Dal 1000 di Dubai ai 500 di Abu Dhabi e Doha: dove vedremo le Top 10 WTA a febbraio

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Dal 1000 di Dubai ai 500 di Abu Dhabi e Doha: dove vedremo le Top 10 WTA a febbraio

Diversi tornei di spicco in questo mese, con il WTA 1000 di Dubai a farla da padrone, ma con altre competizioni di contorno ad arricchire la programmazione

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Iga Swiatek (sinistra) e Jessica Pegula (destra) - United Cup 2023 Sydney (foto Twitter @UnitedCupTennis)
 

A differenza del circuito maschile, in il mese di febbraio è caratterizzato dalla sola presenza di ATP 250 e 500, il circuito femminile propone un WTA 1000 già nella terza settimana di febbraio. Inoltre, in questo mese si svolgeranno quattro WTA 250 e due WTA 500. Quando e dove vedremo in campo le tenniste nelle prime dieci della classifica? Ecco una breve panoramica.

Nella prima settimana del mese si inizierà subito con il WTA 500 di Abu Dhabi e con il WTA 250 di Linz, in programma dal 6 al 12 febbraio.

Il Mubadala Abu Dhabi Open si svolgerà sul cemento degli Emirati, e vedrà la partecipazione di Daria Kasatkina, Belinda Bencic ed Elena Rybakina a guidare la spedizione alla ricerca di un trionfo che vale molto, anche per affermare la propria candidatura nel WTA 1000 di Dubai, in programma solo sette giorni dopo la finale ad Abu Dhabi. All’interno del tabellone principale troviamo anche l’azzurra Martina Trevisan, in cerca di punti importanti per risalire in classifica.

 

Sul cemento austriaco andrà in scena l’Upper Austria Ladies Linz, con Maria Sakkari testa di serie numero uno del torneo e unica top ten del tabellone principale. Tra le teste di serie vi sono anche Ekaterina Alexandrova e Irina-Camelia Begu, mentre più indietro in classifica ma con un posto nel tabellone principale figurano anche le azzurre Lucia Bronzetti, Jasmine Paolini e Camila Giorgi.

Nella seconda settimana di febbraio, dal 13 al 19, andrà in scena il solo WTA 500 di Doha. Il Qatar Ladies Open vedrà la partecipazione di quasi tutte le prime giocatrici del ranking WTA, con Iga Swiatek a guidare la spedizione e a difendere il titolo conquistato nel 2022. Dopo il forfait di Aryna Sabalenka, fresca vincitrice dell’Australian Open, le sue principali avversarie saranno Ons Jabeur, Jessica Pegula, Caroline Garcia e Coco Gauff.

Nella terza settimana di febbraio si svolgerà il torneo più importante del mese, il Dubai Duty Free Tennis Championships, e inoltre andrà in scena il WTA 250 di Merida.

Sul cemento degli Emirati Arabi si sfideranno tutte le migliori tenniste della classifica mondiale, con Jelena Ostapenko che sarà impegnata a difendere il trionfo del 2022 dalla concorrenza spietata di Iga Swiatek, Aryna Sabalenka e di 28 delle prime 30 posizioni del ranking WTA. Il torneo si prevede interessante e molto competitivo.

Con l’inizio e la fine del torneo programmate il 20 e il 26 febbraio, ovvero un giorno dopo rispetto al più prestigioso torneo di Dubai, il WTA 250 di Merida si gioca sul cemento messicano e ad oggi vedrebbe come prima testa di serie Magda Linette, unica giocatrice in tabellone tra le prime 30 posizioni della classifica mondiale. Le italiane iscritte sono Elisabetta Cocciaretto, Lucia Bronzetti e Camila Giorgi, che proveranno ad approfittare dell’assenza di pezzi grossi per raggiungere le fasi finali del torneo.

Infine, tra il 27 febbraio e il 5 marzo andranno in scena i tornei WTA 250 di Austin e Monterrey, entrambi sul cemento outdoor. In texas il tabellone principale vede le presenze di Linette, Zhang, Stephens, Collins, della vincitrice dello US Open 2021 Emma Raducanu, e dell’azzurra Jasmine Paolini. Sul veloce messicano si daranno battaglia invece Caroline Garcia, unica top ten del torneo, e Beatriz Haddad Maia, favorite sulla concorrenza delle altre partecipanti, tra le quali ad oggi sono presenti anche le italiane Cocciaretto, Bronzetti e Giorgi.

