Quando sembrava arrivato uno sprazzo di sereno a rischiarare un lungo periodo estremamente cupo, le nuvole tornano a oscurare il cielo sopra Milos Raonic. Non c’è pace per il canadese. Appena rimesso piede nel tour, la settimana scorsa a ‘s-Hertogenbosch, dopo quasi due anni di assenza dovuti a continui problemi a polpaccio e tendine d’achille che hanno seriamente fatto temere una drastica fine del suo percorso agonistico, l’ex numero 3 ATP è subito costretto a fare i conti con un nuovo infortunio, stavolta alla spalla. Raonic non è entrato nei dettagli del guaio, e sebbene si auspichi un comprensibile stop precauzionale, tanto è bastato per imporgli di rinunciare al torneo del Queen’s. Al primo turno, il finalista di Wimbledon 2016 avrebbe trovato Jordan Thompson, lo stesso rivale che lo aveva sconfitto al secondo round in Olanda la settima scorsa. L’australiano si giocherà nel derby con il ripescato Popyrin l’accesso al secondo turno contro Cameron Norrie.

Forfait anche per Arthur Fils. Il diciannovenne francese, che poche settimane fa ha conquistato a Lione il suo primo titolo nel Tour maggiore, dopo aver superato le quaificazioni del 500 londinese (battendo al turno decisivo proprio Popyrin) non sfiderà Carlos Alcaraz in quello che sarebbe probabilmente stato l’incontro di maggior interesse nel pomeriggio sull’erba londinese. “Blessure légère”, scrive lo stesso tennista sulla sua storia Instagram. Un leggero, e non meglio specificato, infortunio. Non pare nulla di grave, in vista del suo esordio assoluto a Wimbledon e del resto è noto, nei tornei che preparano agli Slam è vietato correre il più insignificante rischio. Carlitos assaggerà la prima erba del suo anno sfidando un altro Arthur francese, Rinderknech, naturalmente lucky loser.