Roland Garros: i crampi di Alcaraz danno via libera a Djokovic [VIDEO]

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Roland Garros: i crampi di Alcaraz danno via libera a Djokovic [VIDEO]

Sull’1-1 del terzo set Carlos Alcaraz viene colto da crampi. Lo spagnolo finisce il match ma solo per onor di firma. Djokovic avrà la chance per il 23° titolo dello Slam

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Carlos Alcaraz e Novak Djokovic - Roland Garros 2023 (foto Twitter @RolandGarros)
 

(dal nostro inviato a Parigi)

[3] N. Djokovic b. [1] C. Alcaraz 6-3 5-7 6-1 6-1

Sembra quasi una maledizione. Quasi come lo scorso anno la semifinale più attesa ha regalato agli appassionati soltanto poco più di due set di spettacolo, prima che uno dei due protagonisti diventasse impossibilitato a continuare. Alcaraz ha terminato comunque la partita, ma di fatto il match è finito sull’1-1 del terzo set, quando lo spagnolo si è quasi bloccato a causa dei crampi.

 

Ovviamente Alcaraz si riprenderà velocemente da questo problema, al contrario di quello che accadde a Zverev lo scorso anno, ma rimane il fatto che il pubblico della prima semifinale del Roland Garros non ha avuto una partita completa.

Novak Djokovic è entrato in campo manovrando molto bene fin dall’inizio, vincendo i punti più importanti nel primo set e procurandosi anche diverse chance nel secondo, nel quale ha avuto una palla per andare a servire per un vantaggio di due set a zero. Tuttavia è stata la sua maggiore freschezza atletica ad essere il fattore decisivo nella partita. Alcaraz aveva già avuto problemi muscolari nel corso della stagione, anche se non così gravi: la finale di Rio contro Norrie, la semifinale a Miami contro Sinner, tutti piccoli segnali che quella meravigliosa macchina da guerra ha comunque degli elementi da sistemare.

LA PARTITA – Davanti al pubblico delle grandi occasioni (anche la tribuna d’onore della FFT è praticamente piena) i due iniziano in maniera molto guardinga: si vede che c’è grande rispetto reciproco, nei primi punti ci sono diversi errori insoliti per entrambi. Si vede che la partita è stata studiata a tavolino dai rispettivi team: Djokovic modula molto la velocità della prima di servizio, soprattutto da sinistra, quando spesso e volentieri serve esterno sul rovescio di Alcaraz per fargli giocare un colpo contro una palla arrotata da molto fuori dal campo; lo spagnolo è insolitamente parsimonioso nel suo uso della palla corta, e quando è costretto a inseguirne una a rete, i suoi colpi di risposta sono molto più ragionati e quasi sempre diversi dal solito.

Alcaraz spinge con il diritto, ma sbaglia più del solito: sei errori nei primi quattro game, e i due nel quarto gioco gli costano il break. Djokovic prova a giocare molto lungo, soprattutto con il diritto, e qualche volta va fuori misura, ma soprattutto cerca di giocare piuttosto stretto sull’incrociato per portare Carlos fuori dal campo.

Nessuno dei due gioca come al solito, c’è molta più attenzione nei colpi, sembrano più ragionati, e ci sono anche parecchi errori. Djokovic tiene un game molto complicato (16 punti) nel quale annulla due palle break destreggiandosi in un turbinio di vento allungando sul 5-2. Alcaraz salva un set point nel game successivo con un bel diritto al volo, ma quando Djokovic va al servizio per il set la chance dello spagnolo per riaprire il parziale viene cancellata da un ace esterno a 204 km/h, e due risposte sbagliate chiudono il parziale con un 6-3 in favore per il serbo dopo 56 minuti di gioco.

Il secondo set segue un canovaccio simile a quello precedente per quel che riguarda il punteggio: nei primi sette giochi il giocatore alla risposta raccoglie la miseria di sette punti; poi, dopo che Djokovic chiede un time-out medico per farsi massaggiare la gamba destra, i games diventano molto più combattuti. Alcaraz aumenta il pressing da fondo, si ricorda più spesso della palla corta e riesce a trovare una breccia nell’armatura di Djokovic e con due splendidi punti va a servire per il match sul 5-3.

Djokovic si scuote il braccio destro e comincia a lasciare andare i colpi in maniera molto più libera, con il ritmo degli scambi (e la frequenza delle palle corte, da una parte e dall’altra) che aumenta notevolmente. Nole si conquista una palla break, che poi svanisce con una risposta sbagliata, poi Alcaraz sbaglia un passante quasi a campo aperto, e cede la battuta.

