[5] C. Garcia b. J. Paolini 7-5 7-5
Aveva disputato un solo quarto di finale in tornei sul cemento indoor del circuito maggiore fino al settembre 2021, ma poi Jasmine Paolini si è resa protagonista di un deciso cambio di marcia ottenendone sette nel successivo anno e mezzo. E difatti nel terzultimo atto dell’Open 6ème Sens Métropole di Lione – WTA 250 –, pur raccogliendo una sconfitta al cospetto della prima forza del tabellone nonché padrona di casa Caroline Garcia, ha dimostrato gli enormi progressi compiuti su questa superficie esprimendo un tennis valevole la Top 20, sensazione vidimata dall’aver affrontato una giocatrice fra le prime cinque del mondo oltre che “Maestra” in carica e semifinalista Slam.
Con il solito invidiabile atteggiamento, tuttavia alla fine dei conti si è dovuta arrendere con un doppio 7-5 maturato in quasi due ore complessive di sfida (1h47′ per l’esattezza, con il primo set che è durato un minuto in più del secondo: 54′ e 53′). A tratteggiare la differenza nei rush finali dei parziali, la maggiore efficacia ma anche la superiore potenza dei fondamentali d’inizio gioco della francese che hanno sottratto costantemente tempo all’azzurra, la quale però ha tenuto botta finché ha potuto grazie alla sua ottima reattività atletica. Per Caroline è la seconda semifinale consecutiva in quel di Lione, nel 2022 si arrese alla cinese Shuai Zhang.
IL MATCH – Il terzo match di giornata a Lione mette di fronte la N.5 del mondo Caroline Garcia alla nostra Jasmine Paolini. Un match proibitivo non solo per la differente classifica delle due ragazze (Jasmine è N.66) ma perché nei 3 precedenti tra le due, l’azzurra non era mai arrivata a 4 giochi in un set, incluso un severissimo 6-1 6-2 nella semifinale di Varsavia dello scorso anno.
La prova di Paolini però oggi è di ben altro spessore: con grande coraggio e grande senso dell’anticipo gioca per lunghi tratti alla pari nel primo set arrivando fino al 5 pari dopo aver annullato un set point sul 4-5. La differenza al servizio però è notevole, con Caroline che serve 5 ace in 6 turni di battuta.
E dopo aver tenuto il servizio per il 6-5, Garcia si carica decidendo di rispondere 2 metri dentro al campo sulla seconda avversaria. Un paio di volte Jasmine non controlla il colpo e sul set point Garcia si inventa una clamorosa demi-volée di dritto vincente degna di Pete Sampras per chiudere il parziale su un passante notevole della nostra giocatrice.
Dopo un primo set nel quale Paolini avrebbe quantomeno meritato di giocarsi le proprie chances al tie-break, vista l’elevata qualità del tennis da lei espressa, l’incontro riparte per dare vita alla seconda pellicola. Rompe il ghiaccio nel migliore dei modi anche nella seconda frazione Garcia, continuando ad avere un rendimento inappuntabile con il proprio fondamentale d’inizio gioco che è in grado di variare in maniera perfetta per evitare di fornire punti di riferimento alla giocatrice toscana. A complicare le dinamiche del match, poi, osservandolo dalla metà campo azzurra, è stato finora il fattore riguardante la ribattuta transalpina. La numero cinque del mondo non ha fatto trasparire per tutto il primo parziale il minimo calo neppure in risposta, imprimendo con costanza mortifera pressione alla sua avversaria e senza perciò concederle la più piccola frazione di tempo per preparare al meglio il primo colpo in uscita dal servizio. Tuttavia la 27enne di Castelnuovo di Garfagnana facendo affidamento alla sua strabiliante reattività, conseguenza anche del proprio mirabolante gioco di piedi, ha tenuto botta alla grande mettendo particolarmente in mostra nel secondo set qualche soluzione bimane di ottima fattura – da notare fluidità di movimento e impatto filante della sfera. Caroline inizia comunque a far intravedere qualche crepa perdendo per qualche minuto le misure del rettangolo di gioco in risposta, mentre invece alla battuta prosegue in versione rullo compressore che asfalta tutto ciò che trova dinanzi al suo cammino. E così nonostante una grande Jasmine nel suo secondo turno di risposta del set, sull’1-1, la beniamina di casa fa la voce grossa ricorrendo a tutto il proprio repertorio in battuta per risolvere brillantemente l’enigma propostole dall’italiana: un 30-30. Dopodiché, vanno a referto due giochi consecutivi vinti a zero da chi serve con la trottolina italica che risponde colpo su colpo alla sua dirimpettaia d’Oltralpe.
