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Attenti a quei due (Bertolucci). Sinner-Alcaraz, la rivincita (Giammò). Crash test Alcaraz. Sinner per la svolta (Azzolini)
La rassegna stampa del 18 marzo 2023
Attenti a quei due (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
Come l’ha definita Alcaraz, uno dei due protagonisti, sarà la partita che tutti vogliono vedere. […] Ma se Alcaraz nell’ultimo anno ci ha abituato a frequentare i palcoscenici più elevati, il traguardo raggiunto conferma il nuovo status di top player di Sinner, un anno dopo la scelta di cambiare radicalmente staff tecnico. La crescita Le avvisaglie sui progressi fisici e tecnici assimilati da Jannik si erano intravisti fin dalle prime uscite stagionali. In seguito il tour indoor europeo non aveva fatto altro che confermare tali miglioramenti attraverso vittorie ottenute dopo aver gestito con naturalezza le partite e senza aver sprecato preziose energie contro avversari alla sua portata. C’era però bisogno di ulteriori verifiche attraverso l’esplorazione e il superamento di condizioni climatiche esterne, superfici diverse e giocatori più completi e agguerriti. Dopo averlo visto all’opera a Indian Wells, da ultimo nella vittoria per 6-4 4-6 6-4 contro il campione in carica Fritz, n.5 del mondo, possiamo affermare con una certa sicurezza che il giocatore ha acquisito una serie di soluzioni tecniche che hanno arricchito il bado. Sul campo adesso esegue con estrema naturalezza colpi complessi, si dimostra capace di reggere l’assalto dell’avversario e al tempo stesso di ribaltare con successo l’azione. Anche quando è chiamato a destreggiarsi in zone del campo fino a poco tempo fa poco battute trova soluzioni pregevoli trasmettendo sicurezza e tranquillità. Gli scambi lunghi sembrano essere il territorio di caccia preferito da Sinner, ma se vede lo spiraglio non si tira indietro e si affida a accelerazioni vincenti. Piace negli scambi da dietro il pressing audace e coraggioso votato al comando del gioco così lontano dal tennis sparagnino tanto in voga tra i giocatori corri e tira. Si sono intravisti alcuni rovesci a una mano con il taglio sotto, ulteriore dimostrazione della ricerca di nuove soluzioni anche solo per cambiare ritmo allo scambio. All’occhio più attento non sarà sfuggito che sotto l’attillata maglietta che aderisce al corpo mettendone in risalto le forme, stanno sviluppandosi i pettorali, mentre il sorgere di muscoli alle cosce e ai polpacci donano alle gambe sembianze prestanti e vigorose. L’avversario È evidente che la distanza che lo separa dai migliori si accorcia ogni giorno di più e la chiave risolutiva potrebbe arrivare dall’incremento che riuscirà a ottenere in termini di percentuali e di traiettorie dal proprio servizio. Intanto oggi è atteso da una nuova e ancor più ardua verifica affrontando Carlos Alcaraz (2-2 i precedenti), un superman compatto, resistente e in gran forma. Lo spagnolo, pur essendo giovanissimo, appare più completo sotto l’aspetto tecnico ma proprio questa abbondanza di soluzioni lo porta a volte a fare confusione. La compattezza e la continuità di rendimento, l’aggressività, l’incisività del servizio e le letture nei game di risposta, perfette contro Fritz, dovranno aiutare Sinner a scardinare le certezze dell’avversario in quella che si prospetta come la probabile, futura, grande rivalità del tennis mondiale.
Sinner-Alcaraz, la rivincita (Roland Giammò, Il Corriere dello Sport)
Rivalità è il nome che si dà al capriccio con cui il destino si premura di organizzare appuntamenti all’insaputa di due contendenti. […] E un continuo aggiornarsi, la rivalità, memoria del passato e vista su un futuro mai identico a sé. E quello verso cui si affaccia Jannik Sinner che oggi in semifinale a Indian Wells ritroverà Carlos Alacaraz per la quinta volta in carriera, non potrebbe essere più suggestivo. A renderlo tale, molto ha contributo la vittoria ottenuta la notte scorsa dal numero uno italiano contro Taylor Fritz. La seconda del 2023 contro un top5 dopo quella ottenuta a Rotterdam contro Tsitsipas. Che sia arrivata proprio ieri, a tredici mesi esatti dall’avvio della nuova partnership con coach Simone Vagnozzi, è coincidenza che riveste il successo di un significato in più. «Un anno fa pensavo solo al mio gioco, senza considerare quello del mio rivale – ha dichiarato Sinner a fine match – ma ora sono un giocatore diverso. Ho ancora molto da migliorare, ma in un anno sono cambiate molte cose». Si è arricchito il suo bagaglio di colpi, in primis. Ma quel che è più importante, è che oggi «so quando fare determinate cose e quando al contrario non funzionano». Con Fritz, in un match in cui c’è stato tempo per pensare, Sinner ha confermato il suo buon feeling con la rete, selezionando con cura momenti ed esecuzioni. In risposta, una volta decifrata la direzione del vento, è stato bravo a pazientare e farsi trovare pronto ad aggredire le seconde palle dell’americano quando rallentate da folate amiche. E infine gli scambi, sostenuti alla velocità di un flipper tanto solidi nelle diagonali sul rovescio quanto efficaci nelle accelerazioni con il dritto e apparsi mai intaccati da stanchezza o flessioni: risultato di un lavoro sul fisico che piano piano sta iniziando a darei suoi frutti. «Conosco meglio il mio corpo – ha riflettuto a caldo l’altoatesino – e gli darò ancora tanto tempo per svilupparsi. Ma tutti gli infortuni subiti lo scorso anno sono stati difficili da assorbire anche a livello mentale: ora mi sento molto meglio anche sotto questo aspetto. Tra due o tre anni so che sarò messo molto bene fisicamente». Per intuirlo ne è bastato uno. Così come per realizzare di essere sulla strada giusta per arrivare. Che ci sia ancora Carlos Alcaraz sul cammino, non è che la conferma che, dopo tanto operare, anche il destino abbia infine deciso di mettersi comodo e godersi lo spettacolo.
Crash test Alcaraz. Sinner per la svolta (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Vi sono vittorie che valgono di più, ma non esiste un metro esatto per misurarle, né una bilancia per stabilirne il peso. […]. Sono vittorie che hanno un valore diverso, ma per quanti sforzi si faccia per comprendere appieno la portata, dobbiamo accontentarci di ammirarne la forma esteriore. Cosa vi sia dentro, appartiene al proprietario.Dunque sarà Jannik Sinner a dirci, quando e come vorrà, magari in questo fine settimana presidiato da una semifinale che lo vedrà oggi a contatto con Carlos Alcaraz e da un’ipotesi di finale di nuovo contro Medvedev se la vittoria su Taylor Fritz possa assumere il valore della svolta auspicata, o se ci siamo spinti troppo oltre sulla strada del l’ottimismo. Sinceramente non credo. ll quarto con Fritz non era un match come altri, e Sinner non lo avrebbe vinto se, in corso d’opera, non avesse attinto dai molti consigli fin qui ricevuti, dalle sollecitazioni, dalle infinite particelle sparse di un progetto che questo successo completa. Fritz era il detentore, il giocatore che aveva battuto a più riprese il vertice del tennis italiano, è il ragazzo d’oro della nuova filiera Usa, il numero 5 Atp, il campione di casa, anzi, di villa, viste le dimensioni della magione familiare a Beverly Hills. Giocava di fronte al suo pubblico, lo stesso che un anno fa lo aveva visto caricare a testa bassa Rafa Nadal, in finale. ll match poteva essere trasformato solo attraverso un’attenta opera di cesello, per limarne da una parte le asperità, e dall’altra aprire varchi invitanti. Sinner ha messo in campo la sua nuova dimensione, ormai molto vicina a quella che aveva in mente quando – poco più di un anno fa – ha avuto il coraggio di abbandonare tutte le certezze sulle quali aveva costruito il futuro, per diventare un tennista diverso, più completo e terribilmente indigesto agli avversari. Proprio contro