Karolina Muchova è contenta ma anche un pochino amareggiata, conscia ancor di più del suo valore e soprattutto pronta a capire come rivedere la propria programmazione, visto lo sforzo extra di questi Campionati di Francia.
D: Carolina ovviamente un risultato difficile da accettare ma senza dubbio un grande torneo il tuo. Che emozioni hai provato oggi nella tua prima finale dello Slam?
Muchova: “Beh, c’è un pochino di amarezza certo perché ero vicina a farcela. Però in effetti anche solo pensare di essere una finalista Slam è un grande risultato che mi dà fiducia per riavere un giorno una chance per vincere un titolo come questo”.
D: Secondo te cosa ha fatto la differenza oggi?
Muchova: “Nel primo set e mezzo Iga è andata fortissimo e io ero un po’ lenta. Ho continuato a variare il gioco per farle perdere il ritmo e togliendole finalmente il servizio mi sono sentita di nuovo nel match. Nel terzo set eravamo molto vicine, ho avuto le mie chance ma lei è stata più brava a sfruttare le sue”.
D: Cosa hai imparato oggi per limitarla quando è nei suoi momenti migliori?
Muchova: “Toglierle il ritmo, avanzare ed essere più aggressiva. Sì, penso che abbia funzionato. Ho sfruttato la mia occasione nel secondo set e ho sentito che era il mio momento. E infatti ho iniziato bene anche nel terzo. Poi certo, lei è la numero 1 del mondo…”
D: Ci sono state forti emozioni alla fine del match. Cos’hai provato e cosa ti ha detto Chris Evert?
Muchova: “È stata molto carina con me, ma non so se vorrebbe che io raccontassi quanto mi ha detto. Perciò me lo tengo per me. È stato emozionante sì, io ero stanca dopo queste due settimane e tutti che mi applaudivano…”
D: Quanto questo match è stato diverso da tutti gli altri match che hai giocato fin qui? Eri più nervosa del solito?
Muchova: Sinceramente no, non mi sono sentita più nervosa. Credo di essere riuscita a concentrarmi sul match esattamente come tutte le altre volte. Il match era speciale ma io non mi sono sentita a disagio.”
D: Ti aspettavi all’inizio di arrivare alla finale? E ora che ci sei arrivata pensi di poterci arrivare ancora?
Muchova: “Ci ho sempre creduto anche se non ci sono mai arrivata. Certo adesso che c’è l’ho fatta so di esserne capace. È importante, ti motiva e ti dà forza e consapevolezza”.
D: Immagino, soprattutto dal momento che ci sei riuscita sulla terra battuta. Tu hai un ottimo record a Wimbledon…
Muchova: “Sì, non me lo sarei aspettata sulla terra battuta; certamente preferisco le superfici veloci. È bello vedere di essere competitive anche sul rosso. La stagione qui avrebbe potuto finire anche meglio, ma è stato comunque splendido. Non vedo l’ora di giocare sull’erba” (sorride).
D: Lo Slam è il sogno di tutti e di tutte. Questo torneo ti ha reso ancora più desiderosa di provare il gusto di queste vittorie?
Muchova: “Ancora non ho ben assaporato il gusto di essere arrivata fin qui. Certo mi dà molte motivazioni anche se dovrò continuare a lavorare duramente, le cose non vengono così” (schiocca le dita).
D: È un grande risultato per te però immagino che tu sia un po’ triste adesso. Pensi che tra qualche settimana tu guarderai a questo torneo in maniera positiva?
Muchova: “Sì, forse non in poche settimane anche se persino ora riesco a vedere delle cose positive. Oggi ho dato tutto e non ho rimpianti, però… purtroppo… ho perso… Scusate non so bene cosa sto dicendo” (sorride).
D: Ci sono state delle situazioni a tuo favore nel terzo set. A un certo punto hai pensato “diamine se tengo il servizio due volte vinco Roland Garros!”. Ci hai pensato o eri completamente nel match?
Muchova: “Ho pensato a servire bene, anche se ero conscia di quello che tu hai detto. Ho messo diverse prime in campo però lei ha giocato in maniera incredibile in risposta, non mi ha mai fatto giocare un punto facile. Ci ho provato ma non è andata come volevo”.
D: Hai giocato molti tornei per fare classifica e per entrare nelle teste di serie. Adesso cosa vuoi fare: giocare subito o farti un bagno gelato e rientrare a Wimbledon?
Muchova: “V bene che io mi prenda un attimo di riposo, soprattutto per il fisico. Avrei dovuto giocare in Olanda, ma non potrò farlo. Penso che giocherò un torneo e poi Wimbledon, o forse anche solo quest’ultimo. Vedremo”.