ATP Indian Wells, Tiafoe: "Non voglio sprecare il dono ricevuto dall'alto, prima o poi sarò un campione Slam"

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ATP Indian Wells, Tiafoe: “Non voglio sprecare il dono ricevuto dall’alto, prima o poi sarò un campione Slam”

Un Frances Tiafoe riflessivo e a tratti quasi filosofeggiante, dopo aver centrato la prima semi in un ‘1000’, fa emergere i problemi di inizio carriera: “Arrivare in Top 100 a 18 anni ed essere etichettato come la speranza americana, non è stato facile da gestire a livello mentale. Mi sono ritrovato con tanti soldi a tralasciare il tennis”

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Frances Tiafoe - Indian Wells 2023 (Foto Twitter @atptour)
 

Per la prima volta in carriera, Frances Tiafoe ha ottenuto l’accesso tra gli ultimi quattro di un evento Masters 1000. La semifinale raggiunta dal tennista statunitense al BNP Paribas Open di Indian Wells, dove è testa di serie numero 14 del tabellone, è la decima in totale nel circuito ATP. La vittoria sulla decima forza del torneo Cameron Norrie, nonché campione dell’edizione autunnale del 2021, con doppio 6-4 in 1h25′ di gioco lo proietta così virtualmente a soli 5 punti di distanza dall’agguantare il proprio nuovo best ranking alla piazza n. 13.

Dopo la prima affermazione in tre precedenti contro il britannico, il quale ha approcciato al match con una striscia vincente di ben 8 incontri – prima della California aveva trionfato nel ‘500’ di Rio superando in finale un acciaccato Alcaraz -, il 25enne del Maryland ha fornito parecchi spunti di riflessione nella consueta conferenza stampa post match spaziando dal rapporto con il proprio coach, passando per la formativa esperienza dell’All-Star Game NBA oltre che aprendosi a cuore aperto relativamente alle beghe di inizio carriera quando non si è dimostrato pronto per reggere le aspettative che vi erano su di lui, fino ad arrivare al differente percorso avuto rispetto ai coetanei della racchetta mondiale con i quali ha condiviso il percorso da junior e al vero momento di svolta mentale della sua carriera ora giunta nel pieno della maturità.

La consapevolezza nei propri mezzi, però quella, non è mai mancata e adesso con un’ulteriore crescita di livello messa in mostra negli ultimi mesi a partire dalla semifinale raggiunta allo US Open 2022; l’obbiettivo dichiarato alza ancora di più l’asticella verso l’alto. Ma una cosa appare certa, ascoltando il n. 16 ATP, prima o poi diverrà un campione Slam. Nel frattempo il trionfo presso l’Indian Wells Tennis Garden, si fa per dire, dista “soltanto” due salite seppur ripidissime.

 

D. Cam [Norrie, ndr] non è così facile da sfondare o da superare quando l’incontro viene messo sul piano della corsa, ma sembra che tu abbia trovato la chiave di volta attaccandolo costantemente. Ritieni di avere in campo una propensione più offensiva rispetto ad un paio di anni fa?

Frances Tiafoe: “Assolutamente, hai perfettamente ragione. Ora utilizzo la mia velocità ed esplosività sia fisica che tecnica, la reattività degli arti inferiori ma anche la potenza che riesco ad imprimere sulla palla al momento dell’impatto, in modo molto più aggressivo rispetto al passato. Qualche anno fa usavo questa mia energia offensiva, solamente quando mi trovavo in situazioni difensive di grande difficoltà dove ero costretto a reagire con colpi dal coefficiente di errore estremamente elevato. Questo perché lasciavo perennemente l’iniziativa all’avversario, e dunque spesso e volentieri mi ritrovavo scaraventato negli angoli del campo più acuti e dai quali potevo uscire soltanto contro-attaccando. Perciò, da questo punto di vista sono sicuramente molto migliorato. E sfruttare la mia brillantezza atletica per essere più aggressivo, per attaccare di più e prendere così la rete decisamente di più che in passato; rende la vita molto dura a chi mi deve affrontare. Cam [Norrie, ndr] sarà un giocatore che mi renderà sempre le cose difficili. Ho dovuto esprimermi con grande intensità fino alla fine, ma per la maggior parte dell’incontro ho avvertito la piena sensazione di essere in totale controllo e gestione delle dinamiche del match“.

