M.Berrettini b. [19]A.Zverev 6-3 7-6(4) 7-6(5)
(da Londra, il nostro inviato)
Somo le 18.15 quando Matteo Berrettini e Alexander “Sascha” Zverev fanno il loro ingresso sul campo numero 1 per il loro incontro di terzo turno. Stadio pieno per l’occasione, comunque vada speriamo di assistere a una bella partita.
L’inizio di Matteo è titubante, un paio di errori di dritto e un doppio fallo portano a una palla break nel primo game, l’italiano si salva col servizio, e dopo tre parità tiene la battuta. Assai più autoritario, Sascha pareggia senza lasciare punti. Anche Berrettini sembra sciogliersi, e il match si incanala sul binario previsto quando si affrontano due grandi servitori, difficile che si scenda sotto i 210 kmh con la prima palla di entrambi.
Sul 4-3 per Matteo, ecco l’occasione: un paio di slice velenosi di rovescio provocano altrettanti errori di Zverev, arrivano due palle break, e la prima è quella buona, con il terzo dritto fallito nel game dal tedesco che manda Berrettini a servire per il set in vantaggio 5-3.
Con buona sicurezza l’italiano tiene a 30, ed è 6-3 per lui. Tipico set da erba, equilibrato, poi una minima incertezza costa il parziale a chi la commette. Punti fatti con la prima, Berrettini 90% (19 su 21), Zverev 80% (12 su 15): in quel piccolo 10% c’è la differenza che vale un set.
Il gioco rimane scarno, con Zverev che nei rari scambi affonda verso il rovescio di Matteo, e l’azzurro che cerca di restituire palle basse e tagliate a stuzzicare il dritto incerto dell’avversario, per poi contrattaccare. Al sesto game, quando siamo 4-3 Zverev, per chi risponde due soli punti conquistati, è il proverbiale tiro al piccione. L’impressione è che la cosa a Berrettini non dispiaccia affatto. Sul 4-4, 30 pari servizio Zverev, uno scroscio di pioggia improvviso interrompe il match per circa 45 minuti, e visto che ormai si sta facendo scuro, viene chiuso il tetto (che ha l’impianto di illuminazione integrato). Si proseguirà indoor, con le luci artificiali, il tempo di gioco effettivo fino adesso è di un’ora e 3 minuti.
Al rientro, sia Matteo che Sascha hanno dei dubbi sulla scivolosità del campo, e confabulano a lungo con arbitro e supervisor, accettando poi di riprendere il gioco pur non sembrando troppo convinti. Bravissimo Zverev a mettere giù due gran prime palle e salire 5-4, poteva essere una situazione delicata visto il punteggio. Ricomincia a bastonare anche Berrettini, e si prosegue come prima dello scroscio. Speriamo che i ragazzi non abbiano problemi con gli appoggi, vediamo un paio di raccattapalle scivolare e finire distesi al centro del campo. Nel frattempo, si arriva a un giusto tie-break.
Un grande scambio chiuso dal drittone esterno manda Matteo in vantaggio 3-1 con un minibreak, confermato fino al 6-4, sono due set point, il primo da giocarsi alla battuta. Un missile centrale significa 7-4, e due set a zero per l’italiano, ottimo davvero. 9 set di fila senza perdere il servizio.
Cambia poco a livello di canovaccio tecnico-tattico nel terzo set, si vedono un paio di begli scambi. Zverev spinge al massimo, Berrettini usa alla grande lo slice di rovescio, anche come passante, ogni volta che viene pressato da quel lato. Il maggiore equilibrio tra la spinta dei due fondamentali di Sascha viene compensata dalle capacità di tocco di Matteo, altra categoria in questo, aspetto evidenziato dall’efficacia delle smorzate, alcune veramente pregevoli. Sul 3-3, Berrettini alla battuta si fa portare ai vantaggi (quasi un avvenimento), ma risolve con due servizi vincenti. Nel game successivo, ecco la frittata combinata da Zverev, che commette un paio di errori e si trova sotto 0-40, tre palle break di peso specifico enorme. Purtroppo, Matteo restituisce il favore, fallendole tutte (le prime due con altrettanti gratuiti), per poi riscattarsi con un passante lungolinea di rovescio che gliene porta una quarta. Sascha attacca bene e si salva ancora, e siamo 4-4, la sensazione della grande occasione sfumata rimane, speriamo che l’azzurro non ci pensi. Ancora lotta e vantaggi per Berrettini per salire 5-4, da applausi un attacco in slice rasorete e un passante lungolinea di dritto in corsa. Pochi minuti dopo, senza altri sussulti, è di nuovo tie-break.
Un’errata valutazione di Matteo su un rovescio di Sascha che sfiora la riga gli costa il minibreak nel primo punto, ma il tedesco restituisce immediatamente il favore con gli interessi, affondando prima un dritto e poi una volée in rete. Berrettini poi commette doppio fallo, sono 4 punti contro il servizio, in questo tipo di partita davvero strano. Sul 3-3, il rovescio di Sascha esce davvero, e l’italiano è di nuovo avanti. Due mazzate dritto e servizio, e sono 3 match point per Matteo. Zverev ne annulla due con un ace e un attacco, poi l’ace esterno (numero15) consegna gli ottavi di finale a un Berrettini commosso, alla fine di una settimana da favola. 10 set senza perdere il servizio, i tre avversari battuti finora avevano vinto titoli ATP su erba (Sonego ad Antalya, De Minaur a Eastbourne), o fatto finali (Zverev 2 volte a Halle). Affronterà Alcaraz, sarà la partita di giornata.