Il livello di eccitazione nello stadio aumenta, i tifosi di Alcaraz sono più numerosi, ma quelli di Djokovic si fanno sentire. Tre diritti dello spagnolo lo portano 0-40 con tre set point sul 5-4, ma Nole prende una pagina dal suo libro di magia ed esce dalla situazione come Houdini dalla cassa incatenata. È il momento di maggior intensità emotiva del match: arriva addirittura una chance del 6-5 per il serbo, che però non viene sfruttata a causa di un errore gratuito di rovescio.

Quell’errore dà il via a una sequenza di sette punti consecutivi di Alcaraz, che strappa a zero il break nel game successivo e incamera il secondo set per 7-5.

Con l’inerzia del match chiaramente a favore dello spagnolo, però, accade l’imponderabile: mentre serve Djokovic sullo 0-1 15-30, Alcaraz comincia a manifestare un problema alla mano destra, quasi non riesce a tenere la racchetta in mano, sparacchia via l’ultima risposta che dà l’1-1 a Djokovic e poi rimane impietrito in posizione semi-seduta. Non riesce a muoversi, la gamba destra è completamente rigida. La giudice di sedia Aurelie Tourte scende dal seggiolone per sincerarsi delle sue condizioni, arriva anche Djokovic, e la scelta è quella di farsi trattare al cambio di campo, unico trattamento possibile in caso di crampi, ma per far ciò immediatamente è necessario per Alcaraz concedere il suo turno di servizio senza giocarlo. Di conseguenza Djokovic sale 2-1 con un break, e il fisioterapista può massaggiare gambe e mano di Alcaraz.

La partita però cambia drasticamente, il ragazzo spagnolo fatica a muoversi, Djokovic vince il terzo set per 6-1. Nella sosta tra i set Carlos si va a cambiare d’abito utilizzando tutti i cinque minuti permessi dal regolamento (e forse anche qualche secondo in più), ma quando ritorna in campo la musica non cambia.

L’atmosfera nel Campo Philippe Chatrier è come sgonfiata: i tifosi di Djokovic continuano a inneggiare al loro beniamino che nel frattempo raccoglie game su game contro un avversario che non è più quello di prima. Alcaraz vince un game sul 5-0 del quarto set, ma dopo tre ore e 23 minuti di gioco è Djokovic a diventare il primo finalista del Roland Garros 2023, tra un mix di applausi e fischi.

TRENTAQUATTRO – Djokovic quindi conquista la sua trentaquattresima finale del grande Slam, la settima a Parigi, e in caso di vittoria domenica tornerebbe in testa alla classifica mondiale. Il suo avversario uscirà dalla seconda semifinale tra Casper Ruud e Alexander Zverev, due avversari contro i quali è in vantaggio negli scontri diretti: contro Zverev ha vinto 7 degli 11 precedenti incontri, mentre contro Ruud ha vinto tutti e quattro le precedenti sfide.

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ATP Astana: derby austriaco ai quarti tra Thiem e Ofner. Avanzano anche Korda e Griekspoor

Thiem rischia, ma batte Giron. Spento Bublik, bene Griekspoor e Korda

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Completato il quadro del tabellone dei quarti dell’ATP 250 di Astana. Sarà derby austriaco tra Dominic Thiem e Sebastian Ofner e lotta tra battitori come Tallon Griekspoor e Sebastian Korda, reduci rispettivamente da 17 e 12 aces nei loro match validi per gli ottavi di finale.

Qualche preoccupazione di troppo per l’olandese che ha impiegato tre set per avere la meglio su Sho Shimabuku chiudendo 7-6(5) 6-7(3) 6-1. Qualche rammarico il giapponese lo ha per il primo parziale quando non ha sfruttato due setpoint consecutivi nel decimo gioco. Per il resto solido l’olandese che ha fatto registrare un solo passaggio a vuoto nel tie-break del secondo set. Il giapponese ha commesso 9 doppi falli in totale, 7 nel primo set, mentre il suo avversario ha piazzato ben 17 servizi vincenti.

Sebastian Korda, invece, di aces ne ha piazzati 12 e ha sconfitto Nuno Borges 6-4 7-6(4) in 1ora e 26′. L’americano ha avuto un solo passaggio a vuoto, quando si è fatto breakkare nel sesto gioco facendo salire 4-2 il suo avversario. Provvidenziale il controbreak, con i due giocatori che si sono presentati al tie-break senza concedere punti agli avversari nell’ultimo turno di battuta del set. Korda recupera un minibreak di svantaggio e chiude al primo matchpoint.

 

Grazie a un tie-break spettacolare, Dominic Thiem ha la meglio su Marcos Giron battuto 6-3 4-6 7-6(2)

Solito copione con lo svizzero che non sfrutta tre palle break nel quinto gioco del secondo set per chiudere il match e subisce un parziale di 11-0 che gli costa il secondo set. Nel terzo, invece, è Giron a non chiudere i conti sprecando due palle break consecutive: il tie-break è scontato ed è vinto da Thiem 7-2.