DHai giocato veramente bene, complimenti. Io però volevo chiederti se avevi visto l’incontro di Taylor [Fritz, ndr]. Nell’ultima stagione ti sei spinto sino alla semifinale dello US Open e hai contribuito al primo storico successo in Laver Cup del Team World, tuttavia hai dichiarato che c’è ancora tanto lavoro che ti aspetta da qui alle prossime stagioni. Dunque considerando ciò, ti faccio una domanda a cui dare una risposta è abbastanza difficile, ma quali sono i prossimi obbiettivi che ti poni di raggiungere per poter arrivare ancora più in cima?

Frances Tiafoe: “Credo di dover migliorare ancora in un paio di aspetti cruciali. Intanto mi concentro su questo torneo, ora mi attende il prossimo turno e potenzialmente un altro ancora. Ecco, già poter vincere eventi come Indian Wells o quantomeno avere la percezione di essere sufficientemente competitivi per il successo finale in tornei di tale portata; ti permette di metterti nelle condizioni necessarie ed imprescindibili per compiere quell’ulteriore e definitiva crescita di livello nel gioco, fondamentale per competere sino all’ultimo atto di eventi di questo prestigio. Essere perciò in semifinale è fantastico. Sono molto felice di aver ottenuto questo traguardo. Però è solo la semifinale, quindi significa che c’è ancora molto da fare. Mancano due partite alla fine, ma in tornei di questo livello più i match sono di meno e più diventano sfide molto complesse da affrontare. Perché battere i ragazzi che arrivano in fondo a tornei come i Masters 1000, richiede un tasso di qualità da dover mettere sul campo elevatissimo. Per cui, allo stesso tempo bisogna comunque essere felici per ogni step che si raggiunge, rimanendo umili e molto grati per l’opportunità che si ha nel giocarsi questo tipo di sfide. Dunque testa bassa e continuare a lavorare“.

D. Puoi parlarci del rapporto con il tuo allenatore? Come ti ha aiutato a compiere questo passo in avanti e ad accrescere il tuo livello?

Frances Tiafoe: “Sì, mi ha aiutato e sostenuto molto. La ricetta è molto semplice, allenarsi ed allenarsi ancora concentrandosi unicamente su questo e sul tennis; ciò mi ha portato finalmente ha prendere veramente in mano la mia carriera. Bisogna essere professionisti giorno dopo giorno, quotidianamente sia in campo che fuori dal campo, ma anche l’adeguato riposo è di primaria importanza. Essere puntuali in quello che si fa, rispettando gli obbiettivi che ci si pone e soprattutto fare le cose nel modo giusto. A partire, ad esempio dall’alimentazione: ogni dettaglio diventa cruciale se vuoi giungere ad un certo livello. Quindi, penso che sia stato un insieme di vari aspetti nei quali sono migliorato ad avermi permesso di fare un salto di livello e credo si veda chiaramente. Non sto giocando, come avveniva invece di sovente in passato, punti con continuità in maniera eccessivamente fluida e disinvolta ma do maggiore peso ad ogni singolo quindici. Ora scendo in campo con un grado di concentrazione che prima non avevo. Coinvolgo ancora il pubblico, ma mentre prima lo facevo e questo in qualche modo mi faceva uscire dal match; ora invece mi permette di stare con ancora più focus mentale dentro la partita. E per tornare al rapporto con il mio coach, ci completiamo a vicenda. Lui possiede una personalità praticamente agli antipodi rispetto alla prima, e questo mi aiuta e non poco“.

D. Il titolo di Taylor qui l’anno scorso, è stato una rivelazione inattesa per te o ha rappresentato una scintilla motivazionale in più per crescere come giocatore?