Matteo Zamponi

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WTA Miami, Trevisan: “Ho tolto certezze a Ostapenko sin dall’inizio, le ho fatto giocare sempre una palla in più” [ESCLUSIVA]

Intervista esclusiva di Ubitennis alla toscana dopo il successo contro Jelena Ostapenko: “Ho cercato sempre di farla difendere”

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Una grande Martina Trevisan ha conquistato per la prima volta in carriera un quarto di finale a livello WTA 1000 nel Miami Open presented by Itaù, superando con un netto 6-3 6-3 Jelena Ostapenko, ex campionessa del Roland Garros. Con questa vittoria, la tennista fiorentina si è issata virtualmente addirittura al numero 20 del ranking mondiale. La numero 1 d’Italia ha rilasciato delle parole al nostro inviato in Florida, Vanni Gibertini.

Vanni Gibertini, Ubitennis: Congratulazioni Martina. Un’ottima partita, sicuramente lei (Ostapenko, ndr) ti ha dato una mano, ma tu hai approfittato di tutte le occasioni che ti ha concesso.

Martina Trevisan: “Lei ha iniziato molto bene perché nel primo game ha fatto subito tre, quattro vincenti. Da parte mia sono stata brava a toglierle le certezze che aveva inizialmente, l’ho portata a un punto in cui ha perso un po’ di pazienza e mi ha concesso qualcosa in più, ma credo che sono stata brava a toglierle certezze in quel momento”.

 

Vanni Gibertini, Ubitennis: All’inizio del secondo set si sentiva forte una voce parlare, non so se anche in campo si è sentito come dagli spalti.

Martina Trevisan: “Fortunatamente non ho sentito questa voce, ma c’era un sacco di movimento, c’era uno che si alzava costantemente con la maglietta arancione”.

Vanni Gibertini, Ubitennis: Ultimamente si è parlato molto del lasciare più libertà agli spettatori, ne hanno parlato sia Jessica Pegula che Frances Tiafoe. Che cosa ne pensi tu?

Martina Trevisan: “Penso che sia uno sport in cui abbiamo bisogno di silenzio e di calma rispetto ad altri sport. Loro sono più abituati alla confusione con il basket e il football, ma a mio parere è meglio così”.

Vanni Gibertini, Ubitennis: Tornando alla partita di oggi, come si fa a gestire una giocatrice che non ti dà ritmo, spara tutto ed è capace di fare i punti in un modo e nell’altro.

Martina Trevisan: “La cosa che mi ero prefissata di fare era di contrattaccare quando avrei avuto la possibilità perché a lei non piace difendere. Sono entrata in campo con molta decisione e ho cercato di farle giocare sempre una palla in più”.

Vanni Gibertini, Ubitennis: Tu giocherai domani contro un’avversaria sicuramente forte, una tra Rybakina e Mertens. Parlaci di entrambe.

Martina Trevisan: “Con Rybakina non ci ho mai giocato, ma sappiamo come gioca. Con Mertens ci ho giocato ad Abu Dhabi un mese fa, ma siamo a Miami e sarebbe sicuramente una partita diversa, so come prepararla”.

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Varvara Gracheva diventerà presto francese? La fredda reazione di Tarpischev

Cresciuta tennisticamente in Francia dove risiede da sette anni, la moscovita classe 2000 avrebbe completato la procedura di naturalizzazione

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Varvara Gracheva - WTA Austin 2023 (Twitter @AtxOpen)
Varvara Gracheva - WTA Austin 2023 (Twitter @AtxOpen)

Nata a Mosca il 2 agosto 2000, Varvara Gracheva si sta facendo notare in questo inizio di stagione. Dopo il balzo del 2019 dalla posizione n. 479 alla 108 del ranking, è rimasta per buona parte degli ultimi tre anni all’interno della top 100, arrivando tra le prime 60 per un breve periodo durante la scorsa estate per poi perdere una quarantina di posizioni. In queste settimane, dopo il terzo turno all’Australian Open battendo anche Daria Kasatkina, ha messo a segno diverse vittorie che tra l’altro l’hanno portata in finale a Austin e agli ottavi a Indian Wells. In California, partendo dalle qualificazioni, si è arresa solo alla futura campionessa Elena Rybakina, risultato che l’ha premiata con un nuovo best ranking al n. 54 che è tuttavia già “scaduto”, dal momento che è ancora in gara a Miami e virtualmente 44a nella classifica live, in attesa del match di ottavi contro Kvitova nella tarda serata italiana di lunedì.

Varvara fa ora parlare di sé anche per un motivo non direttamente legato alle sue prestazioni sul campo da tennis. Secondo quanto riporta l’Équipe citando beIN Sports, la tennista al momento senza bandiera sarebbe sul punto di ottenere la cittadinanza francese. Sulla procedura è stato mantenuto uno stretto riserbo e, sempre stando al quotidiano parigino, sia la federtennis francese sia la Direction Technique Nationale (preposta alla formazione dei campioni e allo promozione dello sport) erano state istruite a non divulgare la notizia, che alla fine è evidentemente trapelata.

