WTA Roma, Kudermetova sul rapporto con Kalinina: "Non importa da quale Paese tu provenga, siamo qui per giocare a tennis"

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WTA Roma, Kudermetova sul rapporto con Kalinina: “Non importa da quale Paese tu provenga, siamo qui per giocare a tennis”

Su ciò che ha delineato il vero differenziale tra le due giocatrici nel terzo set, Veronika ha le idee chiare: “Anhelina ha avuto il grande merito di giocare in modo aggressivo dal primo all’ultimo punto”

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Veronika Kudermetova – WTA Roma 2023 (foto via Twitter @WTA)
 

Nella prima semifinale WTA, quella della parte bassa del tabellone, agli Internazionali BNL d’Italia 2023 era tanto atteso momento della stretta di mano finale fra le protagoniste, che rappresenta quella consuetudine conclusiva – in questo caso trattandosi di tennis femminile – del Gentlewoman’s Respect tra due atlete della racchetta al termine del loro incontro: dove in campo non si fanno prigionieri, salvo poi alla fine dell’ultimo punto prevedere un reciproco omaggio di rispetto e – qualora si perda – complimenti per la vincitrice. Riconoscere una sconfitta insomma, uno dei must del curriculum dello sportivo con la S maiuscola.

Tuttavia quando questo preciso istante viene preceduto da così tanta curiosità per quello che potrebbe accadere, vuol dire che non proprio tutto stia filando per il verso giusto: difatti, purtroppo, da svariati mesi a questa parte ormai si sta trasformando quasi in normalità osservare ed appurare come questioni politiche, o meglio conflitti aperti nel bel mezzo dell”Europa infischiandone della sovranità nazionale altrui, inaspriscano rapporti personali sulla base di ottusi pensieri imperialistici. Ciononostante è un qualcosa di assolutamente logico, comprensibile quando miriadi di connazionali perdono la vita. Ebbene, ovviamente e come era facile ipotizzare, Anhelina Kalinina e Veronika Kudermetova si sono ignorate: – stesso comportamento assunto da Kostyuk e Potapova qualche mese fa a Miami – in verità è stata l’ucraina a dirigersi direttamente verso il giudice di sedia saltando una parte del consueto cerimoniale, per poi ritornare sul campo e salutare gli spalti del Centrale romano.

Almeno sul campo, quello da tennis, è stata la grande lotta che ci aspettava – e augurava alla vigilia – di quella che fin da subito ci è apparsa come la grande occasione della carriera da poter cogliere per entrambe: certamente però più per la tds n. 30 che non per la russa, quest’ultima reduce una settima antecedente al Foro dalla semi raggiunta anche nel primo pezzo del Dirty Double a Madrid. Ah maledetti penultimi atti per la 26enne di Kazan, sono già 3 quelli persi nel 2023 con un record in carriera a dir poco negativo: 3/12.

Un primo set mancato pur costruendosi la bellezza di 9 palle break, per poi rischiare seriamente di perdere in due prima di compiere un piccolo miracolo complice un’avversaria con la spia accesa sul piano emotivo per via del grande risultato che stava per afferrare. Ma al momento di passare in cassa, Kalinina si è presa meritatamente la finale diventando così, con la sua classifica di n. 47 WTA, la giocatrice con il ranking più basso a qualificarsi alla finale dell’Internazionali d’Italia dai tempi della mitica faentina Raffaella Reggi che trionfò nel 1985 in quel di Taranto.

DNonostante la sconfitta odierna, potrai arrivare al Roland Garros forte di due semifinali consecutive, a Madrid e Roma, nei WTA 1000. Mi chiedo se la fine della tua carenza di risultati, riscontrata in tutta la prima parte di stagione, sia dipesa esclusivamente dal fatto di avere l’opportunità di tornare a giocare sulla terra battuta ossia sulla tua superficie preferita oppure ci sono stati altri fattori che hanno comportato questa ripresa in termini di piazzamenti?

Veronika Kudermetova: “Certamente mi piace sempre molto giocare sulla terra. E’ senza ombra di dubbio una delle mie superfici preferite. Comunque hai pienamente ragione, quest’anno ho fatto tanta fatica e mi sono ritrovata a perdere diversi match. Tuttavia ho cercato di lavorare quotidianamente per migliorarmi costantemente ed uscire da questa situazione negativa. E questo è stato il risultato finale, ottenuto lavorando giorno dopo giorno“.

DNel terzo set è sembrato che non avevi più dal punto vista fisico, non so sei ha accusato crampi oppure semplicemente pesantezza sulle gambe. Puoi parlarci più nel dettaglio di ciò che hai avvertito nella terza frazione?

Veronika Kudermetova: “Penso che Anhelina [Kalinina, ndr] abbia avuto il grande merito di approcciare partendo più aggressiva di me per poi continuare su quella strada. Ha deciso di giocare in modo aggressivo dal primo all’ultimo punto e questo piano tattico ha pagato decretando la vera differenza nel set finale“.

D. Quali sono i vostri rapporti, che tipo di relazione avete istaurato? Avete la stessa età, ma ci sono in essere in questo momento questioni politiche a dividervi. Andate d’accordo o ci sono dei problemi tra voi?

Veronika Kudermetova: “Siamo atleti, siamo qui e semplicemente amiamo quello che facciamo. Non importa da quale Paese tu provenga. Siamo atleti e basta. Siamo qui soltanto per giocare a tennis“.

D. A proposito di come possa evolversi il tuo stato di fiducia da qui al Roland Garros, visto quello che hai fatto nelle ultime settimane, come ti senti in vista di quell’appuntamento? Oggi ha subìto una dura battuta d’arresto, ma avverti dentro di te la convinzione di poter essere tra le contendenti per il titolo a Parigi?

Veronika Kudermetova: “Lo spero, me lo auguro vivamente. Non si sa mai. Per tutte le giocatrici chiaramente ogni torneo del Grande Slam è estremamente importante. Tuttavia cerco di rimanere calma e lucida sforzandomi sempre e comunque di fare del mio meglio (sorridendo, ndr)”.

DTi ho visto prima che iniziasse la conferenza intenta a leggere un libro, che poi hai poggiato sulla sedia. Ci puoi dire che cosa stavi leggendo?

Veronika Kudermetova: “E’ un segreto. Questo è il mio libro (risata generale in sala stampa, ndr)”.

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