Frances Tiafoe: “No, non proprio. Chiaramente sono stato felice per lui, visto che siamo connazionali e facciamo parte dello stesso movimento. La sua vittoria dello scorso anno ha però certamente rappresentato un grande momento per tutti noi americani. Finalmente uno di noi, un tennista statunitense della nuova generazione, aveva vinto un Masters 1000. Penso che per molto tempo io e Taylor, siamo stati sulla stessa barca. Lui faceva qualcosa e io gli andavo dietro, oppure facevo qualcosa io e lui mi seguiva. Insomma ci siamo sempre spronati a vicenda. Qualche stagione fa, oramai visto che nel frattempo di tempo ne è passato, eravamo due 18enni che pian piano sono entrati in Top 100. Ci siamo sempre spinti l’un l’altro, anche senza esserne consci. E credo che questo tipo di sostegno reciproco continuerà ad aiutarci a vicenda anche nei prossimi anni. Poi, ovviamente vedere Taylor vincere un grande torneo non rappresenta per me a priori uno stimolo in più, ma sicuramente quando accade sono felice per lui e mi aiuta a credere di più in me stesso per potercela fare anche io. Perché sai, ti dici se ce l’ha fatta Taylor, con cui sei cresciuto perché non puoi riuscirci anche tu. Ma nel tennis ognuno ha il proprio percorso con tempistiche differenti. Il mio tempo per fare un certo tipo di risultato si è materializzato all’ultimo US Open, e così via. Mentre per lui è stato qui nel 2022. Per parlare di un altro ragazzo del nostro gruppo, Tommy (Paul, ndr), il suo momento per fare un ulteriore salto di livello è stato quest’anno in Australia. Ognuno ha e avrà il suo momento, ma ripeto vedere i ragazzi con i quali sei cresciuto ottenere qualcosa di importante ti aiuta di sicuro. Non c’è dubbio“.

DHai detto, in qualche intervista prima del torneo, che stavi vivendo un periodo molto positivo anche fuori dal campo con diverse esperienze estremamente stimolanti. Potresti essere più specifico in tal senso, spiegandoci di cosa si tratti?

Frances Tiafoe: “Si, certamente. Ho avuto la fortuna nell’ultimo periodo, di vivere grandi esperienze fuori dal campo (sorridendo). Voglio dire, la mia vita ultimamente è stata decisamente bella vista che mi ha regalato tante sorprese inaspettate come ad esempio essere invitato al NBA All-Star Game“.

D. E’ qualcosa in particolare in questo torneo, invece…

Frances Tiafoe: “Beh sicuramente dove sto soggiornando, un posto piuttosto dolce (sorridente) a Zenyara – complesso di ville californiane. Mi sto trovando veramente in modo fantastico e questo mi permette di vivere molto rilassato quando non sono in campo. Nel tempo libero gioco a pickleball, ho postato una mia foto che mi ritraeva vicino al lago, mi sono anche misurato nel tiro con l’arco e alla guida di una dune buggy – tipica automobile destinata alla marcia su sabbia. Io e il mio team abbiamo ottenuto un postazione veramente meravigliosa nella tenuta di villette che abbiamo preso in affitto, quindi ciò mi ha aiutato molto nel trovare l’ideale equilibrio psico-fisico oltre che la giusta serenità per rendere meglio in campo donandomi un’attitudine rilassata una volta abbandonato l’impianto. Questo penso aiuti“.

DPrima hai detto che finalmente sei riuscito a prendere pieno possesso della tua carriera. Quale diresti sia stato, se ti venisse chiesto, il catalizzatore o l’interruttore che ti ha spinto a cambiare le cose e mettere ordine nella tua testa?

