WTA Stoccarda: Swiatek, che fatica! Finale raggiunta dopo oltre tre ore. Affronterà Sabalenka

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WTA Stoccarda: Swiatek, che fatica! Finale raggiunta dopo oltre tre ore. Affronterà Sabalenka

La polacca vince in qualche modo il match più lungo della stagione contro Samsonova. All’ultimo atto troverà la bielorussa, alla seconda finale consecutiva in Germania

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Iga Swiatek - Stoccarda 2022 (foto Twitter @PorscheTennis)
 

Giornata di semifinali al Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda, dove vanno in scena due match epici. Nel primo, Aryna Sabalenka ottiene la prima vittoria della carriera contro Paula Badosa – fresca numero due del mondo da lunedì prossimo – vincendo una partita particolarmente tirata. Non è niente, però, in confronto a quello che va in scena dopo: una battaglia da oltre tre ore e 250 punti tra Iga Swiatek e Liudmila Samsonova, con la numero uno del mondo trionfante al fotofinish.

[3] A. Sabalenka b. [2] P. Badosa 7-6 (5) 6-4

Due game lunghi inaugurano il primo parziale, dove Badosa inizia a servire per prima e ha subito l’opportunità di partire meglio. Sotto 0-1 15-40, però, Sabalenka entra pian piano in partita, salvando le prime due palle break dell’incontro e impattando sull’1-1. Il set scorre via veloce e on serve, con i tre giochi successivi tenuti a 15. Nel sesto gioco, la spagnola piazza il primo allungo, salendo 4-2 e confermando, non senza qualche fatica, il vantaggio nel gioco successivo. L’inerzia sembra tutta dalla parte della testa di serie numero due che, tuttavia, inciampa nel momento di chiudere. Nonostante Badosa riesca a sventare due opportunità consecutive di controbreak, alla terza occasione deve cedere il servizio a Sabalenka, senza nemmeno aver assaporato un set point. Da qui la partita inizia lentamente a girare e non scivolerà più via dalle mani della bielorussa. Si arriva al tiebreak, dove Badosa parte meglio (3-0 con doppio minibreak) ma subisce il rientro della sua avversaria, che vince sei degli ultimi sette punti, incluso uno scambio mozzafiato sul 4-5. È soprattutto il servizio a fare la differenza, con il 77% dei punti vinti con la prima contro il 54% della spagnola.

Anche nel secondo set, ad eccezione dei primi due game, è il servizio a farla da padrone. Si parte subito con un break in favore di Badosa, che prova a scrollarsi di dosso la delusione del primo parziale mettendo subito la testa avanti nel secondo. Sabalenka però non ci sta e con tre rovesci vincenti rimette subito le cose a posto, riprendendosi il break e portandosi poi a fatica in vantaggio 2-1. Anche nel terzo game, infatti, la testa di serie numero tre è costretta a salvare due palle break consecutive, ma con l’aiuto del servizio riesce a tirarsi fuori da una situazione complicata. Il livello di tennis espresso dalle due giocatrici rimane molto elevato e fino al 4-4 nessuna delle protagoniste avrà più opportunità per strappare il servizio all’avversaria. Sabalenka tiene a zero due game consecutivi, Badosa risponde concedendo appena tre punti in altrettanti turni di battuta. La vera (sottile) differenza si manifesta negli ultimi due giochi del match: nel nono gioco, infatti, la spagnola ha un’occasione per andare a servire per il set, procurandosela in maniera piuttosto fortunosa. Sul 30 pari, infatti, Badosa risponde di dritto senza troppe pretese, ma la palla si arrampica sul nastro e ricade nella metà campo di Sabalenka, che si lascia andare in un sorriso decisamente nervoso. La bielorussa, però, non si lascia prendere dalla frustrazione, mettendo in campo tre prime consecutive – tutte molto robuste – con cui o ottiene un punto diretto, o si apre magistralmente il campo per chiudere con il colpo successivo. Badosa è inerme e, nel decimo game, commette due doppi falli consecutivi dallo 0-30 e, di fatto, consegna gioco, partita e incontro alla sua amica-rivale.

