Il quotidiano sportivo francese L’Equipe pubblica il 16 giugno un’intervista all’asso spagnolo Carlos Alcaraz. Come sempre disponibile e sorridente, il campione murciano parla con entusiasmo della propria partecipazione alla Hopman Cup, manifestazione prevista dal 19 al 23 luglio a Nizza. Nel farlo segue in televisione la partita di Nations League tra Spagna e Italia, nella sala dei trofei della Juan Carlos Ferrero Academy.

In particolare, Carlitos manifesta eccitazione all’idea di difendere i colori patri, sentimento che si incontra con la curiosità di giocare il doppio misto; “È piuttosto insolito ma è sicuramente qualcosa di molto bello. Sarà una maniera dolce per riabituarsi a un’altra superficie dopo aver terminato la stagione sull’erba”.

Alcaraz si allinea perfettamente alla tradizione latina manifestando grande entusiasmo davanti alla prospettiva di indossare le insegne della nazionale. “Sarà bellissimo” – continua – “vivremo la pressione di difendere i nostri colori ma sarà fantastico pensare a quanti seguiranno la manifestazione e ci incoraggeranno”. Ammette inoltre di non aver mai giocato in vita sua il doppio misto e che tanta curiosità in lui deriva proprio da questa opportunità, anche considerando la sua partner: “Con Paula Badosa mi intendo benissimo”.

La sua memoria torna alla vittoria nella Coppa Davis junior nel 2018 ed è l’occasione per ricordare la vittoria contro la Francia ma anche le caratteristiche che più gli piacciono del suo sport. “È stata un’esperienza magnifica. Per la prima volta ho giocato con Lorenzo Musetti, che ora è mio avversario nel circuito. Ricordo di aver vinto la finale con la Francia annullando un match point e successivamente di aver vinto il punto decisivo in doppio. Il tennis è così: tutto può cambiare, non importa in quale momento”.

Torna senza problemi sulla semifinale perduta a Parigi contro Novak Djokovic. La sua analisi è severa quanto lucida e l’asso iberico non si risparmia né critiche né riconoscimenti. Secondo la sua opinione la sconfitta è stata per intero a livello mentale. “Fisicamente ero assolutamente a posto” – spiega Alcaraz – “il problema è stato caricarsi di pressioni supplementari. Non mi sono preparato bene per quel match; i primi due set mi hanno chiesto tantissimo e se aggiungiamo le tensioni di cui mi sono caricato subito dopo… alla fine è successo quanto avete visto”. Il campione dello US open 2022 ha comunque sottolineato di aver completamente recuperato dalla fatica e di guardare avanti, almeno fino… a Nizza.