Frances Tiafoe: “Riflettendoci bene e tenendo presente che sono un ragazzo di origini molto umili oltre al fatto non secondario di essere entrato in questo mondo passando direttamente dalla Top 100 quando avevo solo 18 anni, e dunque essendo stato etichettato immediatamente come la speranza americana nonché stella dal grande e radioso futuro; la prima cosa che mi viene da dire è quella di ammettere che è stata durissima all’inizio a livello mentale. Non credo di essere entrato in questo mondo, essendo realmente pronto alle pressioni mentali che mi aspettavano. Ti ritrovi all’improvviso dall’oggi al domani, ad essere un ragazzo giovane con tanti soldi quando al contrario ero cresciuto potendo contare su ben poco. E così inevitabilmente, vieni portato da questa onda d’urto che ti travolge a goderti la vita tralasciando il tennis. Ora finalmente, dopo tanto tempo, ho preso coscienza di ciò e degli errori commessi. Penso che la cosa principale fosse questa e l’ho raggiunta. Poi sai, vedere ragazzi con i quali sei cresciuto da junior davanti a te nel percorso, migliori di te; giocatori come Andrey [Rublev, ndr], Zverev, Tsitsipas, non è stato per nulla facile. Perché, voglio dire, avevo giocato contro questi ragazzi e li avevo anche battuti in qualche occasione, ma loro erano già arrivati ad un livello dal quale io invece ero ancora lontano. Non avevo la costanza necessaria per arrivare ad avere quello status. Allora lì, ho capito che avrei dovuto dare qualcosa in più. Inoltre ho sempre amato così tanto questo sport, che non potevo accontentarmi.. E da questo punto di vista, aver assunto Wayne, mi ha permesso di costruire una squadra decisamente unita attorno a me per poi ottenere quello che ho ottenuto e sto ottenendo. Semplicemente, credo che il passaggio decisivo sia stato assumere quella definitiva consapevolezza di poter essere molto più bravo di quanto non lo fossi già in questo gioco. Perché mi sono reso conto di aver ricevuto un dono dall’alto, e non intendevo più sprecarlo“.

D. C’è stato un momento specifico o una partita in particolare che ha modificato la tua mentalità e il tuo approccio al tennis?

Frances Tiafoe: “Probabilmente si potrebbe dire forse a Vienna. Batti un sacco di ragazzi di qualità nella stessa settimana. Poi il 2022 era iniziato con diversi infortuni. Quindi era stata molto dura da digerire. Probabilmente quella settimana mi ha reso definitivamente consapevole, di potermela realmente giocare a viso aperto con questi ragazzi. Mentre prima soffrivo di una sorta di blocco mentale quando mi trovavo ad affrontare avversari di un certo livello“.

DAll’All-Star Game di Los Angeles, hai potuto sperimentate la tua esplosività fisica anche nel basket che sappiamo essere uno sport che ami molto. A parte il divertimento di cui hai potuto godere, volevo chiederti: si tratta di un gioco incredibile dove si può ammirare l’atletismo di LeBron, i tiri adrenalinici di Steph [Curry, ndr]. Ci sono cose che ruberesti al basket per portarle nel tennis?

Frances Tiafoe: “Credo di amare i canestri, perché spingono i cestisti a dover mettere sul campo tutto l’atletismo di cui dispongono. Poi ovviamente all’interno del contesto NBA, l’All-Star Game rappresenta un microcosmo a parte con tutto ciò che lo circonda: la moda, la musica e tutto il resto. Penso poi che riunire tutte le persone in unica città per quell’evento sia bellissimo. Personalmente quello che ho potuto assorbire da quest’esperienza, è stato la passione che i giocatori hanno per il loro sport. Sono letteralmente innamorati di esso, ma penso ciò riguardi tutti coloro che sono bravi in qualcosa perché possiedono la medesima mentalità. Non importa chi tu sia, o cosa faccia; se sei un pittore o un tennista oppure un cestista. C’è un certo standard di concentrazione e impegno che deve mantenere, se vuoi fare bene quello che fai qualunque sia il tuo mestiere. Poter conoscere quei ragazzi, giocatori che militano in NBA e vedere che anche loro non rappresentano il classico cliché che si ha normalmente degli sportivi da parte di chi non vive direttamente questo tipo di vita, che al contrario richiede come per i tennisti grande lavoro e sacrificio giornaliero per mantenerti ad alti livelli per tanti anni; credo possa essere un bel messaggio da mandare a tutti i fan. Comunque mi sono veramente divertito tanto, a condividere il campo con Steph Curry o LeBron James. Diverso da quello che faccio di solito, ma molto bello. Infine un’altra cosa che secondo me dovrebbe passare di più, è il fatto che fare gli sportivi professionisti non vuol dire solo divertimento. I risultati che si ottengono sono frutto di tante ore di lavoro invisibili agli appassionati. Ciò che fa veramente la differenza è quello che si fa all’oscuro da tutti, che ti permette poi di arrivare alla luce“.

