J. Lehecka b. [16] T. Paul 6-2 7-6(2) 6-7(5) 6-7(9) 6-2
Il ventunenne ceco Jiri Lehecka fa sul serio: sul court 12 supera in cinque set il seeded 16 Tommy Paul, si guadagna il proprio best ranking intorno alla sedia numero 31 e soprattutto irrompe negli ottavi di finale dove affronterà lunedì Daniil Medvedev.
Il ragazzo di Mlada Boleslav compie l’impresa dominando il primo set e tartassando l’americano sulla seconda. Mette a segno ben 15 vincenti e chiude per 6-2. Nel secondo parziale i servizi la fanno da padrone e non si vedono palle-break, ma di nuovo il ceco riprende a dominare nel tie-break e incamera la frazione.
Il terzo e il quarto set si decidono parimenti al tredicesimo game, e Paul è bravissimo a non cedere quando il tabellone dice 4-1 in suo sfavore nel primo dei due jeu decisif: reagisce e accorcia le distanze chiudendo lo shootout per 7-5. La quarta frazione è la più spettacolare: Lehecka osa di più e mette a segno ben 19 vincenti, ma Paul non perde terreno e i due animano un tie-break dove il ceco gioca un matchpoint sull’8-7.
Paul lo cancella e vince il traguardo parziale alla settima palla-set, ma lo sforzo della rimonta si fa presto sentire. Nel quinto set il suo rivale sale di livello alla battuta al punto di perdere solo quattro punti nei game al servizio, mentre lo statunitense non mette a segno ace e dal 2-2 subisce quattro giochi consecutivi che mandano la sfida in frigo.
C. Eubanks b. C. O’Connell 7-6(5) 7-6(3) 7-6(2)
Dopo due ore e trentotto minuti Christopher Eubanks può ancora sorridere: centra la sua ottava vittoria consecutiva sull’erba, in una striscia che comprende la finale di Maiorca, il suo best ranking con ingresso in top 40 e l’ottavo di finale lunedì con Stefanos Tsitsipas.
Il ragazzo di Atlanta ha servito 23 ace e complessivamente 65 vincenti contro i 35 del rivale australiano. O’Connell ha cercato di opporsi variando di più il gioco e cercando spesso soluzioni a rete per neutralizzare il gioco di potenza dell’avversario. Nel primo set break per Eubanks sul 3-2 e risposta a tono immediata del numero 73 del ranking: rimarranno le uniche palle-break sfruttate per entrambi.
L’atleta oceanico cede il primo dei tre tie-break dopo aver annullato tre palle-set consecutive, mentre nella seconda frazione è perfetto al servizio ma deve arrendersi nettamente nel tredicesimo gioco. Nel terzo parziale entra in sofferenza sulla seconda palla e deve annullare tre palle-break a un Eubanks sempre più aggressivo in risposta (28 vincenti per lui nel set).
L’americano manca due match-point sul 6-5 ma esce meritatamente vincitore nell’appendice finale per 7-2.
[5] S. Tsitsipas b. L. Djere 6-4 7-6(5) 6-4
Ottima prestazione sul Court 2 di Stefanos Tsitsipas, che supera in tre set il pericoloso serbo Laslo Djere, vincitore di Shelton nel turno precedente.
Impeccabile alla battuta nella prima frazione, l’atleta greco spinge sulla seconda del serbo e scende spesso a rete con un bottino di alto livello (9 su 10). Il break per lui arriva sul 5-4 e la questione si chiude in 38 minuti. Più complicato il secondo parziale che vede la reazione del numero 60 del mondo, sempre più intraprendente e capace di sorprendere l’ateniese con un break in apertura.
Djere si libera di ogni indugio e gioca più in verticale, approfittando di un calo del rivale al servizio. Sul 3-2 Stefanos ritrova l’equilibrio e raggiunge l’avversario sul 3-3 dopo aver però annullato due palle-break che avrebbero mandato Djere sul 4-1 e con il servizio a disposizione. I due contendenti giungono al tie-break e i nervi del biondo seeded 5 reggono bene la tensione: dall’1-3 cinque punti consecutivi e anche il secondo set è del greco.
Tsitsipas non vuole correre altri rischi e nel set seguente scrive 15 su 15 con la prima palla. Non concede chanche e con pragmatismo toglie la battuta a Djere sull’1-1. Da lì in poi lascerà solo due punti alla battuta: ora lo aspetta Eubanks.
[6] H. Rune b. [31] A. Davidovich-Fokina 6-3 4-6 3-6 6-4 7-6(8)
Quasi quattro ore sul Campo n.3 di emozioni incredibili: come spesso gli capita, Holger Rune scappa per farsi rimontare e superare, arriva vicinissimo al baratro e soltanto in quel momento si riprende. A volte è troppo tardi: oggi il danese si è salvato e guarda con fiducia al suo ottavo di finale dove attende Tiafoe o Dimitrov.
Holger è splendido nel primo set, quando toglie la battuta due volte a Davidovich e mette a segno tredici vincenti con dodici discese a rete, garantendosi il parziale più nettamente di quanto non dica il 6-3 finale.
L’andaluso conferma però le sue doti di generosità e di corsa e riacciuffa la partita aggiudicandosi le due frazioni successive. Nella seconda trova il break sull’1-1, lo rende sul 3-2 dopo aver annullato ben sei palle-break ma si vendica subito e sale 4-3, chiudendo poi 6-4. Nel terzo Alejandro trova i suoi colpi migliori e Rune sembra confuso, al punto da scendere spesso a rete, con risultati piuttosto vili, più che altro per scompigliare le precise trame del rivale.
Rune trova il break subito nel quarto set e lo difende fino il fondo. Nel quinto il danese sul 4-5 15-40 sembra ai saluti, ma annulla i due marchpoint e forza la sfida al long tie-break. Davidovich gioca meglio e si porta sull’8-5 con un lob di rovescio agganciato alla disperata che muore sulla riga di fondo.
Di nuovo i fantasmi fanno visita al giovane danese, che si rifugia in un dialogo con il referee. La pausa inventata dal nulla si rivela un momento decisivo e Holger mette a segno cinque punti in fila, potando a casa il pass. In precedenza, sull’8-8 un frastornato Fokina aveva servito dal basso e seguito l’azione a rete, venendo passato dal dritto del rivale.