“È stato un match duro, lei è una delle avversarie più dure da affrontare – esordisce Sabalenka nell’intervista post partita. Io ho solo provato a dare il massimo e a combattere su ogni punto: sono stata brava ad ottenere il subito il controbreak in apertura di secondo set e, perché no, anche un po’ fortunata. Sono davvero contenta del risultato di oggi. Ad un certo punto ho pensato che avrei dovuto rischiare già dal servizio: non volevo fare per forza ace, mi bastava mettere la prima in modo incisivo e alla fine è andata bene. Se ho fiducia nel mio gioco e sono più aggressiva sento di poter fare molto meglio rispetto a quando gioco soltanto di rimessa. Sento di poter mettere più pressione alle mie avversarie.

[1] I. Swiatek b. L. Samsonova 6-7 (4) 6-4 7-5

Anche nella sua partita odierna – come fatto nel resto della settimana – Swiatek parte a razzo, cercando di chiudere il punto fin dai primissimi scambi. Samsonova al contrario, nonostante riesca a trovare qualche bel vincente, capitola subito alla seconda palla break fronteggiata, non riuscendo ad arginare la potenza della polacca. In men che non si dica si arriva sul 3-0 e sembra di assistere ad una delle ultime ventuno partite di Swiatek (tutte vinte consecutivamente), ma la russa pian piano entra in partita. Nel quinto gioco infatti, avanti 3-1, la numero uno del mondo deve salvare le sue prime due palle break dell’incontro, riuscendoci senza troppi rischi. Questo game, da dodici punti, è il preludio di quanto accadrà di lì a poco: Samsonova prende sempre più coraggio e, nel settimo gioco, centra un meritato controbreak, sfruttando anche qualche passaggio a vuoto della sua avversaria. Perso il vantaggio, Swiatek rimane comunque avanti nel punteggio (4-3) e, a dire il vero, ha diverse possibilità per andare a servire per il set. Con un meraviglioso tracciante incrociato di dritto, infatti, la testa di serie numero uno si procura tre palle break consecutive, che però non riesce a sfruttare. Il game si allunga e la partita assume sempre più i panni di una battaglia di nervi: Swiatek ha un’ulteriore chance di salire 5-3, ma Samsonova la cancella ancora, riuscendo a chiudere dopo un altro game molto lottato da 14 punti. È indubbio che la russa si esprima ad un buonissimo livello, ma va sottolineata una partita non certo perfetta da parte della numero uno del mondo, che colleziona diversi gratuiti e perde progressivamente fiducia nei suoi colpi. Il primo set si risolve al tiebreak – nonostante una pericolosa palla break ben sventata da Swiatek sul 5-5 – dove risulta decisivo un unico minibreak, il primo. La numero 31 del mondo infatti parte meglio, volando subito sul 3-0 e amministrando ottimamente il vantaggio. La polacca prova a rimanere in scia con due ace consecutivi che le consentono di risalire fino al 4-5, ma due ottime prime di Samsonova chiudono i conti sul 7-6 (4), interrompendo una striscia di 28 set vinti consecutivamente dalla numero uno del mondo. I numeri (di un primo set non certo memorabile) sono praticamente identici: 32 errori a testa, un vincente in più in favore della russa (14-13). La grande differenza, tuttavia, sta nella capacità di distribuzione dei rispettivi colpi: nei momenti importanti, infatti, Samsonova non concede nulla, mentre sorprendentemente è sempre Swiatek a sbagliare per prima.

