da Parigi, il nostro inviato
Alle 23.03 di giovedì sera quando Taylor Fritz ha convertito il suo match point contro Arthur Rinderknech zittendo platealmente il pubblico del Lenglen che lo aveva disturbato per tutta la durata della partita, la bandiera francese è stata definitivamente ammainata per questa edizione del Roland Garros.
Di ben 28 rappresentanti francesi (18 uomini e 10 donne) nei due tabelloni di singolare, nessuno è riuscito a valicare la collina del secondo turno. Considerando peraltro che tra gli uomini tre qualificati al secondo turno erano venuti fuori da derby fratricida e che nel 2021 si era già verificata la medesima ecatombe, si comprende come oggi l’Equipe abbia titolato: “Une terre sans blues” e all’interno “Il periodo peggiore dell’era Open”.
Per tre volte negli ultimi nove tornei dello Slam nessun giocatore francese ha raggiunto il terzo turno ( oltre alle due edizioni del Roland Garros, Wimbledon 2021), mentre per trovare altre tre volte in cui era accaduta la stessa cosa, bisogna contare ben 127 slam tra il 1989 e il 2021. Tra le donne, nessuna francese al terzo turno per sette volte negli ultimi sedici slam.
Al Roland Garros sono quaranta anni che un tennista francese non vince il torneo maschile ( Noah 1983), ventitrè invece dal trionfo di Mary Pierce (2000). Una finale manca invece dal 1988 ( Leconte) e dal 2005 ( Pierce), una semifinale dal 2015 ( Tronga) e 2011 ( Bartoli). Ma finanche un quarto di finale manca da sette ( Gasquet) e sei ( Mladenovic ( anni) ed un ottavo da tre anni ( Gaston e Garcia 2020).
D’altra parte il disastro francese al Roland Garros è l’esatto fotografia del momento che sta vivendo il tennis d’oltralpe. Con la generazione dei “quattro nuovi moschettieri” Tsonga, Monfils, Simon e Gasquet che è ormai sul viale del tramonto e i giovani che non sembrano pronti per ripercorrerne le impronte. La delusione più grossa è probabilmente venuta da Caroline Garcia, ma lo stress del torneo di casa è davvero difficile da sostenere, chiedere alla direttrice del torneo Amelie Mauresmo per credere…
