5-3 ed è stato il primo ad arrivare a matchpoint, per non parlare del fatto che si è trovato avanti 5-0 e 7-3 nel corso del supertiebreak. Ma alla fine è stato un nastro a porre fine a un lungo inseguimento (come accaduto a Murray contro Berrettini) con tanti colpi di scena che premiano il più costante nel corso della partita. Il danese dimostra la sua qualità, ma dovrà lavorare soprattutto sull’aspetto mentale.

Rublev chiude una gara che sembrava sua nel quarto set, quando avanti di un set, non ha saputo dare la spallata decisiva al suo avversario che pareva in balia delle onde. Ben 22 gli ace del russo, con 58 vincenti che alla fine hanno fatto la differenza. 60 gli errori non forzati, invece, di Rune che ne ha commessi tre in fila nel momento della verità, quanto avanti 5-3 nel quinto set ha perso il servizio a “0”. La fortuna va dalla parte di Rublev che non manca occasione per lanciare messaggi di “pace”, sfruttando l’eco di questo prestigioso slam. Il classe 2003 avrà altre occasioni per rifarsi e mostrare il suo grande talento. Mentre Rublev è a caccia della sua prima semifinale Slam, e ancora una volta non sarà impresa facile dato che sulla sua strada c’è il vincente di Djokovic-De Minaur

PRIMO SET – Partita che si gioca su scambi corti con entrambi i giocatori protesi a cercare immediatamente il vincente appena ne hanno l’opportunità senza scambiare più di tanto. Le percentuali relative alla prima di servizio hanno la loro importanza in un match disputato tra due giocatori che prediligono lo schema “servizio e dritto”. Nel primo parziale, durato 38′, le chances le accumula tutte Rublev, e si materializzano anche alla “collaborazione” di Rune che serve solo il 46% di prime palle. I problemi al servizio del danese si ripercuotono sul suo gioco e lo costringono a concedere palla break nel corso del quarto game. Poi tocca al russo fare attenzione sul suo turno di battuta: si affida a delle ottime prime di servizio per cancellare tre palle break consecutive del danese.

In un’altalena di occasioni, il primo ad avanzare con un break di vantaggio è proprio la testa di serie n. 5, in un game in cui il giovanissimo Holger commette tanti errori gratuiti. Nel turno di servizio successivo, dopo esser stato a un punto dal 5-2, il russo fa rientrare immediatamente il suo avversario in partita. Altro break nell’ottavo gioco: Rune scende di percentuali con il servizio e Rublev va a servire per il set: 6-3 in 38′.

SECONDO SET – Dopo aver cancellato tre opportunità di break in avvio di set, Rune sale con la prima di servizio e passa al 65% di prime palle servite, da cui ottiene ben il 79% di punti. All’improvviso il russo commette un doppio fallo e due errori di diritto che mandano Rune avanti di un break. Non si gioca sul turno di servizio del danese, mentre tocca ancora al russo concedere due setpoint all’avversario nell’ottavo gioco. Tre buone prime rimandano l’appuntamento con la parità dei set ritrovata poco dopo: 6-3, stavolta per Rune.

TERZO SET – Avvio di terzo set molto equilibrato con il servizio a far la differenza. Nel quarto gioco arrivano due errori di diritto del danese che offre palla break con una sciagurata “volee” sbagliata a rete. La prima di servizio aiuta a tirarsi fuori dalle problematiche riscontrate e comanda lo scambio che lo porta sul 2-2. Sesto gioco disastroso quello di Rune che perde a “zero” il servizio. La prima latita e Rublev è abile a prendere l’iniziativa e a chiudere agevolmente due scambi ben impostati. Un doppio fallo spalanca la porta a tre palle break: ne basta una per portare il russo avanti nel punteggio.

Il danese accusa il colpo, con il russo che mette in fila dieci punti, senza subirne alcuno. Sul servizio di Rublev non si gioca, con il n. 6 del mondo perfetto con il servizio a impostare in maniera lucida gli scambi. Si chiude 6-3 in favore di Rublev, con un dato che fa molto riflettere, ovvero i 15 errori non forzati commessi dal danese a fronte di 3 vincenti.

