Antidoping, nuova accusa per Simona Halep che replica: “Indifesa di fronte a questa persecuzione”

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Antidoping, nuova accusa per Simona Halep che replica: “Indifesa di fronte a questa persecuzione”

Seconda violazione del programma antidoping per la tennista rumena, dopo la positività alla sostanza proibita Roxadustat che ha portato alla sospensione cautelativa ad ottobre 2022. Simona non ci sta: “ITIA determinata a colpevolizzarmi”

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Simona Halep, conferenza post-vittoria - Toronto 2022
 

L’International Tennis Integrity Agency conferma che Simona Halep è stata accusata di un’ulteriore, e del tutto separata dalla precedente comminatale, violazione del programma anti-doping del tennis (TADP), relativa nello specifico ad alcune irregolarità riscontrate nel passaporto biologico dell’atleta rumena (ABP). L’ITIA è la terza parte delegata ai sensi del Codice mondiale antidoping della ITF, ed è responsabile della gestione e dell’amministrazione dell’antidoping nel tennis professionistico in conformità con il TADP.

La 31enne di Costanza è provvisoriamente sospesa dall’attività professionistica da ottobre 2022 a seguito di una risultanza positiva alla sostanza proibita Roxadustat accertata mediante un test a cui si era sottoposta ad agosto 2022 durante lo svolgersi dello US Open: in merito a questa prima accusa mossa a carico di Halep, il processo è attualmente fissato per il prossimo 28 maggio anche se, come già accaduto, è possibile un nuovo rinvio.

Il programma ABP, sviluppato dall’Agenzia mondiale antidoping, è una metodo con cui le diverse organizzazioni antidoping monitorano diversi parametri del sangue nel tempo per individuare potenziali violazioni delle regole antidoping (ADRV).

Dunque, l’addebito aggiuntivo riguardante le anomalie ravvisate nel passaporto biologico della due volte campionessa Slam si basa su una valutazione del profilo ABP di Simona fatta da parte di un gruppo di esperti ABP indipendenti. Tale accusa viene ribadito essere separata e ulteriore rispetto a quella preesistente.

Nicole Sapstead, Senior Director del comitato organizzativo antidoping in seno all’ITIA, ha dichiarato a commento di questa nuova accusa mossa nei confronti dell’ex n. 1 WTA: “Comprendiamo che l’annuncio di oggi aggiunga complessità ad una situazione già di per sé di alto profilo. Fin dall’inizio di questo procedimento, e di qualsiasi altro che l’ITIA muove nell’esercizio delle sue funzioni, abbiamo sempre fornito il massimo della disponibilità nel relazionarci con la signora Halep in modo empatico, attento e tempestivo.. Naturalmente, comprendiamo che ci sia un grande interesse dei media per casi di questo genere. Sarebbe inappropriato per noi commentare i dettagli fino alla conclusione del procedimento, ma continueremo a relazionarci con il tribunale Indipendente di Sport Resolutions e i rappresentanti della signora Halep nel modo più rapido possibile“.

Tramite i social, nella serata di venerdì, è arrivata la risposta della diretta interessata. Così recita il messaggio accorato di Simona Halep:
“Dal 7 ottobre, quando sono stata accusata dalla ITIA di sospetto uso di doping, ho vissuto il peggior incubo della mia vita. Non solo perché il mio nome è stato macchiato nel peggior modo possibile, ma perché sto avendo a che fare con la ferma determinazione della ITIA di giudicarmi colpevole per un motivo che non riesco a comprendere, quando io non ho mai neanche pensato di prendere delle sostanza illecite. Io ho cercato due volte di avere l’opportunità di venir giudicata da un Tribunale Indipendente e la ITIA ha sempre trovato motivi per posticipare la cosa.

Ora che si è chiarito il fatto che io sono stata vittima di una contaminazione, loro se ne sono usciti con la cosiddetta evoluzione non normale del mio sangue. Tre rinomati esperti mondiali che hanno esaminato i miei test del sangue sono stati estremamente chiari nel dire che il mio sangue è assolutamente normale. Mi sento impotente di fronte a questa aggressione e alla loro convinzione di volermi dimostrare colpevole di qualcosa che non ho mai fatto. Ancora una volta, in vita mia sono sempre stata contro qualsiasi tipo di imbroglio. Non coincide con i miei valori.

A questo punto, l’unica cosa che spero è di poter finalmente avere accesso ai giudici indipendenti di un Tribunale, che mi daranno la possibilità di giudicare la mia innocenza.Ho piena fiducia nella giustizia e non vedo l’ora di essere presente al mio appello presentando il mio caso, programmato per la fine di maggio dopo svariati ritardi della ITIA. Il sostegno dei miei cari, del mondo del tennis e dei miei fan mi ha dato il coraggio di continuare gli allenamenti ogni giorno e lottare per la verità. Non posso ringraziarvi abbastanza per questo. 
Con amore, Simona”. 

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