ATP Dubai: Medvedev passeggia su Rublev, terzo titolo in altrettante settimane

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ATP Dubai: Medvedev passeggia su Rublev, terzo titolo in altrettante settimane

Il gioco del russo sembra aver raggiunto lo stato di perfezione: nessuna sbavatura (solo otto gli errori gratuiti) in un’ora e otto minuti dominati su un impotente Rublev

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(3) D. Medvedev b. (2) A. Rublev 6-2 6-2

Daniil Medvedev è il terzo russo consecutivo a trionfare a Dubai: prima di lui, Aslan Karatsev e il suo avversario di oggi, Andrey Rublev. La quattordicesima vittoria consecutiva dell’ex numero uno del mondo (che da lunedi sarà 6) segue la falsariga delle precedenti tredici: un gioco di scacchi che, punto dopo punto e difesa dopo difesa, ha logorato e ben presto abbattuto le difese di un Rublev che non ha giocato male, ma ha chiuso la sfida a ventiquattro punti di distanza dal suo avversario. Un 6-2 6-2 senza storia, che ristabilisce le gerarchie del tennis mondiale in vista del sunshine double. 

IL MATCH – Quale controverso valore assuma un derby russo oggi, è materia che non ci riguarda. Ci riguarda, invece, il valore tennistico del confronto: Daniil Medvedev, il giocatore più in forma del mondo (che ha battuto ieri colui che rimane il più forte) trova, alla sua terza finale consecutiva, Andrey Rublev, detentore del titolo, giustiziere di un ritrovato Sasha Zverev. Gli scontri diretti sono 5-2 a favore di Medvedev, ma Rublev ha vinto i due più recenti, l’ultimo il dramma delle finals di Torino. La loro amicizia-rivalità, però, è molto più antica di quanto dicano i numeri dell’ATP: entrambi nati a Mosca, cresciuti tennisticamente di pari passo, sono divenuti le due facce-opposte- del tennis russo.  È Russia contro Russia, ma è anche ghiaccio contro fuoco.  

Medvedev insiste fin da subito nel logorare, mentalmente e fisicamente, un Rublev tanto agonisticamente intenso quanto psicologicamente fragile. Già i primi punti producono in Andrey reazioni di stizza e frustrazione: subito un doppio fallo che lo porta alla parità, dove consegna, alla seconda palla break, il servizio all’avversario. 

Il livello al servizio di Medvedev è altissimo, lui è ovunque, la sua difesa è inscalfibile: ci prova, Rublev, avvicinandosi a rete, rischia tanto, salva due palle break e si tiene in scia: 2-3. 

La rete però non è certo l’habitat naturale del numero sei del mondo: sul 2-4, Rublev commette due gravi errori, prima uno smash e poi una voleè. Sembra salvarsi con due discese a rete fra il temerario e il coraggioso, ma il russo è sempre lì, oppressivo, e al minimo calo dell’avversario approfitta per procurarsi un’ulteriore palla break: Medvedev domina nelle statistiche, in risposta e al servizio (80 per cento i punti vinti al servizio) ed in breve (trentasei minuti) chiude 6-2.  

In apertura di secondo parziale Rublev prova a tenere duro: il moscovita tiene il ritmo forsennato del suo avversario, e prova a mettergli pressione rimanendo avanti nei primi due giochi. Medvedev ha effettivamente un momento di esitazione: sull’1-2, commette qualche errore e si trova a fronteggiare un 30-30 che tuttavia sfuma fra gli urlacci di Rublev. Il treno è passato per sempre: poco dopo Daniil riprende il controllo del gioco e trova il break definitivo: un 3-2 che manterrà fino alla fine. Finisce 6-2 6-2, in un’ora e otto minuti. È il diciottesimo titolo per il russo, il terzo consecutivo; quattordici le partite vinte consecutivamente. 

 Il sunshine double, che inizia la prossima settimana, lo vedrà fra i primissimi favoriti. Per riprendere la scalata a quel trono mondiale che, raggiunto dodici mesi fa, aveva segnato, paradossalmente, l’inizio di una crisi ora definitivamente accantonata. 

Il tabellone completo

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