Sinner-Djokovic ai raggi X: il rendimento di Nole sui punti importanti ha fatto la differenza

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Sinner-Djokovic ai raggi X: il rendimento di Nole sui punti importanti ha fatto la differenza

Approfondimento statistico della prima semifinale, vinta nettamente da Nole su Jannik in tre set

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Vista l’occasione mettiamo a disposizione l’analisi della prima semifinale Slam giocata da Sinner, nella quale purtroppo il nostro Jannik è rimasto schiacciato da un Djokovic che ha fatto valere la maggiore esperienza.

Direzioni al servizio: sulla base del charting (mappatura) che potete trovare in fondo all’articolo – abbiamo rappresentato graficamente nel dettaglio le scelte al servizio dei due giocatori:

I grafici si leggono in questo modo: le frecce azzurre rappresentano le direzioni dei servizi dal lato della parità (con i giocatori che servono da destra verso sinistra). Le frecce gialle invece rappresentano le direzioni dei servizi dal lato del vantaggio (con i giocatori che servono da sinistra verso destra). Lo spessore della freccia da visivamente conto di quanto sia stata pronunciata la scelta di una determinata direzione rispetto all’altra. I valori sono espressi in percentuale, con l’area di servizio che è divisa in 6 aree:

  • Servizi dal lato della parità
    • Servizi ad uscire (wide)
    • Servizi centrali (body)
    • Servizi sulla “T” del servizio
  • Servizi dal lato del vantaggio
    • Servizi ad uscire (wide)
    • Servizi centrali (body)
    • Servizi sulla “T” del servizio

La distribuzione delle direzioni sulla prima di servizio è stata la seguente:

Jannik dal lato della parità ha distribuito equamente le carte, mentre ha prediletto il servizio a uscire dal lato del vantaggio; Djokovic dal canto suo ha adottato una strategia sostanzialmente neutra, cercando di non dare punti di riferimento all’azzurro.

In termini di resa della prima di servizio di seguito le percentuali di trasformazione, con Jannik che ha avuto qualche problema quando ha tirato le sue bordate sulla “T” dal lato della parità, mentre Nole ha avuto qualche difficoltà in più sui servizi a uscire dal lato del vantaggio.

In generale possiamo vedere che sulla prima di servizio Jannik ha fatto il suo anche se forse avrebbe potuto avere una resa leggermente migliore prediligendo ancor di più le traiettorie esterne. Nelle altre partite in cui quest’anno abbiamo fatto il charting dei match di Jannik è emersa questa costante, ovvero che dal lato della parità le sue prime di servizio siano sempre state più incisive quando giocate con il servizio a uscire. Ma anche in questo caso parliamo di dettagli. La prima di servizio non è stata il fattore determinante di questo match. Ciò che invece ci sembra abbia fatto la differenza è stato il rendimento sulla seconda di servizio. Sinner arrivava a questo match con una resa molto positiva sulla seconda di servizio, addirittura il 67% dei punti, uno dei migliori in questa edizione di Wimbledon 2023. Certo pensare di poter ripetere questa performance contro Nole era utopistico, ma in ogni caso era fondamentale cercare di rimanere sopra almeno il 60% dei vinti con la seconda, cosa che non è avvenuta.

Jannik infatti in questa situazione di gioco si è fermato solamente al 56% dei punti giocati, che su erba non è un granché di solito. Ma proprio in considerazione del fatto che la partita si giocava su erba e che tipicamente un match qui più che altrove può girare su pochi punti abbiamo pensato di fare un focus specifico, dedicato alla performance dei due contendenti sui pressure points; i pressure points in questa sede sono stati definiti come tutte quelle situazioni di punteggio che sono di break point, o che possono portare immediatamente ad una situazione di break point; inoltre, tutti i punti di un tie break sono stati classificati come pressure points. In questo match ne abbiamo contati 52, che se volete potete trovare qua sotto.

Pressure points: Andare ad esaminare cosa succede in questi frangenti di gioco è interessante in quanto emergono alcuni aspetti di questo match che a prima vista potevano passare inosservati;

Jannik nelle situazioni di difficoltà ha cercato di aprire maggiormente il compasso, ma non è stato sufficiente anche se le intenzioni erano buone. Tatticamente la scelta di aprire gli angoli e giocare nelle situazioni di gioco a lui più favorevoli i punti importanti non può che essere apprezzata, anche se non è stata una mossa sufficiente.

Ma ciò che desta veramente impressione è la distribuzione dei pressure points e la resa di Nole sulla propria seconda di servizio. In primo luogo, tanto meno punti un giocatore si trova a gestire sotto pressione, tanto più la sua resa generale al servizio è buona. Il motivo è intuitivo, meglio non dover direttamente gestire dei pressure points in quanto si vincono tutti i propri turni a 15 che avere buone percentuali sui pressure points, che tuttavia sono un indice di fatica a confermare i propri servizi. In questo senso abbiamo notato che il giocatore che ha dovuto maggiormente gestire situazioni di sofferenza è stato il serbo:

Pressure points totali – distribuzione per giocatore

Come si può vedere Jannik, è arrivato spesso ad annusare la possibilità di palla break anche se ci è effettivamente arrivato meno volte di Nole(6 palle break a 9) e con trasformazione nulla (2 break per il serbo, 0 per l’italiano); ciò significa che Nole spesso e volentieri non ha dato il massimo sui turni di servizio di Jannik, ma quando ha intravisto l’opportunità ha sentito il classico odore del sangue. e se in risposta il serbo ha gestito le energie e affondato i colpi al momento opportuno, il modo in cui si è difeso sui propri turni di servizio è semplicemente impressionante. Che si giocasse la prima o la seconda di servizio poco cambiava per Nole, che nei frangenti importanti è senz’altro salito di livello.

In particolare sulla propria seconda di servizio, nei punti importanti la resa di Djokovic si è impennata dal 60% ad un irreale 77%; mentre per Sinner questa è sprofondata al 44%

Pressure points totali – % di successo sulla prima e sulla seconda di servizio

Infine un ultimo aspetto di interesse da sottolineare relativo alle caratteristiche dei pressure points giocati è che Sinner ha avuto migliori possibilità di giocarsela quando è riuscito ad accorciare gli scambi:

Pressure points – Distribuzione per lunghezza degli scambi

Un aspetto che emerge è come col passare dei set la quota degli scambi brevi tenda ad aumentare con effetti benefici per Sinner che così è riuscito a fare un po’ più partita pari, differenza di quanto visto nei primi due set.

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