[8] A. Potapova b. [6] P. Martic 6-3 6-1

Bastano 76 minuti ad Anastasia Potapova per mettere le mani sul suo secondo trofeo WTA in carriera dopo quello alzato sulla terra battuta di Istanbul lo scorso anno. A farne le spese in finale è Petra Martic (peraltro già sconfitta proprio a Istanbul), n. 6 del seeding che la precede in classifica di dieci posizioni e che sabato aveva battuto relativamente a sorpresa la favorita del seeding Maria Sakkari, peraltro non esattamente impeccabile quando arriva tra le ultime quattro di un torneo (ora è a 7 vittorie in 26 semifinali, un solo titolo).

IL TABELLONE COMPLETO DEL WTA 250 DI LINZ

Martic parte bene, strappa il servizio avversario muovendo la palla e variando, ma il terzo game segna il punto di svolta. Petra è brava a conquistarsi quattro vantaggi esterni che sono anche opportunità per il 3-0 pesante – in un caso, alzando un lob in demi-volée con palla che l’aveva quasi superata –, ma tre errori e un rovescione lungolinea di Anastasia vanificano tutto. Come nel più classico dei copioni, il break mancato si traduce in break subito, con Potapova che prende in mano il gioco lasciando andare i colpi. La croata non riesce ad arginare la potenza dell’avversaria, commette anche errori non forzati che le costano un altro turno di battuta e la classe 2001 di Saratov mette al sicuro il primo set. Nulla cambia nel secondo parziale e Potapova vola veloce verso il successo dopo aver invece ceduto un set in ognuno dei quattro match precedenti. 22 vincenti e 13 unforced per lei, mentre è di 13-25 il bilancio di Martic.

“Siamo onesti, è stato un risultato inaspettato” ha detto dopo la vittoria. “Sono venuta qui in condizioni non ottimali. Avevo dolore, ero infortunata un po’ dappertutto. Poi ho cominciato a sentirmi sempre meglio, in finale stavo meglio che all’inizio del torneo. Strano ma vero”. Altrettanto vero ma certo meno strano, lunedì mattina Anastasia si ritroverà al 31° posto in classifica, nuovo best ranking.

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