Ecco che però quelle primordiali titubanze, instillate prontamente dall’indomito atteggiamento italico, appurate in risposta si trasferiscono anche nei game di servizio andando ad intaccare le sicurezze fino a quel momento inossidabili del servizio a disposizione della “Maestra” 2022: un settimo gioco in cui si sommano chirurgiche ribattute azzurre ad alcuni pacchi regalo provenienti dal bimane della testa di serie numero uno. Perciò servito sul piatto d’argento lo 0-40 e subito dopo il primo break di Paolini alla prima occasione utile avuta nell’intero incontro. Per la prima volta, la n. 66 WTA si trova a condurre. Ma purtroppo l’effimera ebbrezza del sorpasso e della sensazione di potersi realmente intascare la frazione incoccia in brevissimo tempo con la cruda e nuda verità, dei fatti palesatisi da lì a poco. La n. 4 d’Italia avverte la tensione e concede il fianco, Garcia non si lascia pregare e si riprende immediatamente il break di svantaggio. Purtroppo il primo vero svarione, peraltro comprensibile, a marca italica condanna la toscana. Perché, difatti, potendo riprendere il comando delle operazioni la semifinalista dell’ultimo US Open torna a far valere la sua maggiore potenza. Per cui inevitabilmente arrivati al momento decisivo, con Paolini al servizio per restare nella sfida nel decimo game, Caroline intensifica i suoi sforzi e si arrampica alla palla match. Ma ancora una volta è la splendida tenacia, oltre che la proverbiale consistenza, dell’allieva di Renzo Furlan a respingere gli assalti napoleonici – anche se ad onor del vero la francese ci mette del suo mandando lunghe diverse catenate sprigionate in ribattuta. Dunque la contesa non è finita, anzi.
Si passa ad undicesimo game, in cui la Top Five dimostra chiaramente i propri dubbi amletici nonostante il costante supporto del pubblico di Lione: va fuori giri con i fondamentali da fondo, per cui viene sospinta ad arrembaggi garibaldini in avanti, e Jasmine è lì al varco per approfittarne. Tuttavia il 15-40, con due break point di fila a favore dell’azzurra, sfuma inesorabilmente a suon di frigoriferi vincenti scagliati dal servizio. Jas non ci sta e costringe la transalpina ad altri due vantaggi estraendo dal cilindro un fantasmagorico passante bimane e un portentoso dritto alla “Garcia”. Però alla fine della fiera è di nuovo 6-5 Caroline, e come nei più classici canovacci del genere “gioco alla grande, faccio tutto quel che posso ma alla fine l’altra mi frega sul rush finale perché fisicamente più dotata da madre natura” va in scena la replica del primo cortometraggio. I fantasmi del primo set, infatti, rifanno capolino e appongono il sigillo alla seconda semifinale agguantata al WTA 250 di Lione da parte di Caroline Garcia. Sabato troverà Camila Osorio, tennista che nell’occasione si è dimostrata intelligente e capace nell’imbrigliare il talento nascente di Linda Noskova imponendosi per 6-4 7-6(3). Avanti di un set e 4-2 nel secondo, la colombiana subisce il rientro di Noskova sul 5 pari, poi si disunisce al momento di chiudere dopo che a referto è andato il quinto break del parziale. Disastro di Linda nel finale del tie-break, con il doppio fallo a separare uno smash e una volée non complicati eppure falliti.
La prima semifinale vedrà invece di fronte l’americana Alicia Parks (22 anni, N.79 WTA) che ha battuto Danka Kovinic col punteggio di 7-5 6-2 e la belga Maryna Zanevska che ha battuto a sorpresa in 3 set la N.5 del seeding Anastasia Potapova 3-6 6-1 6-2.
(ha collaborato Luca De Gaspari)