WTA Stoccarda: Sabalenka vince su una Badosa indomita, Potapova sfianca alla distanza Garcia

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WTA Stoccarda: Sabalenka vince su una Badosa indomita, Potapova sfianca alla distanza Garcia

La spagnola si difende per un’ora e mezza, poi cede al vigore di Aryna. Per Potapova un altro scalpo eccellente dopo Gauff

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Aryna Sabalenka – WTA Stoccarda 2023 (foto via Twitter @PorscheTennis)
 

[2] A. Sabalenka b. P. Badosa 4-6 6-4 6-4

Aryna Sabalenka è la prima semifinalista del Porsche tennis Grand Prix di Stoccarda. In due ore e 31 minuti ha ragione della sua amica Paula Badosa per la terza volta in quattro confronti diretti, il secondo sul rosso dopo la semifinale in questo stesso evento, nel 2022.

Allora bastarono due set, oggi la favorita numero due del torneo ha avuto bisogno della terza frazione per ottenere il pass. Merito di una Badosa combattiva e capace di limitare la risposta della bielorussa con una buonissima prestazione al servizio. Il problema per lei è stato proprio la progressiva flessione in questo aspetto del gioco, che ha ridato fiducia alla rivale permettendole di chiudere in grande crescita il secondo set, e di indirizzare, pur non senza segnali di vitalità da parte di Paula, il set decisivo.

Prova di classe della venticinquenne di Minsk, che aspetta ora la vincente tra Potapova e Garcia. Per Badosa una sconfitta che tuttavia evidenzia i progressi visti a Charleston ed è di buon auspicio per il prosieguo della stagione rossa.

Primo set. Badosa parte bene e con intelligenza cerca subito qualità dal proprio servizio. Nella frazione serve tre ace ma anche tre doppi falli, correndo rischi sulla seconda palla pur di non far entrare in campo la rivale. Nel set concede dieci punti sulla battuta, ma cinque solo nel decimo game, quando deve annullare tre palle-break. Per il resto gioca una partita di attesa nei game di risposta; centra il break sull’1-1 nell’unica occasione in cui giunge ai vantaggi e dopo 40 minuti si prende un set giocato con grande sagacia e freddezza.

Secondo set. La spagnola prova a ripartire nello stesso modo e per venti minuti circa il campo le dà ragione: il break arriva nel primo gioco e si arriva sul 4-2 con Paula lanciatissima. In quel momento suona l’allarme rosso dalle parti di Sabalenka. La bielorussa si accorge del calo di rendimento della prima della rivale e prova a tirare in risposta trovando i primi, decisivi riscontri positivi. Arriva il contro-break, e sullo slancio ne arriva un secondo. Quattro giochi consecutivi e in 48 minuti la parità è ristabilita: Badosa serve il 48% di prime, troppo poco per tenere Aryna in fondo al terreno di gioco.

Terzo set. Sabalenka atterra sul terzo set con sull’abbrivio di un finale di parziale perfetto e non vuole mollare la presa. Dopo aver ceduto il primo “quindici” infila quattro punti e invia un messaggio inequivocabile all’iberica. La bielorussa alza il ritmo e commette meno errori, mentre Badosa cala ancora nella percentuale di prime palle in campo. Proprio con un doppio fallo la numero 31 del ranking cede la battuta nel secondo game, dopo non aver chiuso una facile volée di rovescio sul 15-30.

Aryna torna al servizio e mette a segno il settimo game di fila, ma ha bisogno di una mano da parte della rivale, che manca due palle-break mandando una risposta di rovescio in rete sulla seconda delle due. I grattacapi per giungere a 3-0 sono le avvisaglie di una repentina svolta del match: Badosa ritrova la prima palla, mentre la trionfatrice di Melbourne se la dimentica e serve due doppi falli. Il dritto inside out devastante che chiude il game è il modo che Badosa sceglie per dire “gracias, amiga”: e siamo 3-3.

