Xiy. Wang b. [WC] L. Stefanini 7-6(2) 7-6(2)
Due tie-break si sono rivelati fatali per Lucrezia Stefanini al primo turno degli Internazionali BNL d’Italia. Una delle 13 azzurre impegnate a Roma vede sfumare così la possibilità di vincere per la prima volta in un WTA 1000, dopo aver già ottenuto quest’anno la prima vittoria nel tabellone principale di un torneo del Grande Slam all’Australian Open e aver raggiunto il suo attuale best ranking da n° 105 al mondo. Un vero peccato per Lucrezia, che non ha sfruttato un set point nel parziale d’apertura e ben tre nel secondo, dando strada in 2h e 27’ a Xiyu Wang, n° 75 WTA e già trionfatrice sull’italiana nell’unico precedente disputato lo scorso anno all’ITF W100 di Palm Harbor.
Un match nel quale la nostra giocatrice ha comunque dimostrato di saper rimanere aggrappata a ogni punto – pur senza quasi mai essere lei a incidere negli scambi – contro un’avversaria dotata invece di un tennis senza mezze misure, fatto di continua spinta da fondo ma condito da pochi tatticismi e da quasi nessun cambio di ritmo. La cinese, al termine di due set in cui ha alternato giocate da prime 20 al mondo ad altri gratuiti (ben 51 a fine incontro) da matita blu, ha avuto comunque il merito di non sbagliare mai nei due tiebreak, vinti entrambi con merito per 7 punti a 2. Per lei, al secondo turno ci sarà la testa di serie n° 31 Irina-Camelia Begu.
Primo set: tra break, controbreak e set point annullati si arriva al tie-break. Wang lo vince per 7 punti a 2
Gli scambi iniziali mostrano le qualità di Wang quando le viene dato ritmo. Soprattutto da ferma e con il suo dritto mancino, la n° 75 WTA fa valere la sua potenza, giocando perlopiù sul rovescio di Stefanini. Altra caratteristica piuttosto spiccata della cinese è la volontà – e pure la capacità – di accorciare gli scambi, entrando di prepotenza non appena le si palesa un’occasione. Stefanini non si fa però intimorire e ribatte colpo su colpo, tentando di imporre il suo tennis e rispondendo sia alla prima che alla seconda molto a ridosso, se non all’interno, della riga di fondo. Un atteggiamento che mette pressione alla rivale, autrice di ben 4 doppi falli nei primi 3 turni di battuta, nonché la prima a subire il break che porta l’azzurra sul 3-2.
Per la classe ’98 si tratta però di una fugace illusione, perché Wang rientra subito sul 3-3, piegando la resistenza di Stefanini alla sesta chance di controbreak e rimettendo la testa avanti sul 4-3. La nativa di Taixing allunga persino sul 5-3, dopo un gioco estremamente laborioso, ma non chiude, mancando due set point e incappando in una serie di continui errori. Ecco che allora l’italiana riprende fiducia e rintuzza il gap fino al 5-5, mentre la cinese – che dimostra sempre più chiaramente di non avere un piano B quando non può spingere a tutta – perde certezze, regala di dritto e lascia ancora per strada il servizio nell’undicesimo gioco. Con l’orologio che segna già 1h e 10’ di battaglia, Stefanini va a servire per terminare l’opera e questa volta è lei a veder sfuggire all’ultimo metro il parziale, non sfruttando un set-ball, per la verità annullato da una grande risposta vincente di Wang. Quest’ultima, approdata al tie-break – l’esito più giusto di un parziale così ondivago – lo domina per 7-2, ritrovando per qualche minuto le sue bordate da fondo e accaparrandosi il set.
Secondo set: andamento simile al primo parziale. Wang vince un altro tie-break con lo stesso punteggio
80 minuti di lotta serrata sono bastati per capire la dinamica dell’incontro: la partita è sempre gestita dalla cinese, che alterna momenti di tennis stellare in spinta (20 vincenti vs 5 a fine primo set) ad altri in cui commette errori sciagurati in chiusura. E lo start del secondo parziale è da far rientrare in questa seconda categoria. Buon per la nostra beniamina, capace di allungare sul 3-0 concedendo le briciole alla contendente. Come capitato dopo il break in apertura di match, però, Wang rientra immediatamente – complice anche qualche doppio fallo di troppo di Stefanini – e si riassesta sul 3-3.
Tuttavia, sarebbe impossibile pensare a un attimo di regolarità in una sfida tanto altalenante – fatta eccezione per i primi 4 game – quanto equilibrata, perché la cinese concede ancora due giochi consecutivi, consegnando a Stefanini (sul 5-3) la ghiotta opportunità di portare la partita al terzo. Ma l’italiana non ottiene nemmeno un -15 e deve provare a giocarsi le sue chance – e forse non è neanche così un male – in risposta nel turno di battuta successivo di Wang sul 5-4. E le chance, puntuali, arrivano. Sono ben 3 i set point non capitalizzati (che si aggiungono a quello del parziale d’apertura), sui quali forse non avrebbe guastato un pizzico di coraggio in più. Peccato per Stefanini, perché la cinese riacquisisce confidenza e non sbaglia più una palla. Dal 5-3 per l’azzurra, si passa dunque rapidamente al 6-5 con break per Wang, ma un altro controbreak a -0 a favore dell’italiana riporta le due al tie-break. Tie-break identico a quello già disputato, con la cinese che se lo aggiudica concedendo solo 2 punti all’italiana e approda così al secondo turno al Foro Italico.