D. Qual’ è l’obbiettivo primario che vorresti raggiungere da qui alle prossime stagioni, quello che vorresti ottenere più di ogni altra cosa?

Frances Tiafoe: “Vincere un torneo del Grande Slam, preferibilmente lo US Open. Essere il numero 1 al mondo, questi due traguardi sarebbero fantastici. Solo quando vincerò uno Slam, potrò realmente dormire serenamente la notte. Prima o poi, sarò un campione Slam. Ora qualcuno leggendo queste parole, mi darà del presuntuoso. Ma non mi importa. Nel frattempo, sono in semifinale a Indian Wells. Quindi perché innanzitutto non provare a vincere Indian Wells?“.

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ATP Miami, Fritz: “Ora almeno 10, 15 tennisti possono vincere i grandi tornei, è fantastico”

Il tennista americano Taylor Fritz vuole essere protagonista: “Mi sento di avere le stesse possibilità di chiunque altro”

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Taylor Fritz - Indian Wells 2023 (foto Twitter @bnpparibasopen)

Taylor Fritz vuole essere grande protagonista in questo Masters 1000 di Miami. Si sente abbastanza bene e vuole continuare a dimostrarlo strada facendo. Il suo debutto nel torneo è stato positivo e ha eliminato Nava in due set. Ad eccezione di quel break iniziale subito dopo aver commesso due doppi falli, la sua gara è stata straordinaria. “Sono stato bravo – afferma l’americano – a recuperare prontamente il break di svantaggio nel primo set e ritengo di aver giocato un ottimo tennis. Soprattutto nel secondo parziale, quando ero molto più rilassato, ho giocato una gara solida. Per essere l’inizio va bene”.

Fritz si sente a suo agio sui campi di Miami e ha sentito tanto tifo in occasione del suo esordio ed è felice di essere protagonista in questa fase del tennis in cui c’è un ricambio generazionale doveroso, con Djokovic e Nadal assenti e Federer ritirato: “Sono felice del momento, un’Era nella quale posso ancora crescere tanto per continuare il mio percorso. C’è davvero la sensazione che tutti possano vincere. Io direi almeno 10, 15 tennisti hanno queste chance, si tratta solo di vedere chi gioca meglio quella settimana. È cambiato molto per me nell’ultimo anno e mezzo o giù di lì perché ho sempre voluto vincere tornei, e molte volte mi è sembrato altamente improbabile che ciò sarebbe accaduto con molti di questi ragazzi nei sorteggi visto quanto erano imbattibili. Quindi è fantastico sentire di poter partecipare a questi tornei e rendersi conto di avere le stesse possibilità di chiunque altro di vincere“.

Il derby tutto americano con Nava ha segnato il suo esordio. Si sente, ovviamente veterano, nei confronti del classe 2001 e n. 187 del ranking: “E’ sulla strada giusta e deve solo giocare più gare di questo livello per scalare la classifica. Contro di me ha cercato di vincere ogni punto, ma poi è calato, perché non puoi avere questo ritmo per tutta la gara. Ma il suo livello è molto buono. Sono errori che si fanno quando sei giovane e giochi poco”.

 

Morgan, la ragazza di Taylor Fritz, sta spopolando sui social mostrando contenuti del dietro le quinte dei tornei. Era qualcosa che i tifosi cercavano, visto il gran successo che lei ha riscontrato su TikTok e Youtube: “È sempre stato uno dei suoi obiettivi rendere il tennis più popolare al di fuori del circuito e dei suoi appassionati. Con i social riesci davvero a raggiungere tutti senza limitazioni, è davvero straordinario. Nella nostra generazione di tennisti la comunicazione è molto importante, ti rende ancor più popolare oltre ai risultati che ottieni sul campo. Non c’è niente di sbagliato nel voler solo giocare a tennis e avere la tua vita e far vedere quello che fai. E’ un modo prezioso per far crescere il tennis”.

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ATP Miami, doppio: subito fuori Fognini/Bolelli. Eliminati anche i campioni dell’Australian Open

La coppia italiana cede ai maestri Ram/Salisbury. Avanzano i numero 1 Koolhof/Skupski che eliminano i campioni dell’Australian Open 2023 Hijikata/Kubler

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Fabio Fognini e Simone Bolelli – Davis Cup 2022 by Rakuten Bologna

Non solo singolare. Ha iniziato a muovere i primi passi anche il tabellone di doppio del Miami Open presented by Itaù 2023 e non sono mancate sfide emozionanti e sorprese.

