[4] J. Sinner b. D. Schwartzman 6-2 6-4
All’esordio dell’ATP di Barcellona, dimostrazione di forza di Jannik Sinner che quando serve alza il proprio livello di gioco e porta a casa un match nel quale Schwartzman si dimostra troppo spuntato, specie nel secondo parziale sulla seconda di servizio: in quel frangente davvero troppo poco il 31% dei punti vinti nel set.
Sinner conduceva 2-0 nei precedenti, l’ultimo proprio a Montecarlo, torneo nel quale l’argentino si è ritirato per un problema alla spalla sinistra. El “Peque” per lo meno a Montecarlo è riuscito a cogliere la prima vittoria del 2023 sul rosso; un striscia per lui mortifera, visto che ovviamente il suo ranking dipende dalla stagione sulla terra battuta. L’argentino è sceso al numero 48 del ranking e a Barcellona doveva difendere la semifinale dello scorso anno. Dal canto suo Sinner arrivava con grande consapevolezza e solidità; nel 2023 ha attualmente un record di 20-2 contro i giocatori fiori dalla top ten, per cui le partite che doveva vincere Jannik quasi sempre le ha vinte. E infatti nonostante Schwartzman non sia l’ultimo arrivato, le quote delle scommesse praticamente non pagano neanche a 1,1 la vittoria di Sinner, mentre una vittoria dell’argentino va a oltre 7 volte la puntata.
Primo set: Sinner domina il gioco senza patemi
partita che inizia con Schwartzman al servizio e Jannik subito ben deciso a non lasciare scappare il proprio avversario. L’italiano parte subito in spinta e alla seconda opportunità raccoglie il break di servizio. Ma l’argentino non si scompone più di tanto – subire break al servizio non è una novità per un giocatore alto 1 metro e settanta e che non fa del servizio l’arma principale – e nel game successivo se la gioca cercando di metterla sul ritmo. Il problema per l’argentino oggi è anche di natura tattica: impostare come suo solito uno scambio di pressione sul rovescio di Sinner non paga, e giocarsela contro il dritto dell’altotesino è un rischio; la sua unica speranza è che il dritto di sinner – il colpo un po’ meno solido da fondo – abbia qualche passaggio a vuoto. E in effetti all’inizio va proprio così, con Jannik che alterna accelerazioni splendide, come quella con cui annulla una palla break dopo uno scambio durissimo sulla diagonale di rovescio, ad errori banali, come quelli con cui regala in sequenza il break a Diego. Ma il passaggio a vuoto è momentaneo, in breve il ragazzo di San Candido registra il colpo e comincia a stritolare il nativo di Buenos Aires. A partire dal 2-1 Schwartzman, Sinner infila un parziale di 16 punti a 3 che taglia le gambe all’argentino con tanto di doppio break. Sul 5-2, nonostante Schwartzman cerchi di fare i numeri, Sinner continua a macinare gioco e chiude il set per 6-2. Primo parziale
Secondo set: Sinner gestisce bene un passaggio a vuoto
Si riparte con uno Schwartzman poco reattivo e con un body language negativo e remissivo. brutti segnali per Diego che infatti parte male e cede subito il servizio in apertura con un banale errore di rovescio. La partita scorre via sempre più veloce e se già in partenza questa era una montagna da scalare per Schwartzman, adesso è un vero e proprio Everest. La sensazione è che la partita possa già volgere virtualmente al termine se l’argentino non si da una scossa, che però arriva: nel game successivo Schwartzman alza il livello di gioco e con un passante a rientrare si guadagna palla break che poi trasforma su successivo errore di Sinner. Il secondo set parte esattamente come era cominciato il primo, con due break di servizio in sequenza. Ma tanti sforzi vengono subito vanificati, Sinner riprende il controllo delle operazioni e porta a casa l’ennesimo break (il quinto del match fino a qua). Rispetto al primo set la partita è più competitiva, però il gap rimane e si vede, resta solo da vedere se Jannik sarà bravo a tenere alta la concentrazione. Sul 4-2 e servizio Schwartzman, Sinner ha un’altra palla break che profuma virtualmente di match point, ma la sua accelerazione di dritto esce d’un soffio e l’argentino si salva di nuovo. Il match fino a questo momento è saldamente nelle mani di Sinner, che da un punto di vista tattico a questo punto sembra quasi trattare il match come un allenamento agonistico, provando in varie occasioni (senza successo) delle smorzate di rovescio che aveva tentato ripetutamente anche ieri durante l’allenamento con De Minaur. Ma a questi livelli i cali di concentrazione si pagano: sul 4-3 Sinner, ultimo acuto di Schwartzman che si issa nuovamente a palla break in due occasioni, ma entrambe annullate da Sinner che sulla prima scende a rete e si va a prendere il punto, mentre nella seconda è bravo in difesa e costringe all’errore Schwartzman con una palla sui piedi. Ma alla fine il break arriva, con Sinner che infila i peggiori tre punti del match: prima brutta stop volley su discesa a rete, a seguire accelerazione di dritto fuori misura e infine rovescio affossato a rete. Nel momento però in cui la partita stava per scivolare in un pericoloso corpo a corpo tennistico Sinner si ritrova e guadagna altre due palle break. Sulla prima Schwartzman si salva dopo uno scambio lunghissimo nel quale Sinner rimane imprigionato nella ragnatela di top esasperati dell’argentino che cerca profondità e rotazioni; al secondo tentativo però l’italiano aggredisce la seconda dell’argentino e incassa il sesto break del match. Jannik a questo punto non si guarda più indietro e chiude il set per 6-4 con una bella accelerazione di dritto. Qui le parole di Sinner nel post partita.