Fritz, e nelle condizioni peggiori (compreso il vento a folate che prende velocità dal deserto), Sinner ha messo in mostra nuovi e vecchi crediti: la difesa che sa ribaltarsi d’incanto in attacco, l’adattabilità agli schemi in verticale, la dote innata a evitare gli sprechi, e su tutto, l’autorevolezza di chi ha una risposta pronta a ogni esigenza del match. E quest’ultima è roba riservata ai campioni. Bisogna sovrastarlo Sinner, per batterlo, e oggi pochi possono permetterselo. Fritz si è perso nei piccoli conflitti personali di chi ritiene che la fortuna gli sia contraria, fino ad apparire offeso dall’insistenza con cui Sinner inchiodava le sue paliate alle righe del campo. Succede. Ma provarci ugualmente, vendere cara la pelle, è nel dna dei giocatori di vetrice. Questo ha reso più elaborata e indecifrabile la partita. Per quanto Sinner apparisse superiore, è bastato poco per resettarla e riavviarla verso lidi che potevano mostrarsi ben più pericolosi. Jannik ha subito ottenuto il break per condurre il set d’avvio, ha replicato a una palla break sul suo servizio, e su quello scampato pericolo ha condotto in porto la prima frazione. Ha continuato a mostrare una certa superiorità nella seconda, salvo pasticciare nel nono game, concedendo a Fritz una via d’uscita. Prima palla break del set, e uno pari. C’era di che sprofondare, ma Sinner non è tipo. Ha fatto break due volte in avvio di terza frazione, e Fritz due volte gli ha restituito la pariglia, finalmente portandosi avanti 3-2. LI poteva succedere di tutto, invece Sinner è rimasto in gara. Ha atteso il momento, ha centrato un nuovo break e chiuso il conto. In classifica Fritz perde 5 posizioni. È decimo. Sinner è subito dietro, 11 °. Se vince si porta al livello del miglior Berrettini di 2 anni fa, n. 6. Nella Race è già oggi numero 6, ma numero 3 se farà suo Indian Wells. C’è da superare Alcaraz che l’anno scorso usci sconfitto dal confronto sull’erba di Wimbledon e dalla finale di Umag, prima di negare un match point a Sinner nei quarti degli Us Open e ribaltare il match. Sinner sul cemento si propone oggi tra i numeri uno, garantendo al nostro tennis una nuova dimensione, che potrebbe spingere Berrettini al primato sull’erba, e Musetti, ai primi piani della terra rossa. E il terzo Top 5 che batte in carriera, dopo Alcaraz a Umag e un acciaccato Tsitsipas a Rotterdam. È la prima vittoria contro pronostico. E se non è una svolta, dite voi cos’è.
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Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer
A rischio l’accordo milionario tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.
Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.
La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.
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WTA Miami qualificazioni: Gracheva ancora in tabellone principale. Dentro anche Muchova e Tsurenko
Bjorklund sorprende Zidansek. Hunter, Golubic e Siegemund conquistano il tabellone principale

Ultimamente, accade spesso di leggere nomi di spicco nei tabelloni di qualificazioni femminili dei grandi tornei e il Miami Open presented by Itaù non fa eccezione. L’unica italiana presente nel tabellone cadetto era Sara Errani, eliminata al primo turno da Jodie Burrage, n. 132 WTA. Ieri, lunedì 20 marzo, si sono conclusi tutti gli incontri validi per l’ingresso nel tabellone principale e si conoscono quindi tutti gli incontri di primo turno. Ecco tutti i risultati.
Non sorprende la vittoria di Varvara Gracheva, n. 1 del seeding che dunque giocherà nel tabellone principale di entrambi gli eventi del Sunshine Double passando dalle qualificazioni. Da continuità agli ottimi risultati di questo inizio di stagione 2023 (finale ad Austin, ottavi di finale ad Indian Wells). Si è sbarazzata della statunitense Peyton Stearns col punteggio di 7-6(6) 6-1, ventunenne di Cincinnati che al secondo turno di qualificazioni aveva sorpreso Rebecca Peterson.
Ancor meno sorprende la notizia della qualificazione di Karolina Muchova. Fermata ai quarti di finale a Indian Wells dalla futura campionessa Elena Rybakina, la ceca ha vinto le due partite del tabellone cadetto con estrema facilità: doppio 6-1 al primo turno a Heather Watson e 6-1 6-3 nel turno decisivo a Kristina Kucova. Il sorteggio l’ha sistemata nella parte bassa del tabellone: al primo turno affronterà l’elvetica Jil Teichmann e potrebbe trovare agli ottavi Caroline Garcia.