Varvara vive in Francia e si allena all’Élite Tennis Center da quando aveva sedici anni e il processo di naturalizzazione non sarebbe in alcun modo legato all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. A quanto pare, la procedura è stata completata lo scorso 5 marzo ed è ora al vaglio del ministro degli Interni, restando dunque solo da attendere la pubblicazione ufficiale del decreto.

 

Sulla vicenda si registra anche un commento non esattamente conciliante di Shamil Tarpischev, il capo della federtennis russa. “Sono in un training camp in Turchia, non ho informazioni su Gracheva, quindi non posso commentare. Ma non vedo grandi perdite per noi. Abbiamo tante ragazze talentuose e stiamo lavorando sulla prossima generazione”, ha detto, come riportato da ubitennis.net.

Da parte francese, la speranza è che possa gareggiare sotto il drapeau tricolore già dal Roland Garros e partecipare alla Billie Jean King Cup, anche se difficilmente già alle qualificazioni di metà aprile, con les bleues attese a Coventry dalla Gran Bretagna. Oltre a considerare i vantaggi di un passaporto comunitario per chi viaggia continuamente come i professionisti del tennis, Varvara sta per diventare la seconda tennista di Francia, dietro alla numero 4 Caroline Garcia e davanti ad Alizè Cornet, 66a.

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Rune: ”Voglio vincere il Roland Garros. Io, Alcaraz e Sinner saremo i nuovi Big 3”

Il giovane danese allontana la fama da bad boy: “Non sono arrogante, ho solo passione”. Poi svela gli obiettivi futuri e parla del forte legame con la mamma

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Holger Rune - Indian Wells 2022 (foto Ubitennis)

Una delle rivelazioni più grandi del 2022, anche se chi segue i tornei giovanili conosceva già il suo nome da diverso tempo, è stato senz’altro Holger Rune. Il 19enne danese, primo della sua nazione ad entrare nella top ten ATP, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, intervistato da Federica Cocchi.

Il 2022 è stato infatti un anno di successi per il Rune, con tre titoli vinti, tra cui il Masters 1000 di Parigi Bercy in finale contro Novak Djokovic. E proprio nel torneo parigino, il danese è diventato il primo tennista nell’Era Open a battere cinque top ten nello stesso torneo (Hurkacz, Rublev, Alcaraz, Auger-Aliassime, Djokovic) a soli 19 anni.

Dopo il secondo atto della “commedia” tra il numero 8 del ranking ATP e Stanislas Wawrinka, andato in scena ad Indian Wells, la fama di bad boy è cresciuta a dismisura, ma Rune dice che “a volte sono un po’ troppo sanguigno, ma è soltanto perché ho una passione incredibile”. Sulla sua vivacità si è espresso anche un altro bad boy per eccellenza, Nick Kyrgios, che si è schierato dalla parte del nativo di Gentofte contro le critiche del collega svizzero. Il danese ha apprezzato molto il sostegno dell’australiano, con cui condivide l’esuberanza, che li porta a differenziarsi dalla maggioranza dei tennisti. Il finalista di Wimbledon 2022 ha dichiarato addirittura che gli piacerebbe fare da allenatore a Rune. La risposta lusingata del danese non si è fatta attendere, con il numero 8 del mondo che esprime apprezzamenti verso il collega anche sul piano tennistico: “Se mi fosse data l’occasione di rubare un colpo a qualcuno, ruberei il suo servizio”. Poi afferma di voler migliorare nella gestione delle sue emozioni e concentrarsi sul suo gioco, improntato sullo spettacolo e sulla bellezza delle partite, ma soprattutto sulle vittorie.

 

A proposito di vittorie, Holger commenta anche il successo del suo coetaneo e avversario da una vita, Carlos Alcaraz: “Se lo è meritato, ma non vivo il tennis come una competizioni tra noi due”. Poi fa un pronostico audace, affermando che i prossimi Big Three saranno lui, lo stesso Alcaraz, e Jannik Sinner. Sull’italiano aggiunge: ”Ha un atteggiamento incredibile. Sembra sia sul tour da una vita ma ha appena 21 anni, e ogni volta che gioca mostra miglioramenti”.

Una figura molto importante per il giovane è rappresentata dalla madre, che riveste il ruolo di suo manager e lo accompagna in giro per il mondo, e con cui Holger afferma di avere un rapporto meraviglioso: “Nessuno mi conosce meglio di lei, a chi dovrei dare retta?”. Rune racconta poi del suo amore per il tennis, arrivato ai livelli di un’ossessione, cosa che ritiene fondamentale per poter vivere al meglio la vita nel circuito. Sui sogni futuri Rune ha le idee chiare, tanto che non c’è più da chiamarli sogni, ma obiettivi. Sul primo Slam che vuole vincere dichiara senza esitare: Il Roland Garros, e molto presto”. Gli avversari, Rafa su tutti, sono avvisati.

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