Per i colori italiani vi era un unica coppia al via, ma l’avventura in Florida è finita rapidamente. Ovviamente il team made in Italy presente in tabellone era la coppia composta da Bolelli e Fognini. I “Chicchi”, tuttavia, non erano stati fortunati nel sorteggio trovando subito la coppia numero 2 del seeding composta dai “maestri” Rajeev Ram e Joe Salisbury. 6-4 6-3 il punteggio a favore della coppia anglo-americana a cui è stato sufficiente un break nelle fasi finali di ognuno dei due set per portare a casa la partita. Bolelli e Fognini dal canto loro hanno avuto tre palle break nel corso del match ma gli avversari sono stati bravi ad annullarle tutte.

Dopo i quarti di finale raggiunti ad Indian Wells, arrivano uno stop prematuro per i due italiani che rallentano la loro corsa nella Race verso Torino, che li vede al momento alla posizione numero 22. Il successo nell’ATP 250 di Buenos Aires rimane il miglior risultato in questo inizio di stagione dei “Chicchi

 

Al secondo turno Ram/Salisbury affronteranno una coppia composta da due singolari a stelle e strisce. Due top 40 come Tommy Paul e Ben Shelton che hanno strappato il pass per il secondo turno, aggiudicandosi per 10-8 al match tie-break la sfida con i due teenager Damm/Shang, omaggiati con una wild card.

Se le teste di serie numero 2 non hanno avuto particolari problemi ancora meglio è andata ai numero 1 del seeding Wesley Koolhof/Neal Skupski. La coppia anglo-olandese era stata sorteggiata al primo turno con i vincitori dell’Australian Open 2023 Rinky Hijikata e Jason Kubler. Nonostante le premesse di match combattuto, la sfida è stata a senso unico. 6-1 6-2 il risultato finale per i primi favoriti del tabellone, vendicando la sconfitta patita in Australia.

Koolhof/Skupski hanno convertito sei delle nove palle break con due partenze a razzo che hanno annichilito i rivali, visto che in entrambi i set si sono trovati rapidamente a condurre 4-0.

Molta curiosità per una nuova coppia che si è creata nel circuito, quella composta dallo statunitense Austin Krajicek e il francese Nicolas Mahut. Krajicek si è presentato a Miami orfano del suo abituale compagno Ivan Dodig, out per infortunio.

Nonostante fosse la prima volta insieme il duo franco-americano è riuscito a sorprendere i campioni olimpici e vincitori del Miami Open 2021 Nikola Mektic e Mate Pavic. Krajicek/Mahut si sono aggiudicati il primo set e nel tie-break del secondo set hanno anche avuto un match point. Il set poi ha preso la direzione dei croati che si sono trovati a condurre 6-4 nel match tie-break. Da quel momento Krajicek/Mahut hanno messo il piede sull’acceleratore e con un parziale di sei punti a uno hanno chiuso la pratica 6-3 6-7(6) 10-7. Al secondo turno il duo franco-americano partirà favorito contro la coppia Matos/Vega Hernandez, trionfatori contro gli spagnolo Munar/Zapata Miralles.

Tra coloro che sono approdati al secondo turno vi sono gli olandesi Haase/Middelkoop, vincitori in due set su Baez/Etcheverry, Bublik/Kecmanovic, che regolano con un doppio 6-3 Cachin /F. Cerundolo, e gli statunitensi Lammons/Withrow che si aggiudicano la sfida contro gli alternate Escobar/Reboul con un doppio tie-break.

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ATP Miami, Alcaraz: “Vincerò un altro Slam”

Il tennista spagnolo dopo il successo contro Bagnis parla dell’importanza della vita fuori dal campo: “Devo prendermi cura di me stesso un po’ di più, sinora non l’ho fatto così bene come avrei voluto”

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Carlos Alcaraz - Indian Wells 2023 (foto Ubitennis)

Si rivela poco più che una formalità l’esordio del numero 1 al mondo Carlos Alcaraz al Miami Open presented by Itaù 2023. Il tennista spagnolo ha lasciato solo due game al malcapitato Facundo Bagnis in una sfida durata poco più di un’ora di gioco. Nella conferenza stampa post partita il tennista spagnolo ha ribadito la voglia di conquistare un altro torneo del Grande Slam, focalizzandosi sull’importanza di ciò che accade fuori dal campo.

