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Alla fine del match vinto contro Djokovic, Musetti ha scritto sulla telecamera “supercoach?”. Un messaggio percepito dai più come carico di ironia, dal momento che i social media da un po’ di tempo (quando le cose vanno male, ça va sans dire) traboccano di espertoni secondo i quali solo un supercoach può portare l’azzurro a risultati altrimenti inarrivabili. Come battere il numero 1 del mondo Novak Djokovic e pure in rimonta, impresa che riuscita a poco più di 30 tennisti nel Tour.
È Simone Eterno di Eurosport a chiedere un’eventuale conferma a Lorenzo, che replica pacato, ma non senza una necessaria bacchettata.
“Era più per buttarla sullo scherzo, non per fare polemica. La gente tende a criticare, ma solo chi sta in questo ambiente sa che per i momenti di difficoltà che ci sono stati e ci saranno nella mia carriera non credo che la soluzione sia quella di stravolgere qualsiasi cosa. In un momento di confuzione credo ci sia bisogno di fare chiarezza, non stravolgere e mettere altro caos.
“Supercoach era inteso come una conferma che il mio team va bene. Posso essere seguito dai migliori coach, fisio, preparatori, mental coach, quello che volete, però, se non faccio quel passo in avanti io personalmente, Lorenzo Musetti, potrei essere seguito anche da Gesù e magari rimanere sempre 20 al mondo, scendere a 200. Oppure diventare numero 1 al mondo. Questo nessuno lo sa, quindi a me fa ridere che la gente sa per certo le cose anche se fa l’avvocato e non il tennista o il coach. Ovvio, le critiche vanno accettate, siamo tennisti professionisti e siamo abituati a riceverle. Però mi faceva piacere mettere i puntini sulle ‘i’ perché dopo una vittoria del genere credo di meritarlo.”
Qua potete ascolta l’audio originale: