(dal nostro inviato a Parigi)
[3] N. Djokovic b. [1] C. Alcaraz 6-3 5-7 6-1 6-1
Sembra quasi una maledizione. Quasi come lo scorso anno la semifinale più attesa ha regalato agli appassionati soltanto poco più di due set di spettacolo, prima che uno dei due protagonisti diventasse impossibilitato a continuare. Alcaraz ha terminato comunque la partita, ma di fatto il match è finito sull’1-1 del terzo set, quando lo spagnolo si è quasi bloccato a causa dei crampi.
Ovviamente Alcaraz si riprenderà velocemente da questo problema, al contrario di quello che accadde a Zverev lo scorso anno, ma rimane il fatto che il pubblico della prima semifinale del Roland Garros non ha avuto una partita completa.
Novak Djokovic è entrato in campo manovrando molto bene fin dall’inizio, vincendo i punti più importanti nel primo set e procurandosi anche diverse chance nel secondo, nel quale ha avuto una palla per andare a servire per un vantaggio di due set a zero. Tuttavia è stata la sua maggiore freschezza atletica ad essere il fattore decisivo nella partita. Alcaraz aveva già avuto problemi muscolari nel corso della stagione, anche se non così gravi: la finale di Rio contro Norrie, la semifinale a Miami contro Sinner, tutti piccoli segnali che quella meravigliosa macchina da guerra ha comunque degli elementi da sistemare.
LA PARTITA – Davanti al pubblico delle grandi occasioni (anche la tribuna d’onore della FFT è praticamente piena) i due iniziano in maniera molto guardinga: si vede che c’è grande rispetto reciproco, nei primi punti ci sono diversi errori insoliti per entrambi. Si vede che la partita è stata studiata a tavolino dai rispettivi team: Djokovic modula molto la velocità della prima di servizio, soprattutto da sinistra, quando spesso e volentieri serve esterno sul rovescio di Alcaraz per fargli giocare un colpo contro una palla arrotata da molto fuori dal campo; lo spagnolo è insolitamente parsimonioso nel suo uso della palla corta, e quando è costretto a inseguirne una a rete, i suoi colpi di risposta sono molto più ragionati e quasi sempre diversi dal solito.
Alcaraz spinge con il diritto, ma sbaglia più del solito: sei errori nei primi quattro game, e i due nel quarto gioco gli costano il break. Djokovic prova a giocare molto lungo, soprattutto con il diritto, e qualche volta va fuori misura, ma soprattutto cerca di giocare piuttosto stretto sull’incrociato per portare Carlos fuori dal campo.
Nessuno dei due gioca come al solito, c’è molta più attenzione nei colpi, sembrano più ragionati, e ci sono anche parecchi errori. Djokovic tiene un game molto complicato (16 punti) nel quale annulla due palle break destreggiandosi in un turbinio di vento allungando sul 5-2. Alcaraz salva un set point nel game successivo con un bel diritto al volo, ma quando Djokovic va al servizio per il set la chance dello spagnolo per riaprire il parziale viene cancellata da un ace esterno a 204 km/h, e due risposte sbagliate chiudono il parziale con un 6-3 in favore per il serbo dopo 56 minuti di gioco.
Il secondo set segue un canovaccio simile a quello precedente per quel che riguarda il punteggio: nei primi sette giochi il giocatore alla risposta raccoglie la miseria di sette punti; poi, dopo che Djokovic chiede un time-out medico per farsi massaggiare la gamba destra, i games diventano molto più combattuti. Alcaraz aumenta il pressing da fondo, si ricorda più spesso della palla corta e riesce a trovare una breccia nell’armatura di Djokovic e con due splendidi punti va a servire per il match sul 5-3.
Djokovic si scuote il braccio destro e comincia a lasciare andare i colpi in maniera molto più libera, con il ritmo degli scambi (e la frequenza delle palle corte, da una parte e dall’altra) che aumenta notevolmente. Nole si conquista una palla break, che poi svanisce con una risposta sbagliata, poi Alcaraz sbaglia un passante quasi a campo aperto, e cede la battuta.
Il livello di eccitazione nello stadio aumenta, i tifosi di Alcaraz sono più numerosi, ma quelli di Djokovic si fanno sentire. Tre diritti dello spagnolo lo portano 0-40 con tre set point sul 5-4, ma Nole prende una pagina dal suo libro di magia ed esce dalla situazione come Houdini dalla cassa incatenata. È il momento di maggior intensità emotiva del match: arriva addirittura una chance del 6-5 per il serbo, che però non viene sfruttata a causa di un errore gratuito di rovescio.
Quell’errore dà il via a una sequenza di sette punti consecutivi di Alcaraz, che strappa a zero il break nel game successivo e incamera il secondo set per 7-5.
Con l’inerzia del match chiaramente a favore dello spagnolo, però, accade l’imponderabile: mentre serve Djokovic sullo 0-1 15-30, Alcaraz comincia a manifestare un problema alla mano destra, quasi non riesce a tenere la racchetta in mano, sparacchia via l’ultima risposta che dà l’1-1 a Djokovic e poi rimane impietrito in posizione semi-seduta. Non riesce a muoversi, la gamba destra è completamente rigida. La giudice di sedia Aurelie Tourte scende dal seggiolone per sincerarsi delle sue condizioni, arriva anche Djokovic, e la scelta è quella di farsi trattare al cambio di campo, unico trattamento possibile in caso di crampi, ma per far ciò immediatamente è necessario per Alcaraz concedere il suo turno di servizio senza giocarlo. Di conseguenza Djokovic sale 2-1 con un break, e il fisioterapista può massaggiare gambe e mano di Alcaraz.
La partita però cambia drasticamente, il ragazzo spagnolo fatica a muoversi, Djokovic vince il terzo set per 6-1. Nella sosta tra i set Carlos si va a cambiare d’abito utilizzando tutti i cinque minuti permessi dal regolamento (e forse anche qualche secondo in più), ma quando ritorna in campo la musica non cambia.
L’atmosfera nel Campo Philippe Chatrier è come sgonfiata: i tifosi di Djokovic continuano a inneggiare al loro beniamino che nel frattempo raccoglie game su game contro un avversario che non è più quello di prima. Alcaraz vince un game sul 5-0 del quarto set, ma dopo tre ore e 23 minuti di gioco è Djokovic a diventare il primo finalista del Roland Garros 2023, tra un mix di applausi e fischi.
TRENTAQUATTRO – Djokovic quindi conquista la sua trentaquattresima finale del grande Slam, la settima a Parigi, e in caso di vittoria domenica tornerebbe in testa alla classifica mondiale. Il suo avversario uscirà dalla seconda semifinale tra Casper Ruud e Alexander Zverev, due avversari contro i quali è in vantaggio negli scontri diretti: contro Zverev ha vinto 7 degli 11 precedenti incontri, mentre contro Ruud ha vinto tutti e quattro le precedenti sfide.