Un altro aspetto che sorprende particolarmente è la grande quantità di risposte sbagliate da Swiatek, direttamente nell’esecuzione o talvolta anche nella scelta, a un servizio comunque non irresistibile come quello della russa. Anche il secondo set inizia sulla falsariga del primo, ovvero con game molto lottati in cui, alla fine, sono più gli errori che i vincenti. Nel terzo gioco Samsonova vince un altro game lunghissimo, da 18 punti: anche in questo caso le chance per la testa di serie numero uno non mancano (quattro, di cui due consecutive), ma sono ancora alcune risposte imperfette ad impedirle di strappare il servizio alla sua avversaria. Si procede così on serve fino al 4-4 senza che, per nessuna delle due protagoniste, ci sia l’ombra di una palla break. Qui però, incredibilmente, cambia tutto. Samsonova non fa nulla di diverso rispetto ai suoi altri turni di servizio (ossia mettere in campo una buona prima e reggere lo scambio), ma improvvisamente Swiatek si risveglia. Sullo 0-15 sforna una gran risposta vincente di rovescio e sulla palla break, sempre di rovescio, ne mette un’altra sulla riga, strappando prepotentemente il servizio alla russa e tenendo il suo a zero subito dopo. Un 6-4 conquistato quasi esclusivamente di rabbia e di testa, di voglia di rimanere in partita e di rifiuto della sconfitta. Del resto, non si per caso la giocatrice più forte del mondo, soprattutto visto come la vincitrice del Roland Garros 2020 si è tirata fuori dalle sabbie mobili: con la risposta, il colpo che fino a quel momento le aveva regalato meno soddisfazioni.

Sull’onda dell’entusiasmo, Swiatek parte come meglio non potrebbe anche nel terzo, conquistando il quarto game consecutivo e strappando la battuta a Samsonova addirittura a zero. Il peggio sembra passato, ma la partita è ben lontana dalla sua conclusione: la testa di serie numero uno non riesce a concretizzare il vantaggio, perdendo a sua volta la battuta e restituendo immediatamente il vantaggio. Lo scambio di break continua, con la russa che cede ancora il servizio e Swiatek che, questa volta, riesce ad allungare sul 3-1. Partita finita? Neanche per idea: la numero 31 del ranking non smette nemmeno per un istante di credere all’impresa e – anche se a questo punto non dovrebbe più stupire – il match subisce un ulteriore scossone. Samsonova infila tre giochi consecutivi, mettendo la testa avanti per la prima volta nel set (4-3). Ogni punto è una piccola conquista e ogni game si lotta come se fosse l’ultimo. Come nel primo set pure il terzo si chiude in volata, anche grazie ad una magia in difesa che permette a Swiatek di portarsi sul 5-5. Nell’undicesimo gioco, la russa va a servire per garantirsi il tiebreak e, avanti 30-15, commette due sanguinosissimi errori che portano la numero uno del mondo a servire per il match. A questo punto, Swiatek non può più voltarsi indietro e, dopo aver toccato la tre ore di gioco (tre ore e tre minuti per la precisione), la polacca vince il match più lungo della stagione, esplodendo in un ruggito di felicità dopo il definitivo 6-7 6-4 7-5 e in seguito 250 punti disputati: 130-120 in favore della vincitrice. Con questo successo, la numero uno del mondo centra la 22esima vittoria consecutiva, la sesta su otto quest’anno dopo aver perso il primo parziale e l’ottava su nove al set decisivo.

Queste le sue parole al termine di un match epico: “È stato un incontro estremamente lungo e difficile, abbiamo avuto molti alti e bassi: sembrava una maratona. So che ci sono giocatrici che possono giocare anche meglio: il tennis è uno sport in cui tutti possono batterti e lei oggi ha giocato molto bene. Tirava molto forte, io provavo a spingere al massimo ma la palla tornava sempre indietro ancora più veloce. Devo essere sincera, odio perdere, ma non credo sia proprio questo fatto ciò che ti motiva. Non voler mollare è una cosa che spinge non solo me ma credo anche tutti gli altri giocatori e giocatrici. Per la finale non ci sarà molto tempo per recuperare, però non importa: sono fisicamente pronta per tutto“.

Il tabellone del WTA 500 di Stoccarda

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