Si qualifica anche Lesia Tsurenko, protagonista nella settimana californiana di un ritiro riconducibile ad attacchi di panico, che è tornata in campo a Miami e ha avuto ragione di Harriet Dart in due set, 7-6(4) 6-2. Al primo turno la attende una difficile sfida a Leylah Fernandez. La finalista del doppio femminile di Indian Wells, Laura Siegemund, conferma il buon periodo di forma con la qualificazione al tabellone di singolare di Miami, avendo ragione della connazionale Eva Lys che sfiora per la seconda settimana la qualificazione al tabellone principale di un WTA 1000. Sarà l’avversaria di Mayar Sherif. Un’altra teutonica, Anna-Lena Friedsam, fermata la settimana scorsa nell’ultimo turno di qualificazioni dalla solita Gracheva, si regala il tabellone principale di Miami grazie alle vittorie su Olga Danilovic e Dayana Yastremska.
La sorpresa è sicuramente Mirjam Bjorklund. La svedese che sarà l’avversaria di Jasmine Paolini ha sconfitto al primo turno di qualificazione la numero 5 del seeding, Ysaline Bonaventure e ha completato l’opera con la vittoria sulla ben più quotata Tamara Zidansek col punteggio di 6-3 3-6 6-4. La canadese Katherine Sebov, avvezza a frequentare per lo più il circuito ITF, onora la wild-card concessa dagli organizzatori e contro pronostico conquista il tabellone principale. Al primo turno la sfida è alla giovanissima Linda Fruhvirtova.
ULTIMO TURNO DI QUALIFICAZIONI FEMMINILI
[1] V. Gracheva b. P. Stearns 7-6(6) 6-1
[15] A. Friedsam b. D. Yastremska 1-6 7-6(0) 6-3
S. Hunter b. K. Juvan 6-4 6-3
[4] K. Muchova b. K. Kucova 6-1 6-3
M. Bjorklund b. [22] T. Zidansek 6-3 3-6 6-4
K. Sebov b. J. Burrage 6-7(2) 7-5 6-3
[16] A. Schmiedlova b. E. Navarro 7-5 2-6 6-1
[14] V. Golubic b. [8] V. Tomova 6-2 6-3
N. Hibino b. [19] M. Frech 6-4 7-6(5)
[21] T. Martinocova b. [10] J. Grabher 4-6 6-3 6-2
L. Siegemund b. [24] E. Lys 7-5 6-1
[12] L. Tsurenko b. [20] H. Dart 7-6(4) 6-2
IL TABELLONE COMPLETO DEL WTA 1000 DI MIAMI
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WTA Miami, focus sulle azzurre: sorteggi alla portata per Giorgi e Paolini. Pesca male Bronzetti
Bronzetti unica italiana nella parte bassa del tabellone. Trevisan, Giorgi e Paolini puntano agli ottavi

Il circuito non si ferma e vola dal tennis paradise californiano al caldo umido di Miami in Florida per il secondo e ultimo appuntamento del Sunshine Double 2023. Nel tabellone femminile saranno cinque le tenniste azzurre a scendere in campo per cercare qualche buon risultato che ultimamente fatica ad arrivare. La sempiterna Sara Errani ha giocato le qualificazioni come testa di serie numero 13 dopo essere rientrata in top 100 dopo quattro anni e mezzo ma i soliti problemi al servizio le sono costate la sconfitta al primo turno dalla britannica Jodie Burrage.
Ben quattro delle nostre tenniste si trovano nella parte alta del tabellone. Martina Trevisan, in forza della testa di serie numero 25 ha ottenuto un bye al primo turno e al secondo turno affronterà la vincente tra Nao Hibino e Danka Kovinic, avversarie ampiamente alla portata della mancina toscana. Contro la giapponese, Martina è avanti 2-0 negli scontri diretti – l’ultimo incontro risale allo scorso ottobre sul veloce del Guadalajara Open dove vinse l’azzurra in due set 6-4 6-3. Contro la montenegrina, Martina è indietro 0-1 nell’unico precedente giocato lo scorso aprile sulla terra spagnola dell’Andalucia Open. Se dovesse superare il secondo turno, al terzo turno Martina si regalerebbe la sfida alla numero uno del mondo Iga Swiatek, in cui la toscana partirebbe nettamente sfavorita ma sappiamo come le grandi battaglie riescano ad esaltare la tenacia e la determinazione della numero 24 WTA.