La campionessa di Minsk fa allora onore al suo tattoo ferino e si rimette in caccia. Sul 4-3 in suo favore ingaggia una contesa di 16 punti e ottiene il break con grande personalità e con uno sciagurato tris di doppi falli dell’avversaria. C’è tempo ancora per un colpo di coda di Badosa, che opera il contro-break, ma Sabalenka non si distrae più e sul 5-4 coglie il successo al secondo matchpoint, grazie a un rovescio a uscire in avanzamento. Sipario.

A. Potapova b. [4] C. Garcia 4-6 6-3 6-3

Anastasia Potapova vince alla distanza il suo quarto di finale con Caroline Garcia e si regala la semifinale di sabato contro la tigre Sabalenka. La giovane russa dal grunting degno della Sharapova più strillante dimostra una volta di più che le analogie con la divina siberiana non si fermano al rantolo di battaglia.

In due ore e otto minuti infatti martella la campionessa delle ultime WTA Finals a partire dal servizio, costringendola, dal secondo parziale, a non sostare ben dentro al campo sulla ribattuta, spesso l’arma in più di Carò.

In realtà la francese parte meglio, ma alla distanza perde molto della sua spinta e il terzo set è meno combattuto di quanto non dica il risultato di 6-3. Dopo i cinque giochi lasciati a Coco Gauff, ecco un incontro vinto in tre set ma che non lascia dubbi su chi sia stata la più forte. Harasciò Anastasia, ben fatto.

Per Garcia la marcia di avvicinamento al sogno di Parigi non comincia benissimo, ma di tempo per salire ce n’è.

Primo set. Con il serbatoio pieno di energie Garcia parte inalberando una battuta inattaccabile e concede pochissime soddisfazioni alla ventiduenne di Saratov. La più giovane delle due deve viceversa sudare per guadagnarsi il punto con il servizio e Garcia chiude più volte con uno schiaffo al volo i suoi assalti sulla seconda palla avversaria.

La numero 4 del seeding non lascia per strada nemmeno una palla-break e sul 3-3 risale con vigore da 40-15 e con quattro punti in fila si prende il break decisivo, chiudendo poi 6-4 al primo tentativo. Quaranta minuti di elapsed time, tre ace per parte.

Secondo set. Garcia vuole proseguire nel solco del primo per non dover affrontare un terzo set insidioso e nel primo game, impegnata alla risposta, vince i primi tre punti. Non sfrutta però nemmeno una delle palle-break. È un momento importante e Anastasia ne esce rinfrancata. Ha più tempo per tessere le sue trame, mentre Garcia sembra un pochino meno fresca, pur concedendosi alcune finezze con la palla corta o con la volée. Sul 2-1 per la rivale concede la prima palla-break della partita, che cancella. Sul 4-3 ne lascia altre due, e questa volta cede: finisce 6-3 per la russa, in 46 minuti e con 5 palle-break salvate su cinque da parte di Anastasia.

Terzo set. La giovane russa entra meglio nella frazione decisiva, forte di una prima palla quanto mai appuntita. Anastasia serve tre ace (su sette complessivi) ma soprattutto la mette in campo nell’83% dei casi. Garcia è stanca e meno incisiva, e non riesce ad avvicinare i turni di battuta della dirimpettaia.

Gli scambi da fondocampo vedono l’atleta d’oltralpe spesso lontana e fuori posto con le gambe per esplodere in spinta. Gli errori fioccano: in quattro game alla battuta la numero 24 del ranking perde appena 6 punti, non concedendo nemmeno una chance per il break. Garcia suda le sette camicie e percorre Stoccarda fin nei vicoli per tappare le falle sulla propria battuta, ma invano.

Sull’1-1 deve servire per venti volte e cancellare due palle-break per rimanere a galla. Ma sul 2-2 cede mandando oltre la linea di fondo un dritto; sul 5-3 mette in rete un altro dritto lungolinea e firma alla russa il lasciapassare per il turno successivo.

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