ATP Montecarlo, Fritz: "Non so se sono bravo a giocare sulla terra, non è la mia superficie naturale"

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ATP Montecarlo, Fritz: “Non so se sono bravo a giocare sulla terra, non è la mia superficie naturale”

Dopo la vittoria su Tsitsipas, Taylor Fritz torna sul messaggio scritto sulla telecamera: “Era solo uno scherzo, non c’era alcuna cattiva invenzione e non me la sono presa”

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Taylor Fritz - Montecarlo 2023 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

Al termine di uno dei migliori match della sua vita sulla terra battuta, Taylor Fritz è intervenuto in conferenza stampa per raccontare le sue sensazioni post-partita. Un 6-2 6-4 perentorio a Stefanos Tsitsipas, la cui striscia di imbattibilità al Rolex Montecarlo Masters si ferma a 12 successi. Di seguito le dichiarazioni più interessanti dello statunitense:

D: Quanto è importante per te il piano partita? Lo è ancora di più sulla terra?

Taylor Fritz: “È ovviamente molto diverso in base a chi ho di fronte. Contro alcuni giocatori il piano partita è semplicemente Servi bene e sii aggressivo‘, che comunque generalmente è il mio piano base. Con altri tennisti, invece, si entra un po’ più nello specifico. Amo giocare il rovescio incrociato, ma Tsitsipas copre bene molto bene quella parte di campo con il dritto. Volevo cercare di spostarlo un po’ da quella zona, dove lui è spesso molto incisivo, con qualche rovescio lungolinea in più. In generale penso di ver giocato molto bene e di aver eseguito alla perfezione quello che avevo preparato”.

D: Come spieghi la semifinale? Ci si chiede spesso se la terra è una superficie che ti crea problemi, ma sembra che tu stia acquisendo sempre più padronanza.

Taylor Fritz: Non so mai se sono bravo o meno a giocare sul rosso. L’anno scorso venivo da Houston e non ho avuto molto tempo per adattarmi. È chiaro che la terra non è la mia superficie naturale: non ho mai speso troppo tempo a giocarci sopra, nei primi match è normale per me fare fatica. Dopo un paio di partite mi rendo conto di quanto si alzi il mio livello”.

D: In semifinale affronterai Rublev, che in conferenza ha detto che se servi a 220km/h la superficie non fa molta differenza. Sei d’accordo?

Taylor Fritz: “In parte. Alla fine è vero, servendo bene puoi vincere tante partite semplicemente tenendo il servizio e mandando la palla di là, in modo da crearti una chance in risposta, trovare il break e vincere. Si possono vincere tante partite in questo modo (ride, ndr). Sulla terra, però, credo non sia così efficace: non arrivano così tanti punti diretti con il servizio. Quindi è vero, se servi bene puoi essere avvantaggiato un po’ ovunque, ma su questa superficie devo essere più paziente. Andrey è un ottimo giocatore, è bravo sulla terra ed è un mio buon amico. Sarà divertente, ci siamo già affrontati molte volte”.

D: La scritta “USA Clay???” sulla telecamera era una provocazione verso Tsitsipas?

Taylor Fritz: “Assolutamente no. Parliamone pure prima che la gente si faccia idee strane. Voleva essere solo uno scherzo, un po’ come lui ha fatto l’altro giorno. Penso Tsitsipas volesse dire che i campi in terra rossa negli Stati Uniti non sono ottimali o non hanno senso: lo rispetto. Se però qualcuno pensa che la mia risposta sulla telecamera sia perché me la sono presa, non è così. Sono la persona che meno si offende o se la prende, onestamente non mi interessa più di tanto (sorride, ndr). Pensavo solo che scrivere qualcosa a mia volta sarebbe stato divertente, ma non c’era nessuna cattiva intenzione”.

Il commento a caldo del direttore sulla giornata a Monte Carlo: guarda “Il punto di Ubaldo” su Instagram:

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