Primo turno più agevole, almeno sulla carta, per Jasmine Paolini. L’avversaria contro cui scenderà in campo oggi, martedì 21 marzo alle ore 17:30 circa è Mirjam Bjorklund. Passata dal tabellone di qualificazione, numero 149 WTA, la 24enne svedese è famosa più per essere la fidanzata di Denis Shapovalov che per i risultati ottenuti nel rettangolo di gioco. Tra le due non ci sono precedenti. Il tennis di Bjorklund non dovrebbe creare troppi grattacapi a Jasmine che deve riscattare la prematura uscita da Indian Wells contro Tatjana Maria. Al secondo turno troverebbe Jelena Ostapenko che, dopo l’exploit di inizio anno con i quarti dell’Australian Open, non è più riuscita a trovare continuità. Se Jasmine sarà brava a sfruttare questa occasione, anche il terzo turno – contro Haddad Maia, può essere alla sua portata. Più difficile superare gli ottavi di finale dove dovrebbe giungere rapidamente Iga Swiatek.
Alle 18:30 circa, Camila Giorgi è chiamata a una grande sfida contro Kaia Kanepi. L’unico precedente è a favore della tennista di Macerata ma risale al 2016, un’era tennistica fa. La 37enne estone negli ultimi tre tornei (Australian Open, Dubai e Indian Wells) non è mai riuscita a superare il primo turno, segno che forse il tempo è davvero tiranno. Invece per quanto riguarda Giorgi, in questo 2023 è già arrivata la prima affermazione al torneo di Merida e si presenta per questo match come favorita. Le due hanno un tennis abbastanza speculare: tirano forte, fortissimo, da fondo campo con poche variazioni e si prospetta un sfida della serie “vince chi sbaglia di meno”. Ad attendere la vincente di questo match al secondo turno, Vika Azarenka contro cui Camila conduce 2-1 gli scontri diretti, l’ultimo dell’agosto 2019 nella Rogers Cup. Lo spicchio di tabellone in cui è inserita la maceratese è quantomeno abbordabile: a parte la bielorussa, fino agli ottavi dove troverebbe Jessica Pegula che l’ha sconfitta la settimana scorsa a Indian Wells, ci sono avversarie alla sua portata.
Alle 16:00, primo incontro sul campo 7, Elisabetta Cocciaretto esordisce a Miami contro Marta Kostyuk, fresca vincitrice del WTA di Austin ma eliminata al primo turno di Indian Wells la scorsa settimana per mano di Rebecca Peterson. Le due si affrontano per la prima volta in carriera. Le forze in campo attualmente si equivalgono e il tennis dell’ucraina non dovrebbe creare grossi problemi all’azzurra. Come per Trevisan, anche per Cocciaretto è importante ritrovare la vittoria; al secondo turno, c’è Anastasia Potapova, ammonita dalla WTA la settimana scorsa per aver indossato la maglietta dello Spartak Mosca, con la quale Elisabetta è avanti 1-0 negli scontri diretti. Raggiungere e giocarsi il terzo turno contro, presumibilmente, Coco Gauff non è insperabile.
L’unica azzurra nella parte bassa del tabellone è Lucia Bronzetti. Un primo turno davvero ostico per la romagnola opposta alla teenager ceca Linda Noskova, protagonista di un inizio di stagione eccezionale – finale ad Adelaide 1, quarti a Lione e terzo turno a Indian Wells. Lucia non vince una partita dal 7 gennaio scorso (in United Cup contro Grammatikopoulou) e questo sorteggio in Florida non sembra di buon auspicio per ritrovare un po’ di fiducia. Nell’ultimo match tra le due giocato sulla terra di Praga nel settembre 2021 vinse Noskova che all’epoca aveva appena 16 anni. Il secondo turno contro Petra Kvitova sembra davvero lontano. Ricordiamo che l’anno scorso Lucia aveva raggiunto gli ottavi di finale in questo torneo e senza la replica del risultato rischia di precipitare in classifica.