QUARTO SET – Subito in difficoltà Rune sul suo turno di servizio. La seconda va a 144km/h e il russo ne approfitta per spingere con i suoi colpi in risposta. Sul 30-30 arriva anche un doppio fallo che palesano le difficoltà in battuta del danese, sotto pressione anche per merito del suo avversario. Poi si inventa una “seconda” parente stretta di una “prima” e la paura passa. Rune è troppo falloso e commette grossolani errori anche tattici che tengono sulle spine il suo angolo. Un errore sotto rete, un altro doppio fallo e Rublev con un passante di dritto si riporta a palla break. Ritrova la prima e il primo game va in archivio dopo 16 punti. Il danese comincia ad accusare un malessere fisico e chiama il fisioterapista. Tre vincenti di dritto costringono il russo ai vantaggi sul suo turno di servizio, ma con due “ace” risolve la pratica. E’ un colloquio con lo staff sanitario quello che avviene al cambio campo: nessun intervento sul fisico di Rune, ma solo rassicurazioni per il classe 2003 forse colpito da un attacco di ansia. Del resto a vent’anni, giocare il primo ottavo di finale slam potrebbe mandarti in crisi.

Il colloquio con i medici ha l’effetto di tranquillizzare il giovanissimo danese che in un match senza regole, per primo strappa il servizio al suo avversario. Falloso Rublev che agevola il break del sesto gioco con un doppio fallo e un errore di dritto affossato in rete. Rune spinge con il servizio, che sia prima o seconda, e ritrova serenità e fiducia nei suoi colpi. Ma il russo riesce a rientrare in partita grazie agli “orrori” del suo avversario. Debutta nel nono gioco con un doppio fallo, poi rimedia con il servizio e, sfruttando gli errori in risposta del russo, specie sul 30-30, si porta a setpoint. Il danese è lento nello spostamento a sinistra e non chiude. Anzi, si complica la vita da solo poco dopo offrendosi a palla break con uno sciagurato errore a rete. Il doppio fallo rimette tutto in discussione. Rublev serve per la parità, forte del fatto che dall’altra parte della rete arrivano errori a volontà. Ma la regola della gara è che non esistono regole, tant’è che sul più bello in casa Rublev si spegne la luce. Il danese reagisce prontamente all’occasione mancata e conquista il set giocando un game perfetto in risposta: un passante su una “volee” ballerina di Rublev e un errore clamoroso del russo dopo una difesa a oltranza del danese riporta in parità il computo dei set: 6-4.

QUINTO SET Nel quinto set parte con un’autorità il danese, mentre il russo con un doppio fallo concede tre palle break al suo avversario. La prima l’annulla con l’ace, la seconda con una discesa a rete convincente dopo uno dei più lunghi scambi del match, la terza anche è cancellata dalla prima di servizio. Rublev risale da 0-40 e tira un grosso sospiro di sollievo. Sempre sul suo turno di servizio, è lui a ritrovarsi in difficoltà nel terzo game. Comanda Rune col dritto e la quarta occasione di break nel set è da lui sfruttata alla perfezione. Al servizio il danese non trema, mentre a sembrare fuori dalla gara è Rublev. L’ottavo gioco è transitorio e tutto si decide in quello successivo. Certezze ne abbiamo? Quella che quando in questa gara un giocatore appare in difficoltà in realtà si trova in una posizione di vantaggio. L’iniziativa la prende il russo e fioccano due vincenti e due errori di Rune: arriva il break. Il danese cede a “zero” la battuta dopo che nel set aveva ottenuto il 91% di punti con la prima di servizio. Otto punti consecutivi a favore di Rublev servono a completare la rimonta.

Bilancia che pende dalla parte del russo e la regola vuole che le chances arrivino per il danese. E così si materializzano due match point inattesi, grazie al dritto del danese che provoca qualche errore del russo. Rublev dimostra tanto coraggio e li annulla entrambi. Gli aces n. 19 e n. 20 regalano il “supertiebreak” a questa illogica gara. Si comincia con cinque punti in fila per il danese che mette subito alle corde il russo. Malgrado la sua giovanissima età, il danese mostra tanta maturità nella gestione di questa fase decisiva e gioca con pazienza e lucidità tattica. Per muovere il punteggio Rublev si affida come al solito alla prima di servizio, ma ha problemi con il rovescio. Il russo recupera un minibreak, ma subisce la risposta aggressiva di Rune che si riporta 7-3 con due mibreak di vantaggio. Rublev è dietro l’angolo e recupera con coraggio entrambi i minibreak. Pesca la linea con un dritto vincente, poi completa la rimonta con due ottime prime di servizio. Diventano sei i punti consecutivi dopo l’errore di dritto di Rune. Le occasioni frullano nella testa del danese che ha tremato nel momento decisivo del match. Un ace cancella il primo matchpoint e quando tutto sembrava segnato, trema la mano di Rublev che su una palla alta si espone al passante vincente di Rune: 9-9. E’ il terzo matchpoint quello decisivo: sulla seconda del danese, il russo risponde di rovescio e trova il nastro favorevole a consegnarlo ai quarti di finale. Un epilogo folle, come del resto l’intera gara.

Per Rublev ai quarti ci sarà il vincente della sfida tra Djokovic e De Minaur.

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