WTA Indian Wells, Sabalenka: "Dopo Melbourne, mi sento diversa. Ho imparato a gestire le mie emozioni". Gauff: "Non ho ancora la lucidità tattica necessaria"

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WTA Indian Wells, Sabalenka: “Dopo Melbourne, mi sento diversa. Ho imparato a gestire le mie emozioni”. Gauff: “Non ho ancora la lucidità tattica necessaria”

Dopo il loro scontro in quarti, ecco le parole di Aryna e Coco. Per la bielorussa, semifinale con Sakkari: “Sarà una lunga battaglia”. L’americana tesse le lodi della n. 2 WTA: “Ora commette meno doppi falli, perciò il suo gioco è molto più consistente”

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sabalenka indian wells 2023
 

Si erano affrontate quattro volte, con i precedenti che sorridevano alla giocatrice di casa per 3-1. Tuttavia il momento di forma che stanno affrontando da inizio 2023 è completamente diverso. E difatti anche in questo loro quinto confronto diretto, le dinamiche emotive e tecniche non si sono discostate dalle ultime settimane che hanno vissuto: così Aryna Sabalenka ha centrato la terza semifinale in questo primissimo scorcio di stagione dopo Adelaide e Melbourne – dove ha poi sempre vinto il torneo -, mentre Cori Gauff ha mestamente raccolto la sesta sconfitta consecutiva al cospetto di una Top Ten.

Vi proponiamo di seguito, gli stralci più significativi delle rispettive conferenze stampa con la bielorussa che, come avviene di solito, ha fatto melina diplomatica soporifera su chi avrebbe preferito affrontare in semifinale. Quando si è presentata in sala stampa la 24enne di Minsk, infatti, il match tra Maria Sakkari e Petra Kvitova non era ancora andato in scena. Alla fine a spuntarla è stata la greca, con cui è avanti 4-3 negli head to head.

DHai menzionato le partite difficili che hai dovuto affrontare in passato contro Cori [Guaff, ndr]. Mi chiedevo, se il fatto di arrivare alla sfida odierna con i precedenti che vedevano avanti lei per 3-1 ti ha condizionato oppure invece è stato ininfluente ai fini dell’approccio mentale alla gara? Ti senti una giocatrice diversa da ogni punto di vista, dopo il tuo primo successo Slam all’Australian Open?

Aryna Sabalenka: “Sì, è stato irrilevante. Non ho mai davvero pensato, preparando la partita con il mio team, alle nostre partite precedenti. Poi sì, è vero. Mi sento una tennista completamente diversa dal passato, dopo quello che è successo a Melbourne. Tuttavia, ripeto. Oggi ero solo concentrata su me stessa, non ho mai pensato neanche per un secondo a quello che era accaduto tra di noi negli anni scorsi. Inoltre, ero consapevole che se avessi portato il mio tennis in campo, avrei avuto tante possibilità di vincere questa partita. Ed esserci riuscita, mi rende super felice perché sono stata in grado di mostrare il mio miglior tennis anche in questo incontro“.

D. Cosa c’è di diverso nel tuo tennis dall’Australia in poi, rispetto alle tue precedenti stagioni nel Tour?

Aryna Sabalenka: “Penso di essere una giocatrice più calma e riflessiva in campo, di possedere maggiore controllo delle mie emozioni, il che mi aiuta a rimanere in partita fino alla fine a prescindere dalle difficoltà tecniche e tattiche che posso incontrare durante il match, ma anche a lottare su ogni singolo punto senza perdere la testa e iniziare a concedere gratuiti alle mei avversarie come invece accadeva spesso in passato. Penso che questa sia stata la grande crescita che ho fatto nell’ultimo periodo sul piano mentale“.

DGuardando avanti, al prosieguo del torneo, giocherai con Petra [Kvitova, ndr] o Maria [Sakkari, ndr] – al momento della conferenza il match non era ancora iniziato, successivamente avrebbe vinto la greca -. Puoi parlarci in particolar modo di Maria, dato che ci hai giocato contro tante volte in carriera. Sono due giocatrici dalla caratteristiche tecniche e fisiche totalmente differenti, ma su questo campo e in queste condizioni di gioco oltre a prendere in esame il modo in cui stanno giocando; chi vedi favorita?

Aryna Sabalenka: “L’unica cosa che posso dire è che chiunque vinca, chiunque delle due mi troverò dall’altra parte della rete sarà un partita durissima e difficilissima. È una semifinale, non può essere altrimenti. Poi quando le ho affrontate in passato, si sono rivelati sempre battaglie molto accese i match contro di loro. Ancora una volta, come già mi è accaduto in questo torneo penso che sarà un match lungo e che si deciderà su pochissimi dettagli come sempre. Ma come ho fatto oggi contro Cori, sono convinta che se sarò in grado di portare il mio miglior tennis in campo e rimanere concentrata mentalmente dall’inizio alla fine, otterrò la vittoria e il pass per la finale“.