Non pervenuto Alexander Bublik nel match contro Sebastian Ofner. Dinanzi al pubblico di casa, in 68′ il n. 35 del ranking si butta via 6-4 6-2.

Austriaco bravo a non far “accendere” il kazako, apparso davvero molto spento.

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ATP Pechino, ai quarti niente derby russo: Medvedev c’è, Rublev eliminato da Humbert

Rublev va a servire per il match ma si smarrisce per meriti di Humbert che ora affronterà Medvedev

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[2] D. Medvedev b. A. De Minaur 7-6(3) 6-3 (Andrea Binotto)

Non ha lasciato scoccare le due ore di gioco Danil Medvedev contro Alex De Minaur. Il tennista russo ha superato con il punteggio di 7-6(3) 6-3 il giocatore australiano in un’ora e cinquantanove minuti, confermando quanto di buono fatto allo US Open proprio contro ‘Demon’. I due si erano scontrati sette volte prima di questo ottavo di finale, con un bilancio totale di cinque vittorie russe e due australiane. È arrivata, quindi, la sesta da parte di Medvedev, che conquista così il pass per i quarti di finale dove incrocerà la racchetta o con il suo amico Andrey Rublev o con Ugo Humbert. Tornando a questo match di ottavi di finale a fare la differenza non è stata tanto la resa al servizio o uno strapotere con i fondamentali, quanto più una gestione intelligente dei punti importanti del n.3 al mondo – che nel primo set si è fatto recuperare quando era avanti 5-2 con due break -, chiara abilità che possiede di natura e che non ha certamente da invidiare a nessuno.

IL MATCH: Non un esordio brillante in questo incontro per De Minaur, che subito arranca nei suoi turni di battuta concedendo svariate palle break all’avversario. Quest’ultimo nel terzo gioco gli strappa la battuta, annulla lui una chance del contro break nel sesto game, e con un ulteriore break si porta sul 5-2. Qui Medvedev spegne completamente la luce nei suoi turni al servizio, tanto da regalarlo ben due volte consecutive a 0. Evento più unico che raro. I due arrivano al tie-break dopo aver entrambi tenuto la battuta ai vantaggi e qui la stabilità persiste fino al cambio di campo sul 3-3. Successivamente è il n.3 al mondo a cambiare ritmo, tanto da vincere quattro punti di fila e portarsi a casa il primo parziale dopo settantaquattro minuti sofferti. Non concedendo più alcuna palla break, la seconda forza del seeding gestisce alla perfezione sia i game al servizio che quelli in risposta. Tra questi ultimi il quarto gioco è quello chiave, ossia dove il russo strappa il servizio all’avversario e mette il punto finale alla partita con la sua solidità in battuta, che lo porta al successo in un’ora e cinquantanove minuti.

 

U. Humbert b. [5] A. Rublev 5-7 6-3 7-6(3)

Andrey Rublev va a servire per il match, smarrisce la prima di servizio e si ritrova fuori dai quarti di finale di Pechino. Avanza con merito e di rimonta Ugo Humbert che vince 5-7 6-3 7-6(3) in 2ore e 50′. Il russo è molto discontinuo, ma quando pare aver ritrovato la via maestra smarrisce la prima di servizio e si fa trafiggere dal suo avversario che con coraggio si riprende il break di svantaggio e poi va a dominare il tie-break. Bene il francese al servizio, trova più continuità con la prima e reagisce alla classe del suo avversario che si fa sempre più falloso col finire del match. Ai quarti, evitato il derby russo, Humbert se la vedrà con Daniil Medvedev.

Giocatori contratti, ma bene Rublev con pazienza

Entrambi i giocatori sono un po’ contratti in avvio di partita, tanto da concedere il primo turno di battuta all’avversario. Nel quinto game è Rublev il primo a tornare a palla break e al primo tentativo non si fa sfuggire l’occasione: strappa il servizio all’avversario e avanza sul 4-2. Il russo si procura l’ennesima chance di break, ma il tennista francese gliela annulla rimanendo aggrappato al set. Al momento – per Rublev – di chiudere il parziale, il transalpino lascia andare il braccio e con un dritto uncinato vincente rimette i giochi in parità. 5-5 e tutto da rifare per il n.6 al mondo. Fatica, però, il 25enne di Metz nel gioco seguente, dove tra un errore e l’altro finisce per regalare nuovamente la battuta all’avversario, che va così a servire per il set per la seconda volta. Nonostante un iniziale svantaggio di 0-30, la quinta forza del seeding gestisce bene la pressione costringendo spesso il francese all’errore, e in questo modo riesce ad accaparrarsi il primo parziale per 7 giochi a 5 dopo cinquantotto minuti di gioco. (Andrea Binotto)