D. Hai detto che l’anno scorso questo è stato un torneo molto importante per te. Quando hai vinto qui, forse hai pensato di poter vincere un Grande Slam. Ad un anno di distanza, quanto ti senti cambiato rispetto a quella persona che ha giocato il suo match di primo turno qui l’anno scorso?
ALCARAZ: “è diverso tornare qui come campione in carica. Penso che quando ho detto lo scorso anno non è sbagliato, ero pronto a vincere un Grande Slam. Adesso dirò la stessa cosa: vincerò un altro torneo del Grande Slam. Ovviamente è fantastico giocare qui. Giocare un primo turno qui non è diverso rispetto allo scorso anno. L’unica differenza è che quest’anno ho giocato sul Campo Centrale, non è stato così lo scorso anno.”

D. Pensi di essere cambiato come persona?
ALCARAZ: “Sono cresciuto molto dall’anno scorso. È stato un anno fantastico per me come giocatore ma anche come persona. Ho imparato molte cose, non solo in campo ma anche fuori.

 

D. Ti stai approcciando a questo torneo come campione in carica o lo stai affrontando come se fosse un nuovo torneo?
ALCARAZ:Come un nuovo evento. Cerco di non pensare al fatto di essere campione in carica. Sto cercando di non pensare che ho vinto qui nella passata edizione. Dico sempre la stessa cosa quando gioco la prima partita in un torneo: per me è sempre qualcosa di nuovo. Vivo la cosa giorno dopo giorno, turno dopo turno, cerco di giocare al meglio ogni giorno e provo anche a divertirti in ogni partita. Questo è l’unico obiettivo e l’unico pensiero nella mia mente in ogni partita.”

D. Lo US Open, è stato uno sforzo fisico enorme per te. Si è trattato di vincere match al meglio dei cinque. Hai giocato fino a tarda notte. Guardando indietro, pensi che ciò abbia contribuito ai problemi fisici che ti hanno fatto saltare l’Australian Open?
ALCARAZ: “Direi di no. Non ha avuto impatti sul mio problema fisico. Era passato molto tempo dallo US Open e il mio primo infortunio è stato a Parigi. Mi sono ripreso molto velocemente e molto bene. Direi che si tratta solo sfortuna. Probabilmente non mi sono preoccupato abbastanza di tutti gli aspetti fuori dal campo. Ma lo US Open non ha influito su questo.”

D. Questa settimana abbiamo parlato di te con Andy Murray. Ha detto che gli piace il modo in cui giochi senza pensieri. Nella sua carriera, ha detto che poteva giocare così solo quando aveva 18 o 19 anni. Quando è cresciuto, è diventato più difficile perché aveva molti più pensieri nella sua testa. Pensi che questo possa accadere?
ALCARAZ: Probabilmente sì. Devo approfittare di questo momento, visto che sono abbastanza giovane. Sono d’accordo con quello che ha detto. Sono giovane e non mi preoccupo di nient’altro se non di giocare e divertirmi in campo. Questa è l’unica cosa. Probabilmente quando sei più grande, pensi di più.”

D. Ad Eurosport, hai dichiarato che hai dovuto cambiare alcune cose per proteggerti dagli infortuni. Puoi dirci cosa hai dovuto cambiare? Devi essere a letto ogni sera alle 9:00, non puoi bere qualcosa con i tuoi amici o cose del genere?
ALCARAZ: “Ho detto che devo prendermi cura di me stesso un po’ di più fuori dal campo, preoccupandomi di andare a letto presto, riposare meglio, mangiare bene, prendermi cura di me stesso fuori dal campo. Questa è la cosa più importante per me. Direi che sinora non l’ho fatto così bene come avrei voluto. Ma dopo l’infortunio di gennaio ho iniziato a gestire meglio le situazioni fuori dal campo.

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