Conferenza Stampa Gauff

D. Pensi che nonostante la sconfitta, si siano visti e verificati in campo dei miglioramenti nel tuo gioco oppure no?

Coco Gauff: “Sicuramente, ovviamente la partita è stata difficilissima perché lei è in possesso di un servizio super. Ha sempre avuto un’ottima battuta, anche in passato, ma adesso il grande miglioramento che ha compiuto è il numero di doppi falli. Ne commette decisamente di meno, e questo ha fatto sì che lei aumentasse di molto il grado di consistenza del suo tennis. Per quanto riguarda poi la partita più nello specifico, io ho giocato diversi colpi più corti con poca profondità, specialmente nella parte finale del match e questo le ha permesso di far emergere tutta la sua potenza e conseguentemente buttarmi ripetutamente fuori dal campo. Infine credo che d’ora in poi, Aryna considerando i miglioramenti che ha compiuto sarà un’avversaria veramente difficile da battere per tutte“.

D. Si è parlato tanto negli ultimi mesi della coerenza che hai mostrato nelle tue dichiarazioni da inizio stagione. Ma concentrandoci invece sul campo, quando ti trovi di fronte ad avversarie di rango superiore o del tuo stesso livello, ti sta capitando più spesso di perdere nettamente. Volevo domandarti in che modo affronti il processo mentale che ne consegue, anche e soprattutto in termini di gestione dei primi turni nei tornei che sono poi di fatto quei match propedeutici a preparati alle successive grandi sfide?

Coco Gauff: “Sì, sicuramente è così. Penso che in questo momento, ho piena coscienza del livello di tennis che sto esprimendo. Credo di esprimermi rispettando lo status che la mia classifica richiede, ma per rimanere in Top 10 devo continuare su questa strada senza flessioni. Tuttavia, io non mi accontento: voglio essere la numero 1 e quindi penso di dover fare molto meglio quando si tratta di affrontare questo tipo di partite contro giocatrici di rango superiore o in generale anche di ranking leggermente più basso del mio ma che comunque possiedono il mio medesimo livello di gioco. Penso che questo sia il motivo di alcune sconfitte importanti che ho subito, devo compiere un ultimissimo step e fare ancora di più. Perché da un certo punto di vista è frustrante, arrivare fino in fondo a tornei di tale livello per poi però non rivelarsi all’altezza negli incontri decisivi per l’assegnazione del titolo. Mi devo preoccupare esclusivamente, di migliorare quei dettagli che alla fine fanno la differenza quando affronti le giocatrici Top del Tour, se vuoi realmente capitalizzare certi occasioni che ti si presentano. Dunque in conclusione, penso di dover migliorare ancora molto alcune aree del mio gioco“.

D. In che quadro si inserisce, per quanto riguarda la risoluzione dei problemi che l’avversaria di turno ti propone durante una partita, poter essere in un torneo in cui la tua squadra e il tuo coach sono con te e dunque hanno l’opportunità di dialogare costantemente con te?

Coco Gauff: “Penso che sia qualcosa di fondamentale, ma di cui allo stesso tempo devo trovare ancora il punto di equilibrio. Oggi ad esempio, rispetto ad altri tornei dove il mio team era con me, ho cercato più feedback da loro di quanto non faccia normalmente. La cosa certa è che vi è sicuramente una differenza. Per quanto mi riguarda, poi non possiedo ancora del tutto la capacità, la maturità e la lucidità strategica per trovare la chiave di volta a partita in corso per risolvere i problemi che mi si presentino. Lo faccio solamente di rado.. Ci sono molte volte, invece, in cui subisco passivamente la strategia dell’avversaria. Questo anche perché, credo di essere ancora in talune circostanze eccessivamente emotiva, perciò questo mi impedisce di vedere la situazione con la lucidità e la chiarezza necessarie. Non è che non sono consapevole di cosa debba fare, ma forse a volte non riesco a decifrare bene la direzione da intraprendere. Quindi, da questo punto di vista, il mio team parlandomi è in grado di aiutarmi. Purtroppo però succede delle volte che non ottieni la risposta che desideri (sorridere). Non è colpa loro, ma in alcuni casi semplicemente vedi tutto nero. Tutto va male, ed è difficile cambiare quella sensazione che fra l’altro è ciò che ho provato oggi nel secondo set“.

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