Comincia la rimonta francese

Rublev potrebbe subito chiudere i conti ma non riesce a sfruttare due palle break nel primo game. Humbert ringrazia e si esibisce in un passante vincente di dritto, dopo aver mostrato un’ottima tenuta difensiva. Quanto basta per tenere il servizio e cominciare a vincere gli scambi lunghi. Nel gioco successivo, a sorpresa per l’andamento del set fino a quel momento, il n. 36 del ranking ricama a rete e, soprattutto, trova aggressività in risposta sul servizio dell’avversario, traendone grande guadagno. Humbert si ritrova avanti di un break con il russo che comincia a spazientirsi, vanificando due palle del contro break: nel terzo e nel quinto game. Bravo il francese a prendersi qualche rischio con il servizio e tutto ciò gli viene riconosciuto con gli interessi (6-3).

Rublev si butta via, ma applausi al coraggio di Humbert

Rispetto al secondo parziale, i ruoli si invertono. Rublev va subito in difficoltà nel primo turno di battuta. Riesce a cancellare tre palle break, ma la quarta è decisiva in negativo per lui. Il francese tiene alla grande in fase difensiva e poi un nastro porta fuori un dritto sparacchiato dal n. 6 del ranking. Non si fa attendere la reazione di Rublev che, nel game successivo, ottiene il controbreak alla seconda opportunità. La prima viene annullata da Humbert con un bellissimo dritto lungolinea. Poi con un rovescio all’incrocio delle righe Rublev ottiene il controbreak. Sale il livello del russo che sa di poter mettere in difficoltà il suo avversario quando quest’ultimo si inceppa con la prima di servizio. Nel settimo gioco è grande l’occasione per Rublev: annulla due game point al suo avversario poi lo induce a sbagliare un dritto e un rovescio. E’ il break che gli consente di andare a servire per il match. A far nuovamente cambiare inerzia alla gara è una risposta vincente incredibile di Humbert che spazientisce il russo. Rublev smarrisce la prima di servizio e subisce quattro risposte aggressive del suo avversario che torna in partita. Agevolmente c’è l’aggancio sul 5-5 e il tie-break è la giusta conclusione. C’è subito il minibreak per Humbert che continua a impensierire il russo con la sua risposta solidissima. Sfrutta un errore a rete di Rublev per salire 5-1. Gli ultimi due punti sono un capolavoro di Humbert che disegna il campo e induce all’errore il suo avversario. Quarti di finale meritati per il francese.

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ATP

ATP/WTA Pechino, il programma di domenica 1° ottobre: Alcaraz vs Musetti a metà mattinata, Sinner per colazione

Il super match tra il campione spagnolo e l’azzurro terzo match sul Centrale dalle 6:30. Paolini e Sinner sul secondo campo contro Haddad Maia e Nishioka

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Programma ricchissimo per il ricco torneo combined di Pechino nella domenica che segna l’inizio di ottobre: i 4 ottavi di finale della parte alta del tabellone maschile (ATP 500 e il completamento del primo turno del torneo femminile (WTA 1000).

Per quanto ci riguarda da vicino, saranno 3 gli azzurri in campo: la prima è Jasmine Paolini che alle 5 italiane apre il programma sul Campo Lotus (secondo per importanza). Per lei sfida complicata contro la brasiliana Beatriz Haddad Maia, N.15 del tabellone.

Sullo stesso campo dopo Ethcheverry vs Ruud (non prima delle 6:30) toccherà poi a Jannik Sinner contro il giapponese Yoshito Nishioka, in tabellone grazie a una Special Exempt. L’inizio dovrebbe essere intorno alle 9 italiane.

 

Sul campo Centrale, denominato Diamond, si comincia più tardi, alle 6:30, con due match femminili in sequenza: Vondrousova vs Kalinina e la N.1 del mondo Aryna Sabalenka contro Sofia Kenin in un primo turno da sogno per gli organizzatori

Il terzo match, si spera intorno alle 10:30 del mattino, è quello per noi più atteso: Carlos Alcaraz sfida il nostro Lorenzo Musetti. I precedenti dicono 1-1 ma entrambi sulla terra battuta. La finale di Amburgo 2022 vinta da Lorenzo e il match dominato dallo spagnolo al Roland Garros di quest’anno negli ottavi di finale.

Diretta TV di entrambi i tornei su SuperTennis (Canale 64 DTT e 212 di SKY)

Questo il programma completo del China Open per domenica 1° ottobre (orari cinesi, +6 ore rispetto all’Italia)

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